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Review: MINE VAGANTI all' AMBRA JOVINELLI

Torna in scena la prima ben riuscita regia teatrale di Ferzan Ozpetek tratta dal suo film omonimo. Con Francesco Pannofino e Simona Marchini, in scena fino al 7 gennaio

By: Dec. 29, 2023
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Grande ritorno all’Ambra Jovinelli di Roma per l’adattamento teatrale di Mine Vaganti uno dei film di più grande successo di Ferzan Ozpetek che anche in questo caso ne ha curato le regia.

La trama è nota a molti e vede il rientro nella sua casa di provincia di Tommaso, un giovane studente omosessuale che si è rifugiato nella capitale per nascondere la sua vera vita alla famiglia e soprattutto al padre, titolare della  fabbrica di pasta creata dai suoi genitori e dallo zio. Il motivo del rientro nasce dalla decisione di esternare il suo coming out e lo fa inizialmente con il fratello. Al momento della cena, quando sta per rivelarsi al resto della famiglia, il fratello lo precede, spiazzandolo e dichiarandosi omosessuale. Non avrebbe voluto dichiararsi, visto che sino a quel momento aveva vissuto in casa, destinato a prendere il posto del padre nella direzione della fabbrica: si vede costretto a farlo per non perdere quell’unica possibilità di liberazione che gli era rimasta. A quel discorso il padre ha un forte malore e caccia di casa il suo primogenito rovesciando su Tommaso tutta la responsabilità dell’azienda, togliendogli così la possibilità di dar seguito al suo intento iniziale. Ne conseguono equivoci e aneddoti legati alla vergogna che potrebbe ricadere sulla famiglia dalla retrograda mentalità provinciale. Solo l’arrivo del compagno di Tommaso e dei suoi amici romani, darà una svolta alla situazione fino alla rivelazione che porterà un nuovo equilibrio nell’ambiente familiare. Ma è soprattutto la saggia e preponderante personalità della nonna, la vera “mina vagante”, con i suoi discorsi, i suoi ricordi e la sua voluta dipartita che darà alla sua famiglia la possibilità di riavvicinarsi. Così come nel film, resta molto emozionante e toccante la sua ultima lettera ai nipoti.

Non era facile ridurre per la scena una storia che nella versione cinematografica aveva raggiunto notevoli livelli poetici (decisamente aiutati dalle bellissime location pugliesi) e per lo più caratterizzata da una serie di flash-back sulla vita dell’amata e altrettanto temuta nonna. Ferzan Ozpetek ci è riuscito, tagliando nei punti giusti, eliminando qualche personaggio e ben condensando nei dialoghi molte di quelle sensazioni che nel film erano principalmente visive. Restano tutte le battute divertenti ed essenziali a cui il pubblico reagisce come se le ascoltasse per la prima volta e che con adeguati accorgimenti non hanno sapore di déjà-vu. A questo contribuiscono molto anche le semplicissime ma molto efficaci scenografie di Luigi Ferrigno: classici tendaggi color avorio, disposti a diverse profondità, vengono fatti scorrere per i cambi di scena: con questo delicato espediente, quei tendaggi segnano il passare del tempo, il cambiamento dei sentimenti, l’evoluzione delle emozioni. Essenziale anche il gioco delle ben calibrate luci di Pasquale Mari  che accompagnano questo gradevole movimento fluttuante lasciando pieno campo alle parole per raccontare questa storia in maniera semplice, senza troppi fronzoli.

Nel cast troviamo un nutrito e consolidato gruppo di attori che apertamente si spalleggiano l’uno l’altro sotto una attenta e precisa regia. Simona Marchini riprende in maniera eccellente il ruolo della nonna che nel film era interpretato da Ilaria Occhini. Con la sua esperienza e nota spontaneità riesce a creare alla perfezione l’umanità di una donna che ha sofferto e si è sacrificata per il bene della famiglia. Rimasta vittima di quel provincialismo, ora non lo vuole più accettare soprattutto nel momento in cui potrebbe rovinare la vita dei suoi amati nipoti. Grande spontaneità viene espressa da Francesco Pannofino nel ruolo del padre che in quel provincialismo ci è rimasto invischiato. È riuscito a distaccarsi dall’immagine del grande Ennio Fantastichini che lo aveva interpretato sul grande schermo. Cosa che invece non è riuscita in pieno a Loredana Cannata nel ruolo della madre che è forse rimasta troppo condizionata dalla recitazione di Lunetta Savino, sua alter ego della versione cinematografica. La divertente zia con le sue malefatte e goffaggini è molto ben resa da Sarah Falanga. I due fratelli Tommaso e Antonio sono interpretati da Erik Tonelli e Carmine Recano, entrambi efficaci e ben calati nei loro ruoli. Completano questo cast Mimma Lovoi, la governante, vera colonna portante dell’assetto familiare: Roberta Astuti nel ruolo di Alba, la nuova socia del pastificio e Sergio Toscano, Franceso Maggi e Jacopo Sorbini rispettivamente il compagno di Tommaso e i suoi due amici decisamente molto effervescenti ma essenziali nello scuotere la monotonia della ristretta mentalità di provincia.

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IL CAST AL COMPLETO NEI SALUTI FINALI

Mine Vaganti è una commedia scorrevole, piacevole, sicuramente aiutata dalla popolarità del film da cui è tratta: se ci si dimentica di averla vista al cinema, ha tutte le caratteristiche di come dovrebbe essere presentata e realizzata una commedia teatrale che ancora una volta è stata accolta da lunghi e ripetuti applausi del pubblico. Rimarrà in scena fino al 7 gennaio aprendo la strada al prossimo adattamento teatrale di un altro film di Ferzan Ozpetek, Magnifica Presenza, previsto nel mese di febbraio sulla stessa scena e sempre da lui adattato e diretto.                 

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

Presenta

MINE VAGANTI

Scritto e diretto da Ferzan Ozpetek

Scene di Luigi Ferrigno

Costumi di Alessandro Lai

Luci Pasquale Mari

Cast

FRANCESCO PANNOFINO - Vincenzo Cantone (padre di Tommaso e Antonio)
LOREDANA CANNATA - Stefania Cantone (madre di Tommaso e Antonio)
ERIK TONELLI - Tommaso Cantone (fratello minore di Antonio)
CARMINE RECANO - Antonio Cantone (fratello maggiore di Tommaso)
SIMONA MARCHINI - la Nonna (madre di Vincenzo)
ROBERTA ASTUTI - Alba Brunetti (socia di Tommaso)
SARAH FALANGA - Zia Luciana (sorella di Vincenzo)
MIMMA LOVOI - Teresa (cameriera di casa Cantone)
FRANCESCO MAGGI - Andrea (amico di Tommaso)
SERGIO TOSCANO - Marco (compagno di Tommaso)
JACOPO SORBINI - Davide (amico di Tommaso)




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