Il Cometa Off di Roma è uno spazio piccolo.
Il teatro è un palco minuto che fa sentire gli spettatori parte dello spettacolo, come fossero anche loro degli attori o delle attrici che stanno dando il massimo in ogni scena.
È esattamente quello che è successo a maggio, quando la compagnia composta dagli studenti dell'allora AMTA - ora invece ICMT - si sono esibiti in una loro produzione di GODSPELL.
Pochi mesi dopo quel musical, quelle attrici, quegli attori e chi ci ha lavorato dietro le quinte si sono aggiudicati ben cinque premi ai Broadway World Italy Awards, compresi i premi per Miglior Protagonista e Miglior Musical con partitura non originale.
Per questa speciale occasione, abbiamo intervistato i vincitori, chiedendo loro innanzitutto cosa significasse per la compagnia la vittoria di GODSPELL nella categoria del Miglior Musical con partitura non originale e Kenneth Avery-Clark, il regista, ci ha risposto:
Sono incredibilmente orgoglioso di questa produzione e credo che questa vittoria sia il modo migliore per celebrare l'impegno che la compagnia ha messo nel musical. Per una produzione messa in scena a Roma quasi interamente in inglese, è un onore sapere quanto sia stata ben accolta dal pubblico.
A Stefano Francabandiera, vincitore del premio Miglior Attore Protagonista, abbiamo chiesto come si fosse preparato al ruolo di Gesù e come si fosse sentito a calarsi nei suoi panni.
Diventare Gesù, se così si può dire, si è rivelata essere un'esperienza intensa e divertente oltre che un'importante occasione per mettere alla prova e conoscere me stesso come attore e persona.
È insito nella scrittura di GODSPELL il potere di stimolare e dar vita ad emozioni che ci coinvolgono come soggetti singoli o come parte di un insieme, e familiarizzare con esse è alla base dell'essere attore.
Gesù in GODSPELL è, al contempo, Guida consapevole e compagno di viaggio di un gruppo di persone che esplorano il concetto stesso di comunità , nella speranza che essi apprendano il valore della condivisione e del sostegno facendosi precursori di una società ideale (la cosiddetta Beautiful City). Viene da sé che la ricerca del carisma, dell'estro ispiratore e della gioia trascinante, così come della malinconica consapevolezza che il viaggio richiederà un sacrifico forse più grande di se stesso, ha richiesto un intenso lavoro introspettivo.
In questa fase prezioso è stato il supporto del Regista e del direttore musicale la cui visione del personaggio nella storia e nei pezzi musicali è sempre stata chiara e precisa e per questo non sarò mai grato loro abbastanza.
A Maria Teresa Viscovo, vincitrice del premio Miglior Attrice Non Protagonista, abbiamo domandato: GODPSPELL è un musical con un messaggio profondo che, in questo attuale contesto storico-culturale, non sempre viene ascoltato. Cosa ha significato far parte di questo spettacolo?
È stata un'esperienza unica. GODSPELL è più di un semplice musical, è un insieme di emozioni che va oltre il palcoscenico e riesce a toccare il cuore di ogni singolo spettatore. In GODSPELL non esiste la quarta parete: il pubblico è parte integrante del nostro spettacolo, viene coinvolto nei nostri discorsi, nelle nostre canzoni e fa parte dei nostri racconti e questo inevitabilmente crea un rapporto "intimo" tra noi attori e loro, che è la chiave di volta dello spettacolo. Questo è il motivo per cui tutti si sentono parte di questo show e tutti, alla fine del musical, hanno voglia di "costruire una bellissima città " insieme a noi.
Personalmente è stata un'esperienza indimenticabile, emozionante e unica nel suo genere. In questa società dove il tempo ci sfugge tra le mani, dove la tecnologia ruba la nostra attenzione e il lavoro occupa le nostre giornate oltre l'orario di fine turno, è facile dimenticare quali siano davvero le cose importanti. Il nostro tempo è limitato e dovremmo passarlo ad essere felici, a dedicarci agli affetti e alle nostre passioni, ad amare il prossimo come noi stessi e a sorridere, credere e impegnarci per lasciare a chi verrà dopo di noi un mondo e un futuro migliori di quelli che abbiamo trovato.
GODSPELL è questo: un messaggio d'amore per il nostro presente e per un futuro migliore.
A Kenneth Avery-Clark, vincitore del premio per la Miglior Regia, è stato chiesto cosa lo avesse portato a scegliere GODSPELL.
Ha risposto così:
Ho diretto lo spettacolo per due volte. Una prima volta è stato nel West End e quindi il tour nel Regno Unito, ed è stato magico.
Quando con l'IMCT abbiamo iniziato a cercare un musical facile da seguire, specialmente per la lingua inglese, mi è venuto in mente GODSPELL. Il libretto è composto da parabole della Bibbia che la maggior parte delle persone aveva già sentito nel corso della loro vita, perciò se anche la lingua fosse stato un ostacolo per alcuni, il pubblico avrebbe comunque potuto seguire la storia facilmente.
Grant Martin invece, che ha vinto come Miglior Direttore Musical e a cui avevamo chiesto di parlarci della sua esperienza con GODSPELL¸ ha detto:
Lavorare a GODSPELL è una gioia per ogni direttore di musical. La partitura è ricca di materiale con cui è davvero fantastico lavorare ed è fantastico da mettere in scena, specialmente quando, come nel nostro caso, si ha il piacere di avere a disposizione un gruppo di cantanti e musicisti di così alto calibro. Ogni canzone dà energia ed è accattivante, ma ha allo stesso tempo delle sfide interessanti. C'è molto lavoro sull'armonia corale che può essere una sorta di test per qualunque compagnia. L'opening, "Tower of Babel" è tra i pezzi più ardui nel teatro musicale ma gli attori e le attrici si sono venuti incontro e hanno lavorato insieme per creare qualcosa di davvero speciale. Mi sento di dire che sono davvero orgoglioso di aver diretto il cast di questa produzione, e sono onorato di aver vinto questo premio. Grazie a chiunque abbia votato e supportato la nostra produzione! Inoltre, ci tenevamo a ringraziare Onelia Soldini, assistente alla regia, e Nicholas Musicco per la produzione esecutiva.
Infine, data la stagione appena iniziata, ci siamo chiesti cosa avrebbe messo in scena l'IMCT per quest'anno e i progetti futuri. Ha preso la parola il regista:
Siamo molto impegnati in tutte le nostre sedi internazionali. Ma se vi riferite a quale sarà il nostro prossimo musical, allora c'è da dire che sarà un altro lavoro firmato Stephen Schwartz, PIPPIN.
Come ci ha gentilmente comunicato Nicholas Musicco, il produttore esecutivo, tra le novità che hanno coinvolto in maniera diretta quella che era l'Accademia di Musical, c'è da aggiungere che, a partire dal primo giorno di gennaio, come abbiamo già accennato, il suo nome non è più AMTA (American Musical Theatre Academy), ma ICMT ovvero International College of Musical Theatre. Il motivo di questo cambio di nominativo risiede nel fatto che l'Accademia ha ampliato il numero delle sue sedi, arrivando in Canada e in Cina.
Altra nuova sta nella parola College: a partire da quest'anno sono infatti attivi i corsi di laurea BA inglese in discipline artistiche, con la partnership della Middlesex University di Londra.
Insomma, questo 2020 è appena iniziato e ha già molto in serbo per questi ragazzi e queste ragazze, e noi non vediamo l'ora di rivederli su un palco.
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