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Review: IL MODELLO DI RODIN all' INTERNO4ROMA

UNA NUOVA DRAMMATURGIA DI ANTONIO MOCCIOLA ISPIRATA ALLA COMPLESSA INTERAZIONE TRA LO SCULTORE AUGUSTE RODIN E IL MODELLO DI UNA DELLE SUE CELEBRI OPERE

By: May. 07, 2023
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Nell' intimo e particolare setting dell'Interno4roma, la sala multi task creata da Paola Chiavoni nel cuore di Roma, ha debuttato il nuovo lavoro di Antonio Mocciola. Il modello di Rodin, come altri suoi lavori, è ispirato ad una storia vera. In questa drammaturgia il prolifico autore racconta gli intensi e travagliati momenti che portarono alla realizzazione di una delle statue più controverse del grande maestro Auguste Rodin. Creata dopo la sconfitta della Francia da parte della Prussia alla fine del XIX secolo, il famoso scultore volle ricreare lo spirito di sconfitta di un soldato belga incontrato per caso durante una passeggiata. Nella realtà, Rodin fu accusato dai suoi contemporanei di aver semplicemente effettuato il calco di un corpo umano tanto perfetta fosse la realizzazione della sua opera. Dovette difendersi ribadendo la lunga convivenza e l'accurato studio del corpo del modello, addirittura poi fornirne delle foto e subire una commissione d'inchiesta che alla fine avvalorò la sua tesi.

Nel profondo studio fatto da Antonio Mocciola su questa vicenda, viene sviscerata l'anima di questo soldato reduce da una dura guerra, come lo sono tutte le guerre. Speranzoso di tornare ad una vita normale, coglie l'occasione offertagli dallo scultore incontrato per caso, di pagarlo solo per aggirarsi nudo nel suo atelier. Il suo fine è di poterne studiare ogni più piccolo movimento, ogni muscolo, ogni atteggiamento per realizzare al meglio la sua opera. Il giovane accetta ma dopo parecchie sedute cominciano ad emergere i suoi contrastanti stati d'animo che passano dal sospetto di poter essere un mero interesse sessuale a quello di paura della derisione dei suoi compagni. Si insinua un'insicurezza sul proprio aspetto e un'insicurezza più interiore dovuta all'indifferenza del maestro che non lo guarda negli occhi, non lo tocca, non lo considera se non come un pezzo di carne da replicare nella sua arte. Il modello ne soffre, cerca di ribellarsi a questa indifferenza. In quei lunghi giorni di nudità inizia a provocarlo in tutti i modi possibili, dai momenti delle sue espletazioni corporee che siano defecazione o minzione, fino alla masturbazione e alla flagellazione. Chiede il permesso di poter assaggiare il proprio sperma, di poter leccare il proprio sangue in questo inconscio e ripetuto tentativo di attirare il maestro alla sua persona e non solo al suo aspetto, senza tuttavia alcun successo. Rodin non ha secondi fini, non ha interesse sessuale per il suo modello. È solo concentrato nel cogliere l'unicità del suo corpo per la sua statua, senza considerare il logorio psicologico che si crea nella mente del giovane. In questo affiorano molti dei temi cari a Mocciola se possibile qui ancora più elevati che nei precedenti lavori. La sottomissione volontaria, l'umiliazione necessaria al fine, la rivalsa, l'accettazione del tutto pur di creare un qualcosa che rimarrà in eterno. Tutti aspetti della psicologia umana a lui ben noti, ben approfonditi, ben studiati e che in questo testo riesce a portare ad una sublimazione non indifferente.

Nel ruolo del modello, unico personaggio in scena (in alcuni momenti si sdoppia in poche battute pronunciate dal maestro Rodin), troviamo l'attore Giordano Bassetti. Per impersonare il giovane soldato divenuto modello, l'attore recita nudo per quasi tutta la pièce per donare allo spettatore il totale realismo della sua "avventura" con il maestro/padrone. La fisicità di Bassetti è a totale servizio del testo: i suoi movimenti, le sue pose, la sua mimica si fondono acutamente dando allo spettatore la sensazione non di assistere ad uno spettacolo ma quasi di spiare da dietro uno spiraglio di porta cosa stesse effettivamente accadendo nello studio di Rodin. Un po' meno efficace la sua intonazione vocale, in alcuni momenti risultata forse non completamente adatta al ruolo. Se più convincente nei tentativi di seduzione del maestro, lo è stato meno nei momenti più rabbiosi, momenti in cui non ha raggiunto la giusta intonazione per esprimere quella frustrazione e quella collera necessaria in alcuni passaggi del testo.

Le prossime date della pièce Il modello di Rodin al momento già previste sono:

19 maggio al Salotto Gloeden a Napoli

1 settembre al Teatro Donna Diana a Padova.

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