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JESUS CHRIST SUPERSTAR, 18 aprile al Teatro Sistina di Roma

By: Apr. 15, 2014
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Il 18 aprile, giorno del Venerdì Santo, debutta al Teatro Sistina di Roma lo spettacolo più atteso della stagione: la versione evento di JESUS CHRIST SUPERSTAR, la più grande opera rock di tutti i tempi, con un cast d'eccezione che non mancherà di richiamare l'attenzione di tutti gli appassionati di musica e teatro.

Prodotto dalla Peep Arrow Entertainment nella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, lo spettacolo firmato Massimo Romeo Piparo sarà in scena per la prima volta in Europa con un interprete d'eccezione nel Ruolo del titolo: Ted Neeley, il Gesù "originale" del celebre film di Norman Jewison, lo storico successo cinematografico del 1973. "Essere invitato a recitare a Roma, al Teatro Sistina per questo festeggiamento del 20° Anniversario di «Jesus Christ Superstar», è la realizzazione del sogno di una vita. Sono onorato dall'opportunità di collaborare in questa nuova esperienza teatrale italiana, prodotta e diretta dal regista visionario Massimo Romeo Piparo, che ringrazio insieme a tutto lo staff e la crew, ogni membro del cast e i musicisti, per questa avventura straordinaria" dichiara il celebre attore americano.

E con Ted Neeley un'altra novità assoluta: i Negrita. E' la prima volta, infatti, che una rock band italiana è protagonista di un Musical. L'intera band con le chitarre di Drigo e Cesare "Mac" sarà sul palco insieme all'orchestra di 12 elementi diretta dal Maestro Emanuele Friello, mentre il frontman Pau presterà voce e corpo al controverso personaggio di Ponzio Pilato. Il ruolo di Maria Maddalena è affidato allo straordinario talento di Simona Molinari, mentre a vestire i panni del "cattivo" Caifa sarà il grande Shel Shapiro, mitico leader dei Rokes, attore di cinema e teatro, nonché autore, arrangiatore e produttore per molti interpreti della canzone italiana. Nel ruolo di Giuda l'esordiente Feysal Bonciani, fiorentino classe 1990, scelto da Massimo Romeo Piparo e da Ted Neeley, tra oltre cinquecento candidati arrivati da tutta Italia per le audizioni dello spettacolo.

Tra i protagonisti spiccano nomi affermati del Musical italiano come Paride Acacia (Hannas) -per 20 anni Gesù dell'edizione italina- ed Emiliano Geppetti (Simone), oltre ad un ensemble di 24 tra acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini coreografati da Roberto Croce. Sul palcoscenico del Teatro Sistina l'Orchestra dal vivo di 12 elementi diretta dal veterano dei Musical italiani il Maestro Emanuele Friello, le scenografie di Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona.

Il prossimo 12 ottobre Jesus Christ Superstar sarà in scena con questo stesso cast all'Arena di Verona per il "Celebration Day" in occasione dei quarant'anni del film e dei venti dalla rielaborazione italiana di Massimo Romeo Piparo, con un'edizione molto speciale che verrà rappresentata al tramonto, inserita nella programmazione ufficiale delle Opere dell'Arena.

Jesus Christ Superstar, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, è ormai passato alla storia come uno dei Musical più famosi e amati di tutti i tempi. La versione italiana in lingua originale firmata da Massimo Romeo Piparo, autore e regista celebrato all'estero per il suo straordinario stile innovativo, compie 20 anni e vanta ormai numerosi record e grandi numeri: tre diverse edizioni prima di questa, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1.000.000 di spettatori, più di 100 artisti che si sono alternati nel cast,19 regioni e più di 1.000 rappresentazioni in 84 città italiane. Nell'anno della beatificazione di Giovanni Paolo II, con questa nuova versione evento e con Ted Neeley, colui che diede una impronta mitica e indelebile al ruolo di Gesù nello storico successo cinematografico di Norman Jewison del 1973, Piparo riesce a consegnare definitivamente alla "Storia del Teatro italiano" la propria edizione dell'Opera, avendo avuto il privilegio di dirigere sui palcoscenici italiani entrambe le star del film: in occasione del Santo Giubileo dell'Anno 2000, infatti, fu il compianto Carl Anderson- il Giuda nero del film scomparso prematuramente nel 2004- a interpretare il ruolo per due anni di trionfali successi.

Dalle note di Regia di Massimo Romeo Piparo:

"Leggendo i Vangeli sembra quasi scontato che il sottofondo musicale debba essere Rock. Che l'ambientazione più adatta sia un deserto con alcuni elementi architettonici statici e animati dalla sola potenza della musica. Che l'epoca più giusta per la loro rappresentazione siano gli anni '70.

Eppure prima di Jesus Christ Superstar non era così. Ecco perché l'Opera di Webber e Rice è entrata nel Mito.

E quel Mito non va assolutamente dissacrato, re-interpretato, elaborato: va rispettato, omaggiato, celebrato.

Quel Mito oggi si fa realtà attraverso Ted Neeley: una lezione di vita e di professionalità per tutti noi artisti italiani. Dopo 40 anni la sua umiltà, la sua semplicità e al contempo la sua forza smisurata, la sua contagiosa passione sono esempio vivido della statura che un Artista deve avere per diventare Mito.

Grazie a lui ripercorro 20 anni di studio dedicato a questa Opera e metto a segno la mia versione più matura e compiuta di questo capolavoro del Teatro musicale.

E così, con la stessa emozione del primo giorno di repliche in quel lontano 1994, ogni sera si rinnova il magico rito che ci restituisce l'idea di un mito eterno. Il suo confronto con la stessa ragione di essere: da un lato il popolo, dall'altro chi lo governa. Tutti al contempo artefici e vittime di un tradimento commesso per amore da chi "vive per la morte" e il cui ruolo si compirà solo quando, abbandonata la veste istituzionale di custode di un sodalizio di vita, offrirà e procurerà per sé la morte.

Un mito eterno per un popolo che ancora oggi non ha smesso di subire il proprio martirio ma ha visto moltiplicarsi la serie di martiri diretti o indiretti: si continua a morire perché altrove, in questa terra, è deciso così.

Non cercate di trovare segni in questa messinscena, né confronti con epoche, fasi storiche: c'è l'eterno, intramontabile senso di angoscia per un'umanità che da sempre elegge i propri messia per poi mandarli al martirio, crea i propri miti per poi distruggerli, professa la propria ideologia per prontamente rinnegarla "



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