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Review: CABARET THE MUSICAL al TEATRO BRANCACCIO

UN GRANDE CLASSICO DELLA STORIA DEL MUSICAL IN UN NUOVO ALLESTIMENTO IN SCENA FINO AL 12 NOVEMBRE PER POI PROSEGUIRE IN TUTTA ITALIA

By: Oct. 19, 2023
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Debutto romano al Teatro Brancaccio per un nuovo allestimento di CABARET il celebre musical del 1966 di John Kander e Fredd Ebb con il libretto di Joe Masteroff. Dopo la versione italiana portata in scena dalla Compagnia della Rancia nel 1993 poi ripresa negli anni 2000, questa messa in scena si può considerare non un vero e proprio revival ma un ritorno alle origini con l’aggiunta di un piccolo tocco di magia creato dalla presenza di Arturo Brachetti. Oltre ad interpretare il complesso ruolo di Emcee, l’artista si è occupato della regia assieme a Luciano Cannito. Per assistere a questa produzione è doveroso dimenticarsi del famoso film che già si era allontanato dal libretto originale e dai suoi incredibili interpreti. Ma ci si deve dimenticare anche dei più recenti revival di Broadway o del West End con interpreti come Alan Cumming, Adam Pascal o Eddye Redmaine, che hanno dato di questa famosissima trama, un adattamento molto sensuale e minimalista. Il consistente intervento del tocco “trasformista” di Arturo Brachetti con i suoi repentini cambi d’abito, sorprende sempre piacevolmente il pubblico, ma distoglie l’attenzione dall’essenziale della storia. Le scelte registiche fatte per raccontare gli eventi, alternati con i numeri musicali, così come previsto nel libretto originale, non si sono rilevate sempre vincenti. Brachetti interpreta Emcee con grinta ma gli manca quella forte carica erotica che si deve al personaggio. Nei numeri musicali sulla scena del Kit Kat Club, lui e Cannito  si sono affidati ad un troppo classico dèjà vu. Certamente i testi non lasciano molto spazio ma si è riscontrata una certa banalità sia nelle coreografie che nell’intera gestione di questi numeri in cui non sembra si sia voluto azzardare nulla di nuovo. Era Cabaret, ma poteva benissimo essere Sette spose per sette fratelli giusto per citare uno dei più recenti revival diretti e coreografati da Mannito.

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E a questo ha anche pesantemente contribuito la presenza di Diana Del Bufalo che proprio in quel musical aveva debuttato. Dopo la lunga tournée nel ruolo di Milly ci si aspettava di ritrovarla più a suo agio in scena ed invece la Del Bufalo non sembra essere riuscita ad entrare neanche in questo ruolo. Sarà stata la valigia di cartone, il vestitino a fiorellini o la postura un po’ rigida, ma più che incarnare la sensuale Sally Bowles, sembrava stesse interpretando la rigorosa Maria Von Trapp. Diana Del Bufalo ha una bella voce possente che resta però fredda e senza la profonda emozione che questo personaggio fortemente richiede. E questo non solo nel cantato: anche nel parlato le è mancata quella lussuriosa carnalità che deve avere la passionale Sally Bowles. Ne è rimasto vittima anche il suo partner Christian Catto nel ruolo di Clifford Bradshaw, il giovane scrittore americano che si innamora di lei. Sembra aver fatto fatica a dimostrare questo suo sentimento di fronte a così poca sensualità. Christian Catto è ideale per il ruolo ma, per rimanere in tema, è stato costretto a comportarsi più come il Capitano Von Trapp che come un giovane trafitto dalla lussuria della Berlino degli anni ’30. Fortunatamente è stato lasciato grande spazio a due personaggi che in altre edizioni erano stati a volte un po’ trascurati, Fraulein Schneider e Herr Schulz. Interpretati dai bravissimi Christina Grimandi e Fabio Bussotti, i due attori si sono notevolmente distaccati dal resto del cast con una prestazione degna di un palcoscenico di Broadway. Sono ben rimasti In linea con i loro personaggi i ruoli minori di Fraulein Kost, piacevolmente interpretato da una spumeggiante Giulia Ercolessi e di Ernst Ludwig, affidato ad un determinato Niccolò Minonzio. Buono l’ensemble a cui è stato lasciato il compito di recuperare un po’ di quella sensualità mancata, anche se non basta mostrare belle gambe e muscoli quando le coreografie restano alquanto puritane. Molto apprezzabile la presenza dei musicisti che hanno suonato dal vivo sotto la direzione di Giovanni Maria Lori. Efficaci le scenografie ideate da Rinaldo Rinaldi che hanno reso facili e rapidi i cambi di scena anche se si è scelto di rimanere su una facile “tradizionalità” senza un eccessivo sforzo.

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Cabaret è un classico della storia del musical, uno show che ha vinto di tutto, Tony Awards, Olivier Awards e Oscar.  Ha probabilmente vinto tutti questi premi anche per l’alta sensualità ispirata dal racconto originale e da quella atmosfera decadente tipica di quel periodo storico di cui però non se ne sono viste che poche sparse tracce in questo nuovo adattamento. Resta comunque uno show piacevole e spassoso, ma ben lontano dalla sua vera natura. 

FABRIZIO DI FIORE ENTERTAINMENT

 presenta  

CABARET

 the musical

Regia ARTURO BRACHETTI e LUCIANO CANNITO

scene Rinaldo Rinaldi

costumi Maria Filippi

direzione musicale Giovanni Maria Lori

coreografie Luciano Cannito

Cast

Arturo Brachetti - Emcee

 Diana Del Bufalo - Sally Bowles

Cristian Catto - Clifford Bradshaw  

Christina Grimandi - Fraulein Schneider

Fabio Bussotti - Herr Schultz  

Giulia Ercolessi - Fraulein Kost  

Niccolò Minonzio - Ernst Ludwig

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