A POCHI GIORNI DAL DEBUTTO, UN PIACEVOLE INCONTRO CON ALCUNI PROTAGONISTI DI QUESTO NUOVO MUSICAL
A pochi giorni dal debutto del 20 gennaio al Teatro Augusteo di Salerno, prima di approdare al Teatro Brancaccio di Roma e poi in tour in Italia, incontriamo Ario Avecone, uno degli autori del nuovo musical Vlad Dracula e quattro degli interpreti principali: Giorgio Adamo nel ruolo di Vlad Dracula, Arianna Bergamaschi che interpreta il doppio ruolo di Mina e di Elisabeth, Christian Ginepro nei panni di Van Helsing e Marco Stabile in quelli del giornalista Jonathan Harker.
D: Vlad Dracula è un personaggio tra i più mitici della letteratura, con un fascino sensuale e un'attrazione a cui le sue vittime non riescono a sottrarsi. Ma è anche un personaggio altamente sfruttato in ogni campo, cinema, libri, teatro. Come nasce l'idea di questo nuovo approccio e in cosa si differisce da cose già viste?
ARIO AVECONE : L'idea di riprendere il personaggio Vlad Dracula e di riproporlo in una chiave nuova è nata proprio dalla volontà di dare agli spettatori una prospettiva diversa su ciò che conoscono dalla letteratura, dal cinema o dal teatro. La storia è sì ispirata al mitico testo di Bram Stoker ma ne delinea dei confini e dei margini diversi, con molti più chiaroscuri. Nella scrittura fatta a 2 mani con Manuela Scotto Pagliara, ci siamo soffermati soprattutto nella definizione di personaggi nuovi, freschi, non datati o stereotipati. Principalmente proprio dal nostro Vlad, così "umano" e distante dal mostro succhia sangue di Stoker, per poi andare su tutti gli altri. Jonathan, Mina, Lucy, Van Helsing, Renfield, sono donne e uomini che oggi troviamo nella nostra società, nella nostra famiglia. Persone più che caratteri di un testo teatrale, ognuno con i propri difetti, i propri rimorsi e il proprio bagaglio di errori fatti o di successi ottenuti. Quindi sono sicuro che il pubblico riuscirà ad immedesimarsi in loro, entrando più facilmente nella storia e rendendo l'esperienza teatrale di sicuro più immersiva. Senza dimenticare il divertimento e l'anima dell'entertainment che comunque in un musical non si deve mai perdere, penso che Vlad Dracula lascerà il pubblico libero di pensare, immaginare e somatizzare quello che accade, toccando tanti punti deboli dell'animo umano. Potrebbe essere un bellissimo viaggio emozionante e interiore dentro ognuno di noi. Altra differenza con le altre visioni del personaggio sono le ambientazioni steam punk, dove la modernità si fonde con il vittoriano di fine '800. Questo ci ha molto aiutati nella stesura di testi e musica, facilitando la contaminazione del racconto con elementi contemporanei. Abbiamo optato per l'uso di un dialettica più moderna e cinematografica, così come l'inserimento del rock e dell'hip-hop su un tessuto solido orchestrale che di certo non può mancare in uno spettacolo del genere.
D: Quindi questo Dracula è vicino al classico immaginario che questo nome evoca ma c'è qualcosa in più. Cosa di particolare viene aggiunto al suo mito con questo lavoro?
ARIO AVECONE: Questo Vlad sarà un personaggio che senza offendere il mito creato da Stoker, aggiunge elementi importanti che di sicuro piaceranno al pubblico. La passione per Mina, il dolore di un passato che torna a ricordargli i suoi errori, la ricerca dell'amore. Il nostro Vlad è molto umano e molto poco divino, tanto che il pubblico potrebbe ad un certo punto chiedersi se sia davvero lui il vampiro che tutti conosciamo, oppure c'è dell'altro da scoprire. Non mancano i misteri in questa storia, e credo sarà molto divertente, per gli spettatori, capire fino in fondo quello che sta accadendo.
