I racconti che hanno fatto parte della nostra infanzia, popolati da principi azzurri e fate e principesse, non se ne sono mai andati. Sono stati portati sul palco dalla Evoluzione Theatre Company e, con il loro musical FAVOLAH, hanno vinto cinque prestigiosi premi ai Broadway World Italy Awards, tra cui Miglior Musical con partitura originale. Li abbiamo intervistati e Martin Loberto, il regista, ci ha raccontato cosa significa per loro questo riconoscimento:
Questa vittoria è una vera soddisfazione per tutti noi. Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare tanto su questo spettacolo, affinché il pubblico si faccia trasportare al mille per mille in tutte le avventure che questi personaggi favolosih devono affrontare. Questo premio è un grande riconoscimento che ci arriva proprio dal nostro pubblico che ha votato affinché vincessimo; non c'è orgoglio più grande per noi del Team Creativo e per tutto il cast. È l'ennesima conferma che una piccola realtà come la nostra non deve mai smettere di sognare in grande. Le persone che hanno visto lo spettacolo ci hanno amato, talvolta tornano a vederci anche in altre città, col passaparola riempiono tutte le nostre date ed ora ci hanno fatto vincere anche questi 5 meravigliosi premi. Non possiamo far altro che essere veramente fieri di noi, pronti ad affrontare sfide sempre più importanti.
Erica Picchi, che interpreta il ruolo della fata Polaris, ha vinto il premio come Miglior Attrice Protagonista e si è occupata anche delle coreografie di questo spettacolo. Ecco come ha descritto la sua esperienza in questo ruolo:
FAVOLAH è uno spettacolo che mi ha coinvolto moltissimo in ogni campo. È stato molto divertente creare la parte coreografica, che è nata insieme alle musiche. Sono partita dall'idea che ogni singolo movimento compiuto in scena dovesse rievocare l'immaginario comune delle favole, di quel mondo fatato che da bambini conoscevamo perfettamente e, allo stesso tempo ho aggiunto dei richiami alla cultura della coreografia dei musical di tutti i tempi. Inoltre, c'è da dire che la coreografia non si limita al solo muoversi in musica, ma è stata studiata da Martin in unione alla regia, così da dare l'impressione che i personaggi non smettano mai di seguire un ritmo continuo. Lavorare con la compagnia è stata un'esperienza favolosa, per usare un gioco di parole. Il cast è composto sia da professionisti che da ragazzi che si stanno approcciando a questo mondo, e l'aria che si respira ad ogni prova è piena di tanta voglia di fare, e tutti abbiamo dato il massimo ad ogni singola replica. Ora ci aspettano alter date in giro per l'Italia e non vedo l'ora di partire.
Vincitore del premio Miglior Attore Non Protagonista, il giovanissimo Federico Picchi ha portato sul palco una sua versione della nota figura
del Principe Azzurro.
Gli abbiamo chiesto come si fosse preparato a questo ruolo e cosa
pensasse del suo personaggio nell'immaginario collettivo.
Sono cresciuto con i film ed i cartoni animati della Disney e mi ha
sempre divertito molto provare le battute ed i movimenti dei vari
principi che, nonostante sembrino diversi tra di loro, hanno un unico
obiettivo, cioè quello di salvare le povere principesse in difficolta.
Allo stesso modo, il mio principe ha il medesimo compito, anche se le
principesse del musical non hanno davvero bisogno di essere salvate.
Il mio personaggio è diverso dalla classica figura radicata
nell'immaginario collettivo: è bello, sì, ed eccessivamente vanitoso -
non gli mancano infatti le fan innamorate -, ma è anche un po' imbranato.
È stato creato in modo che entrasse quasi in simbiosi con il personaggio
di Charles Perrault: il regista del musical, Martin, ha voluto lavorare
con me sulla follia del Principe, una caratteristica che aveva in comune
con lo scrittore, come se in qualche modo gli somigliasse. Infatti, il
principe è stato creato e modellato durante lo spettacolo proprio dalla
mente di Perrault.
Emanuele Desoras, che si è aggiudicato il premio per la Miglior Partitura, ha
raccontato come si è approcciato alle atmosfere fantastiche e surreali
del mondo immaginifico di Perrault dal punto di vista lirico e musicale:
Le liriche sono nate in primo luogo dal testo. Infatti, molti nostri
brani contengono estratti del primo copione che sono stati poi riadattati
efficace al fine dell'avanzamento del racconto, e così è stato in
effetti.
