Una esilarante commedia sulla psicanalisi e sulla difficoltà di crescere in un mondo di adulti poco attenti.
Debutto a suon di risate al Teatro 7 OFF per Esterino, il nuovo lavoro di Marco Rinaldi che con acuta scaltrezza si scaglia contro quella psicoanalisi un po’ spicciola a cui oggigiorno si ricorre troppo frequentemente , anche quando non sarebbe necessario.
Esterino è un bambino di 8 anni molto legato al suo nonno, unico familiare che lo ascolta e si dedica a lui raccontandogli storie più o meno fantasiose della sua vita. Il suo attaccamento al nonno lo porta inavvertitamente a causarne il decesso. Ne deriva un senso di colpa tale che Esterino ogni notte lo sogna pensando che il nonno venga veramente a visitarlo. La madre preoccupata lo porta da uno psicoterapeuta abbastanza imbranato che pensa più a sbarcare il lunario che alla effettiva cura del piccolo paziente. Con una valanga di gag, battute e trovate geniali, il piccolo finirà per psicanalizzare se stesso e mettere in crisi il povero psicologo al punto che non sopravvivrà a questa contro terapia.
Il testo di Marco Rinaldi è molto efficace, fresco, veloce. La costruzione della psicologia dei tre personaggi e dell’incrocio delle loro vite è ben costruito in un crescendo che ha forse un inizio un po’ lento - necessario a creare la giusta atmosfera - ad un percorso in caduta libera incalzante e estremamente divertente. Forse la visione così negativa della psicoanalisi è un po’ troppo dissacrante, ma alla fine funziona in questa commedia dalla risata sicura.
Alla buona riuscita hanno contribuito sia l’agile regia di Paolo Vanacore che le scene di Alessandro Chiti. La decisione di utilizzare un attore più maturo al posto di un bambino può aver tolto un po’ di magia al testo ma Antonello Pascale pur faticando inizialmente ad entrare e rimanere nel personaggio, riesce a divertire e a risultare molto credibile. Riccardo Bàrbera interpreta il nonno con molta ironia ma è Roberto D’Alessandro nel ruolo del Dottor Bellachioma che ruba la scena con la sua arguzia combinata con una mimica esilarante. Nella interazione fra i tre personaggi si vede il lavoro minuzioso di Paolo Vanacore che ha saputo instillare il giusto tempismo e il giusto bilanciamento per mantenere alta l’attenzione soprattutto dopo il “decesso” del nonno. L’uso dei dialetti, il napoletano per il piccolo Esterino e il calabrese per il Dott. Bellachioma, potrebbe sembrare essere solo una trovata tragicomica ma in effetti apporta una ulteriore profondità ai personaggi. L’aiuto dei brevi intermezzi musicali composti da Alessandro Panetteri, assieme ai giochi di luci creato da Camilla Piccioni hanno fortemente sostenuto i continui passaggi dal sogno alla realtà. Forse scontata ma decisamente efficace la scenografia della camera di Esterino al centro della scena che si distingue dalle altre due parti per la tela semitrasparente posta a simbolizzare i momenti di sogno.
Esterino rimarrà in scena fino al 12 maggio e in questo finale di stagione segna un punto luminoso di intrattenimento intelligente come non se ne vedono spesso. Le risate del pubblico sono rumorose tanto quanto gli applausi: un segnale evidente del gradimento e del divertimento assicurato.
CMR Project Camera Musicale Romana srls
Presenta
ESTERINO
di Marco Rinaldi
regia Paolo Vanacore
musiche originali Alessandro Panatteri
scene Alessandro Chiti
disegno luci Camilla Piccioni
foto e grafica Manuela Giusto
assistente alla regia Cinzia Corsetti
cast
Riccardo Bàrbera – il nonno
Roberto D’Alessandro – Dott. Bellachioma
Antonello Pascale – Esterino
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