D: Permettetemi una domanda un po' scaramantica. Sfogliando la storia del musical a livello internazionale, vampiri e musica raramente hanno avuto successo quando riuniti sullo stesso palcoscenico: ricordiamo i flop di Lestat, il musical di Elton John o di Dance Of The Vampires di Jim Steiman. Il pubblico italiano può essere più "benevolo" verso i vampiri di quello di Broadway?
ARIO AVECONE: Spero davvero che tu possa sbagliarti! (risata) Scherzi a parte, credo che il problema sia l'approccio della scrittura in quelle opere. L'idea dei vampiri, del male, dell'oscuro da sempre affascina e sempre affascinerà l'animo umano. Ci sono però degli stereotipi che sono invecchiati malissimo. Dracula con i suoi denti, la bara piena di terra della Transilvania, quell'horror da film di seconda serie che a teatro diventa un grottesco tentativo di impaurire, fallisce miseramente. Il nostro Vlad Dracula è lontanissimo da tutto questo mondo e molto più vicino alle interpretazioni più recenti, come Twilight o Dracula Untold per parlare di esempi da pellicola. E' uno spettacolo più cinematografico che però conosce bene quali siano i limiti e i vantaggi del teatro cercando di cavalcarli con intelligenza e cura. Sono sicuro che gli spettatori resteranno ammaliati dalla storia, dai sentimenti, dalle idee e dalle musiche. Il nostro è uno spettacolo che nel suo essere gotico, strizza l'occhio alla tecnologia e al mondo che stiamo vivendo oggi dove non c'è più spazio per quegli stereotipi horror di cui sopra.
Marco Stabile: Mi reputo un fervente ottimista. Uno dei miei detti preferiti, inventato da me è "Meglio illusi che arresi". Sono propenso a pensare che questo musical sarà benvoluto dal pubblico italiano. In Germania Tanz Der Vampire (adattamento in lingua tedesca di Dance Of The Vampires ndr.) ha avuto un grande successo e registra sold out tutti i giorni. Spero il pubblico italiano potrà essere affascinato da questa storia. Io personalmente sono sempre stato colpito da questo tipo di personaggi e storie concernenti i vampiri. Basta pensare a tutte le serie tv come True Blood o Twilight che ha citato anche Ario ma anche un film bellissimo come Intervista col Vampiro in cui questi personaggi ti mettono davanti delle fascinazioni che l'essere umano subisce sempre, la vita eterna, l'eterna giovinezza, un'energia fortemente sensuale, tutte tematiche che in qualche maniera vengono ampiamente affrontate nel nostro spettacolo.
Marco Stabile nel ruolo di Jonathan Harker
GIORGIO ADAMO: Con questa domanda chi è superstizioso incrocerebbe anche gli organi interni (risata). Io la utilizzerò inserendo tutto il mio buon auspicio verso un'opera originale e totalmente Made in Italy. Dalla nostra abbiamo un cast favoloso, guidato da una squadra di supervisori che sta accudendo questo progetto come un fanciullo e che meriterebbe a mio avviso quella benevolenza di cui sopra. Lo scoglio principale credo sia la breve tenitura nei teatri in questo primo scampolo di tour che inevitabilmente non genera un passaparola sufficiente tra i fruitori delle poltrone "vellutate". La produzione ha fatto tanto per farsi spazio nel panorama italiano e noi ce la metteremo tutta per colpire il pubblico centrando i loro sensi; questa storia di amore eterno sono certo che possa emozionare. Serve solo che si siedano più persone possibili ad ascoltarci, senza la garanzia di un titolone rodato, ma con la curiosità di addentrarsi in un prodotto inedito ancora senza blasoni... per ora.
D: Ho avuto possibilità di ascoltare alcune composizioni che trovo molto intense e di una particolare atmosfera: oltre alla curiosità di scoprire l'opera nella sua interezza, cosa deve aspettarsi il pubblico che comprerà il biglietto? Musicalmente, in aggiunta al "dark side" della storia, siamo più vicino al musical più classico, ad una prosa in musica o all'opera rock?