Per quanto riguarda le musiche e gli arrangiamenti, mi sono ispirato al
"dark mode" dei primi giochi arcade, con sonorità ad 8 bit e
campionamenti di frasi ed effetti classici dei videogame. Il resto è nato
da passioni personali. Non capita spesso di poter lavorare con un team
creativo solido e che dia carta bianca sulle scelte. Dentro FAVOLAH
troviamo alcune delle mie passioni più grandi come il Jazz, il Latin e il
Metal. È stato sicuramente un azzardo, ma fortunatamente il pubblico ha
recepito bene, riscoprendo il piacere per alcune sonorità non
propriamente tipiche o nazional-popolari del nostro Paese.
Vi lascio un aneddoto: il brano Oltre Ogni Confine è finito per errore
all'interno della raccolta di FAVOLAH, dato che inizialmente era nato per
altri utilizzi. Dopo l'ascolto accidentale è piaciuto talmente tanto ai
colleghi che abbiamo deciso di inserire il testo ed utilizzarlo nello
spettacolo.
Eleonora Benedetti ha vinto nella categoria Miglior Testo. Le abbiamo
domandato se ci fossero possibilità di rivedere la compagnia insieme per
qualcosa di nuovo. Parlando di come sono nati i testi di FAVOLAH, ci ha
risposto:
Ho iniziato a scrivere FAVOLAH nel 2012 e si chiamava Favola Sognolosa. È
rimasto un sogno nel cassetto per un po', finché Erica, Emanuele e Martin
non lo hanno fatto avverare. Si può dire che senza di loro, il musical
non sarebbe esistito. Lavorare con loro è stato come preparare una torta
tutti insieme, in cui ogni ingrediente è indispensabile: uno preparava la
farina mentre l'altro sbatteva le uova, ed io ho fornito la ricetta.
Ognuno ha dato un colore, un sapore e un odore diverso a FAVOLAH senza
mai sovrastarsi. La cosa davvero importante di questo musical è che
abbiamo sempre lavorato in sinergia e nel rispetto reciproco. Certo, ci
sono stati dei momenti più difficili, dove ci si è scontrati, ma poi ci
siamo incontrati di nuovo: questa è la magia di FAVOLAH, una magia che
arriva all'ennesima potenza anche al pubblico quando siamo in scena.
Il testo è pieno di citazioni, anche molto lunghe, originali del
Diciassettesimo secolo e Erica, Emanuele e Martin hanno rispettato il mio
desiderio di tenerli integri, rendendo però il resto moderno, attuale e
accessibile a tutti.
Anche per questo, e perché la voglia di stare insieme è davvero tanta,
penso che torneremo volentieri sul palco per nuovi progetti.
La nostra ultima domanda si è concentrata sul futuro: quando e perché chi
non ha ancora visto questo musical dovrebbe decidere di andare a teatro?
Una prima risposta l'ha data il regista Martin Loberto:
FAVOLAH è uno spettacolo studiato per far divertire tutti, grandi e
piccini, per trasmettere emozioni e per sensibilizzare il pubblico a
riprendere in mano i libri di fiabe e di favole che avevano abbandonato o
forse dimenticato sul comodino. Chiunque venga a vederci passerà due ore
di divertimento e di risate, e potrà conoscere le vere parole delle fiabe
più famose cosi come erano state scritte da Charles Perrault.
Ecco che la cultura e l'intrattenimento si incontrano grazie ad una regia
un po' pazza e in un testo tutto originale, con coreografie frizzanti e
create in modo da far viaggiare lo spettatore in epoche diverse, complici
anche le musiche inedite che spaziano in vari stili e che restano nel
cuore per sempre.
Sono motivi sufficienti per venire a vedere il nostro spettacolo?
Eleonora Benedetti ha anche aggiunto:
Il 2019 è stato l'anno in cui abbiamo rappresentato FAVOLAH nei soli
teatri di Roma, città a cui noi siamo molto legati per vari motivi.
Abbiamo deciso di portare lo spettacolo in ogni quartiere, in ogni angolo
di questa nostra meravigliosa città in cui speriamo che il musical come
genere fiorisca come è accaduto a New York e a Londra.
Il 2020 invece sarà dedicato al Tour ancora in costruzione ma già molto
soddisfacente per noi.
Il 1 febbraio avremo una doppia replica a Torrita di Siena, nel
bellissimo Teatro degli Oscuri.
Il 30 e il 31 maggio invece saremo nella splendida Bologna e ci esibiremo
nel Teatro Campanile.
Queste non sono le uniche date, altre verranno annunciate sulla nostra
pagina Facebook e Instagram prossimamente.
A chi è curioso di sapere perché è scritto con l'acca finale,
rispondiamo: stay tuned! #seiinunafavola
Videos