50 ANNI DOPO, GIORGIO GABER E SANDRO LUPORINI SONO PIÙ ATTUALI CHE MAI. IN SCENA FINO AL 30 OTTOBRE
Ci sono solo due possibili punti di vista per parlare di Far finta di essere sani, scritto da Giorgio Gaber con Sandro Luporini nel 1973, anno in cui fu rappresentato per la prima volta: o i due autori erano preveggenti e hanno saputo descrivere argomenti e situazioni diventate estremamente comuni immediatamente dopo , oppure negli ultimi 50 anni la nostra società non ha veramente fatto nessun passo avanti. La incredibile ironia nell'approcciare i luoghi comuni, il qualunquismo in contrapposizione alla partecipazione, la sessualità, la follia, l'amore, l'idealismo, la politica, è ancora attualissima e viva come fosse stata scritta molto più recentemente. Gli autori avevano trattato ogni argomento con una sagacia ed una precisione decisamente avanzate per il periodo in cui questo lavoro fu scritto. Soprattutto avevano colto nel segno il suggerimento che per risolvere alcuni delicati problemi della nostra società del post boom economico, fosse necessario partire dal singolo individuo, valore oggi ancora più indispensabile e sempre meno seguito.
Ovviamente abbiamo tutti in mente la calda voce di Giorgio Gaber e la sua sublime capacità di tenere la scena. Nessuno meglio di lui poteva interpretare le sottili sfumature da lui stesso create in questi brani che fanno ormai parte del patrimonio culturale italiano. È sicuramente un bene che la sua opera sia nuovamente riproposta al pubblico per poterne apprezzare la sua unicità. Non tutti ovviamente sono in grado di raggiungere la sua levatura ma l'attenta regia e l'adattamento di Emilio Russo hanno permesso agli artisti impegnati in questa produzione di mantenere un alto livello rispettando pienamente l'opera.
Andrea Mirò e Enrico Ballardini formano una coppia insolita e i puristi del repertorio di Giorgio Gaber potrebbero storcere il naso nel saperli impegnati nelle sue composizioni. I due artisti invece offrono al pubblico un'esecuzione forse non altrettanto ammaliante di quella di Gaber - nessuno potrebbe - ma estremamente accattivante. In tutti i brani, rigorosamente e abilmente suonati dal vivo, Mirò e Ballardini mettono le loro voci al servizio di questi testi senza protagonismo. Entrambi hanno dato prova di grande capacità interpretativa e intensa comprensione di quello di cui stavano raccontando e cantando, senza mai mettere il proprio ego di artista al di sopra del materiale trattato. Ne è risultata una serata piacevolissima, scorrevole e di puro godimento nel ricordo del più grande menestrello della cultura italiana. Fondamentale l'accompagnamento degli ottimi musicisti del gruppo Musica Da Ripostiglio, composto dai maestri Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli e Emanule Pellegrini.
Semplici ed essenziali i costumi di Pamela Aicardi, mentre decisamente efficaci le luci di Andrea Violato, giocate tra l'effetto cabaret e una scena non proprio "pop" ma quasi. Questo allestimento si è aggiudicato il Premio Franco Enriquez 2022.
Unica nota stonata, una platea non proprio piena anche se molto attenta: questo a significare la scarsa attenzione del pubblico di oggi a opere di un livello culturale decisamente sopra una media purtroppo non più accessibile alle masse. Un plauso va ad Alessandro Longobardi che con grandi sforzi ha messo insieme una stagione molto interessante alla Sala Umberto e questo inizio ne rappresenta l'alto livello. La speranza è che il pubblico se ne renda conto e vada ad assistere a questi spettacoli.
Viola Produzioni e TieffeTeatro Milano
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber
Presentano
FAR FINTA DI ESSERE SANI
Di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Adattamento e regia di Emilio Russo
Con
Andrea Mirò e Enrico Ballardini
Musica Da Ripostiglio
Luca Pirozzi
Luca Giacomelli
Raffaele Toninelli
Emanuele Pellegrini
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