NUOVO ALLESTIMENTO PER UNA DELLE PIÙ ESILARANTI COMMEDIE DI STEFANO BENNI IN SCENA (PURTROPPO) SOLO FINO AL 18 DICEMBRE
Leggere il testo de La Signorina Papillon e non innamorarsene è estremamente difficile. Quando poi a metterlo in scena è un regista scaltro, attento, divertente ma anche irriverente come Piero Di Blasio, diviene irresistibile. Se poi anche lo interpreta scegliendo come compagni di scena tre colleghi con cui ha un grande affiatamento dentro e fuori del palcoscenico, si vorrebbe che Stefano Benni avesse scritto anche un secondo tempo perché i 75 minuti di questo spettacolo sono troppo pochi. La trama, nota per i suoi doppi sensi e la sua pungente ironia si svolge nella Parigi della Belle Epoque ma è solo un pretesto per parlare dei malanni della società moderna, minata da corruzione, desiderio di potere, massoneria, scalata sociale. L'ingenua e ricca Rose vive da sognatrice nel suo paradisiaco giardino di provincia con le sue farfalle e il suo prezioso diario. Cade vittima del perfido gioco di tre individui che fingendosi attenti e premurosi, puntano ad eliminarla per impadronirsi del suo patrimonio. Ne deriva un susseguirsi incalzante di gag, di battute, di disguidi e incomprensioni rese esilaranti dalla verve dei quattro artisti. Il tempismo dettato dall'attenta regia di Di Blasio non lascia spazio ad errori. Non ce n'è possibilità. L'intesa esistente tra i quattro protagonisti è così palpabile da rendere la pièce ancora più godibile. Ma dietro alle risate e alle gag si cela una società brusca, inclemente, anche spietata. E Stefano Benni questi risvolti li sa cogliere bene con una ironia decisamente implacabile ma allo stesso cercando di esorcizzarli con una comicità intelligente e leggera. Piero di Blasio ne ha colta in pieno l'acutezza, aggiustando i movimenti scenici e le battute con la giusta velocità.
Senz'altro spassoso come attore, Di Blasio è un regista che ad ogni lavoro cresce sempre più, dimostrando la ricerca di un'alta qualità ma che sia alla portata di tutti, cosa non facile nel teatro di oggi. Il suo Armand è ricercato, è elegante e chic al limite del ridicolo, in senso positivo ovviamente. Al suo fianco Valeria Moretti nel ruolo di Rose, la cui esperienza come performer di musical, le da qui in un ruolo non cantato, l'occasione di dare una prestazione acuta, con una perfetta dizione e la sua indiscutibile simpatia. Il bohemien Poeta Millet ha il viso di Mauro Conte, noto attore di teatro e di cinema, anche lui molto a suo agio con un personaggio scanzonato e mascalzone. Ludovica Di Donato, molto conosciuta per i suoi video su Tik-Tok e le sue partecipazioni televisive interpreta l'amica Marie Luise con una carica di simpatia che strappa risate e applausi a scena aperta. Alla fine non si assiste al delitto della povera Rose, ma il vero delitto è che questa pièce resti in scena solamente per quattro rappresentazioni ... praticamente tutte sold out.
ETHEREA OMNIS
presenta
LA SIGNORINA PAPILLON
(NEL PAESE DEI BRUTTI SOGNI)
di Stefano Benni
Regia: Piero di Blasio
Costumi: Francesca Grossi
Movimenti coreografici: Felice Lungo
Luci e tecnica Federico Luciano
Foto Valentina Ciampaglia
Con:
Valeria Monetti
Ludovica Di Donato
Mauro Conte
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