SOLAMENTE QUATTRO PERFORMANCE PER UNA DRAMMATURGIA CHE MERITEREBBE DI RIMANERE IN SCENA MOLTO A LUNGO: UN'OTTIMA PRESTAZIONE DI GIANNI DE FEO E CLORIS BROSCA
Al teatro Lo Spazio è andata in scena La rosa non ci ama - Carlo Gesualdo vs Maria D’alvalos una coinvolgente drammaturgia scritta da Roberto Russo.
Il duplice delitto della principessa Maria D’Alvalos e del suo amante il principe Fabrizio Carafa avvenuto nel 1590 ebbe un notevole eco nel Regno di Napoli. I due furono uccisi da tre sicari inviati dal suo terzo marito il principe Carlo Gesualdo. Questi, rampollo di una delle famiglie nobili più in vista del regno, era una noto compositore e famosi erano i suoi madrigali. Editati in sei libri con una particolare crescente evoluzione, la sua opera è stata dettagliatamente illustrata in una serata organizzata due giorni prima dello spettacolo. Voluta dall’autore e da Andrea Cavazzini che l’ha coordinata, in questo pre-show si è potuto scoprire dalle parole della musicologa Chiara Pelliccia, come il Gesualdo abbia creato una forma di espressione del tutto innovativa per l’epoca, affrontando temi intensi, sensuali e dolorosi – la parola morte ricorre continuamente- che ancora oggi sono attuali e destano meraviglia. Abbiamo appreso anche che Carlo Gesualdo iniziò una collaborazione con Torquato Tasso, recandosi anche presso la corte di Ferrara, dove il Tasso era sotto l’ala protettrice del cardinale D’Este. Tuttavia Carlo Gesualdo non apprezzò molto i testi poetici forniti dal Tasso e non vennero musicati. Per questo spettacolo, che ripercorre i momenti precedenti e seguenti di quel delitto, è intervenuto Alessandro Panatteri che ha composto le musiche per due di quei testi di Torquato Tasso che sono stati inseriti in questo drammatico racconto. La grande esperienza e profonda conoscenza del madrigale del Maestro Panetteri, gli ha permesso di creare due composizioni che non solo si integrano perfettamente nell’atmosfera della serata, ma sono due piccoli gioielli che sembrano veramente arrivati direttamente dal XVI secolo.
Roberto Russo ha descritto questo tragico assassinio con una particolare attenzione ad ogni singola parola. Il testo scorre come un fiume inarrestabile, con le sue calme anse e le sue impetuose rapide su cui si adagiano le voci dei vari personaggi tutti interpretati dai due protagonisti Cloris Brosca e Gianni De Feo. L’alchimia tra i due è indiscutibile e soverchiante. Non è solo questione di trovarsi a recitare un ottimo testo: i due attori si sostengono e si integrano l’uno con l’altro creando una magica tensione non così facile da trovare oggigiorno. Gianni De Feo ha magistralmente diretto ogni gesto, ogni istante in maniera da renderlo così interessante che neanche ci si rende conto dei passaggi dall’italiano al dialetto napoletano più stretto, tanto sia ben calibrato. E nel dirigere se stesso De Feo, senza assolutamente togliere nulla a Cloris Brosca, ha dato ancora una volta una prova d’attore così vigorosa come non se ne vedono così spesso. Ha dimostrato di essere un degno erede dei più grandi mattatori ormai scomparsi. La sua capacità di mimica, quella di passare da un tono di voce all’altro e poi a quel canto così passionale dei due madrigali, lo porta ancora più in alto nella scala dei migliori attori italiani della sua generazione. Se per gli attori ci fosse una classifica per meriti o per vittorie come per i tennisti, con questa performance, avrebbe guadagnato almeno dieci posizioni. Lo stesso vale per Cloris Brosca che lo ha assecondato ma anche molto spronato tirando fuori tutta la forza di donna violata alla ricerca di un riscatto che non riuscirà ad ottenere. Ed è bellissima la scelta di Roberto Russo di metterli uno di fronte all’altro anche dopo l’efferato delitto, costringendo lui a parlarle e a spiegare il suo gesto. La rosa non ci ama è la prova che si possono scrivere dei testi veramente capaci di incantare il pubblico che ha risposto con un lunghissimo applauso sincero e molto sentito.
La rosa non ci ama resterà in scena al teatro Lo Spazio per altre tre performance fino a domenica 25 febbraio: decisamente troppo poche.
LAB FORM AND CONNECTION
Presenta
LA ROSA NON CI AMA
CARLO GESUALDO VS MARIA D’AVALOS
Scritto da Roberto Russo
Regia di Gianni De Feo
Impianto scenico e costumi Roberto Rinaldi
Musiche originali di Alessandro Panetteri su testi di Torquato Tasso
Drammaturgia musicale curata da Gianni De Feo
Assistente alla regia Alessandra Ferro
Consulenza musicale M. Adriana Caggiano
Consulenza per lingua spagnola Lorenzo Russo
Luci e fonica Giorgio Rossi
Scenotecnica Massimiliano Persico
Foto e grafica Manuela Giusto
Ufficio Stampa Andrea Cavazzini
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