ARIO AVECONE: Siamo davanti ad un qualcosa di nuovo. Io non amo i cliché e Vlad Dracula è uno spettacolo fuori dai cliché. Non chiamiamola "opera" però. Non penso si debba dare un'accezione classica allo spettacolo che invece è molto moderno, estremamente contaminato, assolutamente lontano dall'opera rock o dal musical stile Broadway. Vlad Dracula è una storia, un racconto di tanti personaggi che vivono vite intrecciate l'una all'altra e dove affronteremo le nostre debolezze così come le nostre forze, in un percorso pieno di musica, ritmo, divertimento, ma anche lacrime, commozione. In una parola direi: emozionante. Musicalmente abbiamo cercato con Simone Martino e Manuela Scotto Pagliara che firmano con me le canzoni, di creare un bel connubio di generi su un substrato orchestrale che lega un po' tutti i momenti dello spettacolo. Vlad Dracula si muove come un film con una colonna sonora che segue tutto lo spettacolo, senza lasciare vuoti e questo lo rende un prodotto molto cinematografico.
GIORGIO ADAMO:Io personalmente lo definirei più una prosa in musica. Ritroviamo un mash-up di generi sapientemente coesi tra loro in supporto ai quadri della sceneggiatura. Ogni ruolo sarà definito nettamente dalle sonorità dei temi e degli arrangiamenti che gli sono stati affidati. Le musiche sono intense e come diceva Ario, ricreano un'atmosfera da film in supporto ai dialoghi. Il tutto si alterna con brani pop, rap e rock molto interessanti senza mai perdere il filo conduttore emotivo.
D: Il vostro Vlad Dracula doveva debuttare già prima della pandemia, nel 2019. L'anno seguente, la prima del 10 dicembre 2020 fu annullata con poco anticipo. Questi due ulteriori anni sono stati utili ad apportare cambiamenti e/o migliorie o il lavoro era già ben strutturato?
ARIO AVECONE: Sicuramente sono stati utili. L'ingresso nella scrittura di Manuela Scotto Pagliara è stato essenziale. Abbiamo ripreso il testo e modificato parecchie cose, rendendo il tutto ancora più focalizzato, equilibrando alcune scene e creandone nuove per rendere l'esperienza del pubblico più completa ed emotiva. Abbiamo delineato meglio anche le scenografie e le luci di Alessandro Caso renderanno gli ambienti come tanti piccoli quadri d'autore.
D: Giorgio, Arianna, Marco, Christian, raccontate dei vostri personaggi, della partitura musicale, del modo in cui vi siete calati nell'atmosfera "dark" di questa storia.
GIORGIO ADAMO: il ruolo di Vlad l'ho trovato tra i più ostici da interpretare fra tutti quelli affrontati sin'ora. É un personaggio che d'impatto deve essere molto fermo, sicuro, che incuta disagio e timore con un solo sguardo e il tono di voce. Ha una rigidità emotiva fittizia. Non permette voli pindarici interpretativi dichiarati, ma al contempo lotta con 400 anni di esperienza che gli fluttuano nell'anima: è una bella sfida! Vocalmente è molto impegnativo ma nei brani avrò la possibilità di esprimere tutte le sfumature di un Dracula in bilico tra la rabbia e l'amore.
Marco Stabile: Io interpreto Johnatan Harker, un fervente giornalista, sposato con Mina, interpretata da Arianna Bergamaschi. Oltre ad essere molto contento di incontrare questa attrice sul palco, il mio personaggio lo reputo molto interessante perché ha un cammino vitale all'interno della storia che lo porterà a crescere e ad affrontare una tematica fondamentale, ovvero la scelta tra testa e cuore. Inizia il suo percorso alla ricerca del successo per poi dare un senso a quelle che sono le sue scelte sentimentali, ritrovandosi sposato con una donna che è la reincarnazione dell'eterno amore del Conte Vlad. Senza anticipare cosa accadrà, posso solo dire che l'ambientazione è caratterizzata da un incontro di stili e generi diversi. L'atmosfera dark e rock caratterizza i personaggi che però hanno anche un'eleganza stilistica legata all'epoca in cui si svolge la storia. Dal punto di vista musicale sono molto contento di interpretare un brano caratterizzato da un rap che nell'inciso si unisce ad un rock graffiato. Molti dei musical che ho fin qui interpretato avevano una sonorità più pop quindi con una vocalità più tonda: qui ho la possibilità di sperimentare la mia voce dandogli appunto un timbro più graffiato e più rock.
