TORNA UN NUOVO SPETTACOLARE ALLESTIMENTO DELLA PIU FAMOSA OPERA ROCK FRANCESE IN SCENA FINO AL 29 GENNAIO E POI IN TOUR IN TUTTA LA FRANCIA, BELGIO E SVIZZERA.
"Sta succedendo qualcosa a Monopolis!" Questa la prima battuta di Starmania, opera rock purtroppo poco conosciuta in Italia. Battuta che potrebbe benissimo essere cambiata in "Sta succedendo qualcosa alla Seine Musicale" (il nuovo auditorium da quattromila posti costruito sull'isola Seguin a Parigi) perché questa nuova messa in scena, a 43 anni dalla prima rappresentazione, ha qualcosa di spettacolare tanto da meritarsi un articolo a tutta pagina sul New York Times. E non succede molto spesso per produzioni non anglofone.
Starmania è un fenomeno tutto francese ma di sapore internazionale e avrebbe tranquillamente oltrepassato le frontiere francesi se il suo compositore Michel Berger non fosse scomparso a soli 44 anni per un infarto nel 1993. A quell'epoca stava infatti lavorando alla versione inglese i cui testi furono affidati al grande Tim Rice. Resta a testimoniarlo un cd pilota intitolato Tycoon con una selezione di brani adattati in inglese e interpretati da artisti del calibro di Tom Jones, Cindy Lauper, Céline Dion, Kim Carnes e altri. I testi in francese sono del canadese Luc Plamondon autore dei testi originali di Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante.
Visionaria e preveggente, Starmania racconta di un mondo non molto diverso da quello che viviamo oggi. La capitale dell'occidente è una città chiamata Monopolis, caratterizzata da alti grattaceli abitati dai ricchi e potenti e da sotterranei lasciati ai poveri e miserabili. Una banda di rivoluzionari denominata Les Etoiles Noires, capitanata da Johnny Rockfort, semina terrore e morte aggredendo i ricchi sotto l'influsso omicida di Sadia un personaggio ambiguo che si smaschera come travestito. Il potente plurimilionario Zéro Janvier si candida a presidente dell'Occidente, spalleggiato dalla grande star del cinema Stella Spotlight che medita di lasciare le scene, sposando il magnate. Nella gara elettorale l'oppositore è un Guru ecologista che cerca di evidenziare i pericoli dell'inquinamento e promuove un necessario ritorno alla natura. Una giovane conduttrice televisiva, Crystal conduce uno show a metà tra talkshow e reality intitolato Starmania dove accoglie chiunque voglia sentirsi star per una sera. Dopo aver intervistato il candidato politico che rivela il suo sogno segreto di aver sempre voluto essere un artista, le viene proposto il giovane Ziggy che ha appena fatto coming out e vuole raccontare la sua esperienza. All'ultimo minuto viene sostituito da Johnny Rockfort, il capo delle Etoiles Noires. Tra la conduttrice e il malvivente è colpo di fulmine, lui la rapisce, si innamorano e la ragazza abbraccia la sua ribellione. Insieme progettano un attacco esplosivo alla torre di Janvier, proprio la sera in cui viene eletto presidente. A fare da filo conduttore a tutte queste vite, il personaggio chiave di Marie Jeanne, una barista semplice e scaltra che vorrebbe solamente una vita al sole invece di dover passare tutti i suoi giorni nel bar sotterraneo, l'Underground Café. Gelosa dell'amore tra Johnny e Crystal, Sadia la uccide nel momento in cui i due stanno mettendo a punto l'attentato distruttivo in cui perderanno la vita tutti i protagonisti presenti al grande party, tutti tranne Marie Jeanne a cui è lasciato il compito di chiudere lo show con Le monde est stone, un brano toccante e purtroppo molto attuale che mette in risalto la totale mancanza di empatia del nostro mondo. Questa trama apparentemente non ci racconta niente di speciale: arroganza politica, abuso di potere, corruzione, discriminazione, omosessualità, genderfluid, ecologia e inquinamento, violenza, solitudine, ribellione, frustrazione, tutti eventi e situazioni che vediamo giornalmente sui nostri teleschermi. La particolarità è insita nel genio di Michel Berger e Luc Plamondon che avevano anticipato tutto questo in una maniera alquanto sconcertante e forse anche preoccupante visto che a metà degli anni '70 molti di questi argomenti erano ancora tabù o comunque non così riconoscibili. Molto si è poi purtroppo avverato.
