"Anno Domini 2013.
Verdi compie 200 anni.
Wagner compie 200 anni.
Gli Oblivion compiono 10 anni.
200+200+10 = 410 anni in totale.
2013 - 410 = 1603
Nel 1603 Shakespeare scrive Othello.
Othello è la prima opera di Verdi in cui si avverte chiaramente l'influsso di Wagner.
Othello è la prima parodia mai scritta dagli Oblivion.
L'inevitabile si è compiuto."
Così si presenta lo spettacolo "OTHELLO - LA H E' MUTA" del quintetto comico Oblivion, che ha fatto tappa al teatro Nuovo di Verona dal 18 al 20 novembre.
Il gruppo, meglio noto per la parodia "I promessi sposi in dieci minuti" che ha riscosso grande successo sul web, è formato da cinque attori: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli.
Lo spettacolo è, come da titolo, una parodia della tragedia shakespeariana, scritta attorno al 1603. Al centro della vicenda vi è Iago, alfiere del nobile Moro di Venezia Otello, che spinto dalla gelosia mette in atto un'acerba vendetta nei confronti del Moro e del suo luogotenente Cassio.
La gelosia è il motore del dramma: non solo essa sta alla base di tutte le azioni di Iago, ma è Iago stesso che la suscita in Otello, insinuando in lui il dubbio che la moglie Desdemona abbia una relazione con Cassio.
«Difendetevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che odia il cibo di cui si nutre.»
(Iago ad Otello, atto III. sc. III)
L'Otello viene trasportato in musica da Giuseppe Verdi, che ne fa un'opera senza pari: essa debutta al Teatro della Scala di Milano il 5 febbraio 1887.
Quello portato in scena è un gioco: gioco con i testi, con le musiche, con la trama e non da ultimo con il pubblico.
Gli Oblivion rielaborano con comicità ed ironia i testi di Shakespeare e di Verdi - pardon, il libretto è di Boito. I monologhi shakespeariani assumono, a loro modo, una posizione di rilievo; ad essi si alternano gli accenni alle arie di Verdi.
Il tutto è trattato con un ritmo veloce ed incalzante con continui riferimenti alla realtà contemporanea, sfociando spesso e volentieri nella satira.
Ogni attore interpreta un unico personaggio, a differenza di spettacoli precedenti: Iago è Davide Calabrese, Cassio è Fabio Vagnarelli, Desdemona è Francesca Folloni, Emilia è Graziana Borciani ed infine Otello è Lorenzo Scuda con una blackface forse inevitabile.
I cinque sono accompagnati al pianoforte dal maestro Denis Biancucci che, nonostante si riprometta di suonare solo Verdi, spesso e volentieri si lascia trascinare dalla passionalità del momento ed accompagna gli attori/cantanti nei loro "riadattamenti" di canzoni pop di tradizione italiana ed anglosassone, da Mogol a Zucchero e ai Bee Gees, arrivando a toccare da vicino il repertorio del musical anglosassone, con accenni a "Memory" ("Cats", Andrew Lloyd Webber) e "Summer Nights" ("Grease", Jacobs-Casey).
La parodia è, senza ombra di dubbio, riuscitissima. A dimostrarlo sono prima di tutto di spettatori, che per novanta minuti filati - probabilmente una pausa avrebbe rovinato l'atmosfera comica che si è andata a creare - sono rimasti inchiodati alla sedia e con lo sguardo fisso sul palco, senza perdersi una battuta.
Lo spettacolo infatti concilia la forza artistica e la genialità degli Oblivion, così come il loro talento recitativo, musicale e spettacolare, con un classico immortale e senza pari come l'Otello di Shakespeare.
Ci auguriamo quindi che un simile lavoro possa ispirare nuovi lavori parodistici altrettanto riusciti, o per lo meno possa trasmettere l'idea di un teatro che non dev'essere necessariamente "serio" per essere considerato arte.
OTHELLO - LA H E' MUTA
Una co-produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e malguion
con gli OBLIVION : Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni,
Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli
al pianoforte: Denis Biancucci
testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda - musiche Lorenzo Scuda
Videos