UNO SPETTACOLO CHE UNISCE SOCIALE, PEDAGOGIA E CULTURA IN SCENA FINO AL 19 FEBBRAIO
Bloccato nel 2020 dalla pausa Covid, arriva finalmente a Roma lo spettacolo vincitore del Premio Mario Fratti 2019. Scritto da Tobia Rossi, per la regia di Fabio Marchisio e la produzione di Giuseppe Di Falco assieme alla Montessorri Brescia, Nascondino ha debuttato nella capitale dopo repliche a Milano e altre città. Nell'intimità del Teatro Lo Spazio, dove rimarrà fino a domenica 19 febbraio, le vicende dei due adolescenti protagonisti di questo spettacolo hanno lasciato il pubblico incantato non solo per la bravura dei due giovani interpreti ma anche per il modo in cui sono stati trattati i delicati argomenti oggetto di questa storia.
UNA TRAMA ATTUALE, INTENSA
Gio è un ragazzo vittima di bullismo all'interno della sua scuola. Si sente diverso, inadeguato, spaventato e per questo decide di scomparire. Con un preciso piano, si rintana in una grotta ben nascosta in un bosco dopo aver fatto una scorta di cibo e altre suppellettili. Un suo compagno lo ritrova e cerca di aiutarlo. Tra i due si accende una complicità quasi morbosa che li unisce e li allontana allo stesso momento. Confusi nell'affrontare questa complicata relazione fatta di segreti e di voglia di nascondersi da un mondo in cui entrambi si sentono inadeguati, decidono di mantenere segreto questo nascondiglio e la sparizione di Gio. Mirko torna a trovarlo regolarmente per passare del tempo con lui e allo stesso tempo fa di tutto per sviare le ricerche della famiglia e della polizia. Con il passare del tempo la presenza di Mirko ristabilisce la fiducia in se stesso di Gio che decide di tornare nel mondo reale. Questo sconvolge Mirko che aveva trovato in lui e in quel posto il modo per nascondere la sua vera natura che lo porterà ad un gesto estremo.
L'autore Tobia Rossi è riuscito a concentrare in questo testo una notevole moltitudine di sfaccettature dell'animo adolescenziale estrapolando le difficoltà che i giovani si trovano ad affrontare in questi tempi così difficili che stiamo vivendo. E il bullismo non è il solo ingrediente della pièce, come può sembrare a primo acchito: sono innumerevoli le emozioni affrontate come l'inadeguatezza, la vergogna, la sessualità, la paura, la solitudine, tutti sentimenti che influenzati da pressioni esterne, possono spingere un giovane verso la violenza o nel suo opposto, ovvero una dipendenza psicologica. Nella nostra società ormai estremamente condizionata dai social, sono proprio i giovani a rimanerne vittime. E l'assurdo è che non possono neanche usufruire dell'aiuto degli adulti, delle famiglie che non riescono più a controllare quel mostro tentacolare che loro stessi hanno creato. In Nascondino tutte queste tematiche vengono affrontate, esposte, denunciate. Nel finale non c'è risposta, non c'è soluzione se non un rimando ad ogni singolo spettatore di fare un profondo esame di coscienza e nel proprio piccolo di cercare una via perché la situazione non peggiori ulteriormente. Il monologo finale di Gio è uno schiaffo profondo alla nostra società, un grido di dolore di una generazione che non deve lasciarci indifferenti.
DUE PROTAGONISTI GIOVANISSIMI CARICHI DI EMOZIONE
Inutile dover aggiungere che il lavoro svolto dai due giovani interpreti, Andrea Manuel Pagella nel ruolo di Gio e Luca Vernillo De Santis in quello di Mirko sotto l'attenta regia di Fabio Marchisio è emozione allo stato puro. Ci sono le imperfezioni, ci sono attimi di caduta dovuti alla loro giovane età, alla ancora limitata esperienza, ma l'emozione c'è tutta. Selezionati tra circa 50 giovani da tutta Italia, il lavoro fatto dalla produzione nello scovarli e farli scivolare in questo testo così complesso non dev'essere stato facile. Per questo è ammirevole la richiesta dell'intervento del Prof. Raffaele Mantegazza, docente dell'Università Bicocca di Milano che ha apportato un necessario contributo scientifico e pedagogico sia nella gestione delle interpretazioni che nella delicata formazione che questo tipo di teatro possa avere sui giovani. Sono infatti numerose le repliche fatte e altre previste, con studenti di scuole secondarie per aiutare i giovani a muoversi in questa società in così veloce sviluppo per sensibilizzarli a riconoscerne tutte le insidie che questo testo mette in evidenza. Ma sarebbe opportuno, dopo la replica con gli studenti, farne una con i loro genitori perché si rendano conto di come spesso non si accorgano del disagio dei propri figli.
Ai due giovani attori si affianca quasi come un terzo protagonista non umano ma altrettanto presente, la colonna sonora composta da Eleonora Beddini. La musicista è ben nota per la sua poliedricità: performer compositrice e eccellente pianista, ha creato una musicalità che integra i rumori della foresta e della madre terra a delle melodie avvolgenti create in maniera quasi cinematografica, accompagnando gli spazi temporali tra gli incontri dei due ragazzi.
La palese sinergia tra autore, regista e produttore di Nascondino ha creato uno spettacolo che va oltre la rappresentazione teatrale a ulteriore dimostrazione che il teatro non è solo divertimento, non è solo cultura ma può e deve essere strumento di crescita nonché di denuncia per le mancanze della nostra società. Il significato sociale, didattico e pedagogico di questo spettacolo ne sono prova tangibile.
GIUSEPPE DI FALCO
con
Iperformers
&
Montessori Brescia Società Cooperativa Onlus
presentano
NASCONDINO
testo di Tobia Rossi
Regia Fabio Marchisio
Musiche Eleonora Beduini
Cast
Andrea Manuel Pagella - Gio
Luca e Vernillo De Santis - Mirko
è patrocinato dal Comune di Brescia, dalla Città metropolitana di Bologna
e dal Centro Pedagogico "Officina Educazione".
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