ARIANNA BERGAMASCHI nel doppio ruolo di Mina Murray e Elisabeth
ARIANNA BERGAMASCHI: Il mio è un doppio ruolo. Inizio lo spettacolo come Mina Murray, una giovane donna forte ma ingenua, moglie di Jonathan. È spaventata da ciò che sta accadendo nella sua cittadina e da questa voce insistente e suadente che continua a chiamarla nel sogno. Mi trasformo poi in Elizabeth, la moglie di Dracula, una donna più consapevole, matura e passionale. Proprio per queste caratteristiche lo considero un ruolo molto interessante e non semplice. Anche vocalmente Mina passa spesso da brani puramente in belt a momenti in tessitura legit.
CHRISTIAN GINEPRO: Interpreto Van Helsing, il personaggio che permette a questa leggenda di calarsi nella Storia con la "S" maiuscola. È attraverso di lui e del suo rapporto con Vlad che lo show potrà toccare i temi più attuali. Calarsi in una atmosfera dark è semplice quando le corde del personaggio non sono sentimentali o buoniste.
CHRISTIAN GINEPRO nel ruolo di Van Helsing
D: C'è qualche particolare messaggio o qualche aspetto che avete voluto mettere in risalto con questo spettacolo?
ARIO AVECONE: Direi di si. In primo luogo come affrontare le avversità della vita, che purtroppo a noi tutti capitano. È un messaggio importante per tutti e sono sicuro arriverà al pubblico, anche a quello dei ragazzi che spero in tanti verranno a trovarci a teatro. Poi sicuramente emerge il rapporto con il nostro passato e il nostro vissuto, situazioni che spesso ci condizionano negativamente nelle scelte. In Vlad Dracula tutti i personaggi si trovano ad un bivio in cui scegliere se andare da una parte o dall'altra e questo delinea la storia che poi vediamo. Un po' come nella vita. In ultimo direi un monito importante alla società, per il mondo che ci circonda e per quello che potrebbe essere in futuro. Nello spettacolo viviamo la seconda industrializzazione, il momento in cui sono state messe le basi per il mondo che ancora oggi vediamo e viviamo. Il periodo in cui l'uomo ha piantato il seme della modernità che oggi ci circonda. Quindi credo che lo spettacolo sarà anche un momento importante di riflessione, oltre che di divertimento ed intrattenimento, un po' per tutti.
CHRISTIAN GINEPRO: Se non avessimo un messaggio da trasmettere relegheremmo questo spettacolo all'ennesima occasione mancata. Girano già troppi spettacoli pretestuosi. Cercheremo di non fare lo stesso errore. Tutto gira intorno al TEMPO, il tesoro che oggigiorno ci siamo fatti scivolare dalle mani dalla falsa pretesa di non invecchiare mai e di poter restare in una eterna giovinezza virtuale.
Vi ringrazio per il vostro tempo e la vostra disponibilità a arrivederci a teatro, speriamo con molte più repliche di quelle sin'ora previste.
GIORGIO ADAMO: grazie a te Ettore e a Broadway World per l'interesse. Buon anno e ci vediamo a teatro
Qui di seguito le date e i contatti per prenotare i biglietti:
Tournée 2023
dal 20 al 22 Gennaio 2023 - Salerno - Teatro Augusteo
dal 24 al 29 Gennaio 2023 - Roma - Teatro Brancaccio
12 Febbraio 2023 - Firenze - Teatro Verdi
25-26 Febbraio - Fermo - Teatro dell'Aquila
18 Marzo - Varese - Teatro Comunale
dal 23 al 26 Marzo - Torino - Teatro Alfieri
dal 28 Marzo al 02 Aprile - Milano - Teatro Nazionale CheBanca!
Per informazioni e acquisto biglietti:
FB : WorkinMusical
Instagram : vlad_dracula_musical
Email : info@workinmusical.com
Tel : +39 389 993 7197
GIORGIO ADAMO nel ruolo di Vlad Dracula
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