Lasciando per un attimo da parte la trama e il susseguirsi di brani che fanno parte della storia della musica francese, quello che merita particolare attenzione in questa nuova versione è senza dubbio la messa in scena. Il giovane regista Thomas Jolly (sarà lui a realizzare le cerimonie di apertura e chiusura dei giochi olimpici di Parigi del 2024) è riuscito a creare uno spettacolo di una rara bellezza. Con un budget di più di sette milioni di euro, la sua regia trasporta lo spettatore in un universo talmente coinvolgente da farlo sentire veramente all'interno di questa città futurista con scenografie imponenti e un gioco di luci impressionante. Oltre ai classici riflettori che illuminano la scena dall'alto e dai lati, si assiste alla fuoriuscita sul palcoscenico di un altrettanto notevole numero di riflettori che danzano come fossero parte integrante dello spettacolo. I fasci di luce creati dall'estro di Thomas Dechandon invadono la scena e la platea diventando a tratti protagonisti assoluti con effetti mozzafiato. Visionarie le scenografie di Emmanuelle Favre, realizzate a metà tra set cinematografico e effetto transformer. A queste si avvicendano immagini sul grande schermo e effetti visivi curati da Guillame Cottet: particolarmente avvincente la scena del rapimento della giovane Crystal che il pubblico segue in immagini di intrigante realismo mentre i due scappano nei sotterranei. Altrettanto coinvolgenti le coreografie create da Sibi Larbi Cherkaoui: approfittando delle scenografie a più livelli con scale e torri, il coreografo recentemente approdato a Broadway (nomination agli ultimi Tony Awards per Jagged Little Pill) vivacizza la scena soprattutto nel brano Ce soir on danse au Naziland con grande entusiasmo del pubblico. I costumi ben studiati e adattati ad ogni singolo personaggio, sono realizzati da Nicolas Ghesquière, da tempo responsabile della Maison Louis Vuitton. La direzione musicale è curata da Victor Le Masne con un'ottima band, ripresentando arrangiamenti nello stile originale del rock anni '70 anche se con qualche ritocco dovuto all'evoluzione tecnologica.
Oltre al preponderante sforzo tecnico di tutti questi professionisti, l'alta qualità di questa produzione risiede nella scelta di "vere" voci per impersonare i mitici personaggi di questa storia. La produzione ha puntato molto su nomi non famosi ma capaci di prestazioni di elevata qualità, a riprova che la riuscita di uno spettacolo non risiede nel "nome" ma nel talento degli interpreti. Marie Jeanne è impersonata da Alex Montelbault, artista non-binario dalla voce appassionante, a volte infantile, a volte possente: una vera rivelazione. La divina Stella Spotlight ha la meravigliosa voce di Maag (vero nome Magali Goblet), sensuale e intrigante. Crystal, il ruolo interpretato nella prima versione da France Gall (moglie di Michel Berger, scomparsa nel 2018) è assunto da Gabrielle Lapointe molto a suo agio nel personaggio. Il difficile ruolo di Johnny Rockfort che rivelò l'incredibile talento di Daniel Balavoine (artista morto nell'incidente di elicottero durante la Parigi Dakar del 1986 che costò la vita anche all'organizzatore della gara Thierry Sabine), è quello più atteso dal pubblico. L'estensione vocale delle sue partizioni non è di certo facile: Côme, (vero nome Lucien Carreau) rivelato nel reality The Voice France, ha pienamente soddisfatto le aspettative. Ziggy, il "fils à maman" che fa coming out dopo aver scoperto la sua passione per David Bowie, ha la voce e le movenze di Adrien Fruit, altra rivelazione di questa edizione: travolgente la coreografia del suo brano con otto suoi cloni e un ulteriore inaspettato gioco di luci. Sadia, la mente diabolica e assassina delle Etoiles Noires ha la voce squillante e l'ambiguità di Miriam Baghdassarian, cantante canadese anche lei rivelata da The Voice Canada. Nel ruolo del capitalista senza scrupoli, Zéro Janvier, troviamo David Latulippe, un'altra voce canadese che ha fatto venire i brividi nell'ultrafamoso Les Bleus du Businessman, un brano ripreso tra gli altri anche da Tom Jones, Céline Dion e Lara Fabian. Simon Geoffrey incarna il Gourou Marabout il leader che servirebbe al nostro mondo di oggi. Tutti gli interpreti hanno ottenuto vere e proprie ovazioni.
Non sono mancati gli omaggi a Michel Berger e France Gall. Il loro figlio Raphael Hamburger, unico erede dell'immensa opera dei suoi genitori e responsabile assieme a Plamondon del ritorno di Starmania sulle scene, ha voluto ricordarli con due piccoli cammeo. All'inizio dell'ouverture, un piano ruota al centro del palco in un accecante fascio di luci: un figurante con un'inconfondibile capigliatura alla Michel Berger, rimane di spalle imitando il suo modo di suonare. Nel secondo atto, su uno schermo televisivo all'interno dell'Underground Café appare un video di France Gall mentre canta un piccolo pezzetto del brano Monopolis filmato durante la versione originale del 1979. Entrambi questi momenti hanno ricevuto un'ovazione da parte del pubblico a testimonianza di quanto i due artisti siano stati amati e ancora rappresentino un punto focale della musica francese degli anni '70, '80 e '90. Nel finale la gigantografia di Berger campeggia sulla scena accolta dall'ennesima standing ovation.
Starmania resterà alla Seine Musicale fino al 29 gennaio. Seguirà un tour di un anno in tutta la Francia, con tappe a Bruxelles e Ginevra. Non è escluso che tornerà a Parigi alla fine delle date già previste. Oltre ad assicurare tre ore di intrattenimento senza respiro per qualunque pubblico, ne è strettamente consigliata la visione agli addetti ai lavori. Questa messa in scena, già da molti definita leggendaria, cambierà molto il modo di allestire ogni tipo di spettacolo che sia musical, commedia musicale o opera rock. Vale la pena di un viaggio in Francia.
Tutte le informazioni su date e biglietti sul sito ufficiale
https://www.starmania-officiel.com/
FRANCE GALL NELL'EDIZIONE ORIGINALE DEL 1979
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