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Review: LA BAMBOLA SPEZZATA al TEATROSOPHIA

Uno spettacolo che emoziona e colpisce dritto al cuore con la regia di Gianni De Feo

By: Jan. 29, 2024
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Nella settimana in cui ricorre la Giornata della Memoria, non poteva andare in scena spettacolo più coerente e poderoso di La Bambola Spezzata, un testo di Emilia Di Rienzo diretto da Gianni De Feo che in questa ripresa partecipa anche come co-interprete.

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Una giovane donna, Eva, decide dopo molti anni di confrontarsi con la propria madre, una ex-SS al servizio del Führer e interna al campo di concentramento di Auschwitz. Per seguire la sua carriera militare, la donna, abbandonata dal marito che non condivideva le sue idee politiche, a sua volta abbandona la figlioletta di sei anni alle cure di una antipatica zia. Divenuta adulta Eva vuole capire il perché di quell’abbandono che ha condizionato tutta la sua crescita. Scoprirà tutto sommato che è stato meglio aver perduto una madre insensibile, crudele e compiacente di quel terribile sterminio. Senza esclusione di colpi, le due donne discutono acerbamente ed Eva cresce intellettualmente più di quanto avrebbe mai potuto fare senza questo duro e doloroso confronto. Da vittima inerme Eva diviene carnefice della madre di cui non riesce a comprendere e ad accettare la cinica freddezza. Alla fine libera da ogni acredine che possa aver provato in quei lunghi anni di separazione, trova la forza di assopire il suo risentimento nel poter distruggere ogni possibile sentimento di amore per la sua genitrice.

La gravosa atmosfera di questa storia è risultata estremamente palpabile sul palcoscenico del Teatrosophia. A renderla meno ardua è stata la presenza in scena dello stesso regista Gianni De Feo: con la sua innata sensibilità e la sua mimica (ricordiamo tra le sue esperienze lavorative quelle con Jacques Lecoq e Lindsay Kemp) con delle musiche anni ’30 e l’interpretazione del brano Mit Roten Roses ha contribuito a condurre per mano il pubblico nell’atmosfera della Berlino di quel triste periodo. Ma è nella direzione delle sue due interpreti che si è potuta notare tutta la sua classe, con il sostegno come aiuto regista di Sabrina Pistilli. L’intreccio delle personalità delle due donne è magistralmente calibrato in due percorsi diametralmente opposti. La figlia è inizialmente vittima di fronte alla madre carnefice. Si incontreranno per un breve attimo sullo stesso piano per poi invertire completamente i ruoli e alla fine vittima sarà la madre e Eva la sua carnefice.   

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Alessandra Ferro è la madre, dura, impassibile, fedele al suo credo deviato e crudele. Anche se a tratti la sua recitazione è apparsa appena troppo urlata, togliendo un po’ di credibilità al suo freddo cinismo, la sua grande espressività ha notevolmente contribuito a rendere plausibile questo scomodo e sgradevole personaggio.  Come la madre, anche la sua interprete non si è arresa dinnanzi alla palese possibilità di essere odiata.

Irma Ciaramella interpreta Eva con molta eleganza ma allo stesso tempo con una notevole forza molto ben calibrata. La sperduta bambina è ancora in cerca dell’affetto di una madre che le è mancata così profondamente tanto da conservare ancora quella bambola che lei le aveva regalato. È nel momento in cui si rende conto della mostruosità di colei che tanto aveva desiderato di avere al suo fianco che Irma Ciaramella riesce a trasmette allo spettatore tutta la crescita del suo personaggio. La sua trasformazione da vittima a carnefice è ineccepibile, in un crescendo che non cede mai al patetico, un rischio che l’aspettava dietro l’angolo. Quando intona in un sussurro quasi parlato le note di Dona Dona, la famosa canzone Yddish, la intona quasi come una ninna nanna come per dare un pizzico di serenità a tutti quei bambini barbaramente uccisi ad Auschwitz ma anche per consolare per se stessa.

Di grande atmosfera e quasi da annoverare tra gli interpreti, il commento musicale creato da Adriano D’amico, puntuale a sottolineare gli stati d’animo e le loro evoluzioni.

Inutile dire che questo spettacolo dovrebbe essere portato in tutte le scuole di ogni livello. All’indomani della inaccettabile lettera inviata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito in cui il Direttore Regionale  Anna Paola Sabatini, in riferimento alla Giornata della Memoria, ha scritto: “si raccomandava di porre la massima attenzione per prevenire iniziative o comportamenti che possano turbare la serenità degli studenti e che ogni elemento di novità al riguardo deve essere presentato al presente ufficio con massima tempestività”, è ancora più necessario un maggiore impegno collettivo perché nessuno dimentichi questi orrori avvenuti un secolo fa. Io mi auguro che i giovani studenti vengano invece turbati e molto e che gli venga costantemente sottoposto il pericolo che quanto già successo potrebbe nuovamente ripetersi.

LAB

Presenta

LA BAMBOLA SPEZZATA

Scritto da Emilia De Rienzo

Regia di Gianni De Feo

Musiche Adriano d’Amico

Aiuto regia Sabrina Pistilli

Assistente alla regia Letizia Nicolais

Costumi Gianni Sapone e Roberto Rinaldi

Progettazione scenografica Roberto Rinaldi

Luci Sabrina Fasanella

Foto Manuela Giusto

Grafica Umberto Cappadocia

CAST

Irma Ciaramella

Alessandra Ferro

Gianni De Feo

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