Due atti unici di due autori diversi ma con un denominatore comune, l’accettazione o meno del proprio corpo. In scena fino al 30 ottobre
Serata intensa e provocatoria al Teatro Elettra con due atti unici incentrati sull'accettazione del proprio corpo. Le due trame prendono spunto dalle storie di due personaggi reali, ben noti ma provenienti da due epoche e storie completamente differenti: entrambi sono accomunati da una prorompente sensualità disseppellita e portata alla luce dall'attenta ricerca fatta dai due autori.
In Le ultime gocce, Antonio Mocciola si avventura in un campo minato: affermare la tendenza omosessuale di Giacomo Leopardi, è un argomento tabù, un argomento ben protetto anche dagli eredi del grande poeta. Leopardi era vittima di un forte complesso di insicurezza per il suo aspetto fisico certamente non avvenente eppure aveva una sensualità molto eclatante. La sua fama lo aiutò senza meno a soddisfare una fisicità altrimenti difficile da sfogare. Meno nota la sua passione per Antonio Ranieri, un uomo bello, sensuale che fu suo convivente per molti anni. Ed è su questa passione, testimoniata da lettere che il vate scrisse al Ranieri, che si basa il monologo presentato nella prima parte di questa serata. Giacomo Leopardi viene presentato come quell'anima in pena, tormentata, insoddisfatta che si rivolge all'oggetto del suo amore non corrisposto. Mentre questi si intrattiene con una delle tante prostitute che portava nella loro casa, Leopardi da sfogo alla sua frustrazione, confessando questo suo tormentato amore ed esternando il suo avvilimento per le imperfezioni del suo fisico di fronte alla bellezza del suo "coinquilino" . Il giovane attore Paolo Sideri, in un ruolo forse troppo impegnativo per le sue capacità, ha comunque cercato di esprimere al massimo la passionalità repressa dell'arduo personaggio chiamato ad interpretare. Ben diretto da Orazio Ciancone che ha scavato a fondo nel testo per accompagnare con le giuste luci e gesti ben calibrati i momenti più intensi di questa profonda ammissione, Paolo Sideri in alcuni momenti ha mancato la necessaria intensità riuscendo comunque a trasmettere un'emozione coinvolgente.
Regista di entrambi i monologhi ma anche autore del secondo, Orazio Ciancone, in Sull'essere un angelo, approccia la figura della fotografa americana Francesca Woodman, morta suicida a soli 22 anni nel 1981. La giovane nella sua breve vita passata per lunghi periodi in Italia, rivoluzionò il concetto della fotografia dal realismo fino ad allora più comune, ad un livello più elevato in un periodo in cui non c'erano a disposizione le tecnologie odierne. Il suo uso della macchina fotografica con lunghe esposizioni o doppie esposizioni portò alla creazione di immagini del tutto inusuali per quel periodo. Nelle sue foto spesso si concentrava su particolari del corpo, quasi sempre del suo proprio corpo e non sul corpo intero. Nudo o coperto, il suo studio delle posizioni del corpo nei suoi scatti raggiungeva spesso la sublimazione di una insoddisfazione interna che la portò poi al suicidio poco tempo dopo la pubblicazione della sua prima opera, il libro Some Disordered Interior Geometries. Le sue successive pubblicazioni sono state tutte postume. Ed è su questa sua insoddisfazione che Orazio Ciancone basa il suo breve testo. Con un evidente gioco di parole e di movimenti la giovane attrice Giulia Carrara, si mostra esattamente come avrebbe fatto la Woodman intensa ma anche insicura. Il semplice filo con i suoi vestiti stesi, poi raccolti, poi gettati e alla fine con i due pezzi di lenzuolo tagliato a formare due ali, simboleggiano il suo tormento, la sua instabilità, il volo d'angelo con cui decise di togliersi la vita gettandosi nel vuoto dall'alto di un grattacielo newyorkese.
Entrambi questi due monologhi hanno necessità di essere approfonditi, elaborati con maggiore intensità da tutti i punti di vista, scrittura, regia e interpretazione. Sono interessanti, decisamente emozionanti e soprattutto veri. Per questo meritano sicuramente una maggiore attenzione e di essere riproposti in una rappresentazione di più alto livello.
PICSAT
presenta
"LE ULTIME GOCCE"
di Antonio Mocciola
con Paolo Sideri
&
"SULL'ESSERE UN ANGELO"
di Orazio Ciancone
con Giulia Carrara
regia Orazio Ciancione
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