Un testo intelligente, un cast superlativo
e una regia impeccabile per un piccolo GRANDE spettacolo.
BroadwayWorld.com - Italy
E NON FINISCE MICA IL CIELO è il titolo della nuova avventura dell'ormai consolidata ditta Angelini-Vergoni: una commedia musicale originale, nata da un'idea di Alex Mastromarino e presentata al Teatro LoSpazio di Roma dal 27 febbraio al 3 marzo 2013.
La pièce, avvalendosi delle musiche - più o meno note - della grande Mia Martini, racconta in forma di psicodramma gli intrecci che legano Giada, Vittorio, Ambra e Filippo. Giada, ragazza sciocca ma piena di entusiasmo magistralmente interpretata da Stefania Fratepietro, fa da collante e ci introduce in un controverso triangolo amoroso: Vittorio (Enrico D'Amore), avvocato freddo e spietato, sta con Ambra, cantante da night con la voce graffiante di Brunella Platania, ma ama anche Filippo - un eccellente Gabriele Foschi - attore squattrinato costretto a fare il 'telegramma animato' per sbarcare il lunario. Le due storie procedono parallelamente finché Ambra e Filippo non vengono a conoscenza l'uno dell'altra. Vittorio viene dunque messo davanti ad un bivio: sposare Ambra e far contento suo padre o fare coming out e stare con Filippo?
Riassumere la trama in poche righe non renderebbe giustizia al testo. Descritto così, lo spettacolo potrebbe sembrare una banale commedia... e invece no, E NON FINISCE MICA IL CIELO è ben altro.
E NON FINISCE MICA IL CIELO è una voce che parla, che urla, che sussurra, che canta... che affronta - vuoi con il sorriso sulle labbra, vuoi con un velo di malinconia - temi scottanti ed attualissimi con la freschezza tipica della penna di Gianfranco Vergoni: l'accettazione di se stessi e degli altri, la disoccupazione, la spasmodica ricerca del successo e della realizzazione professionale...
Le canzoni rese celebri da Mia Martini, arrangiate ed eseguite dal vivo dal polistrumentista Riccardo Romano, si mettono al servizio della trama grazie ad un intelligente lavoro di contestualizzazione volto ad approfondire e amplificare le emozioni che prendono vita sul palco scena dopo scena. Il duetto al maschile sulle note di Almeno tu nell'universo, la sussurrata La costruzione di un amore (affidata a Foschi) ma anche Gli uomini non cambiano, qui toccante numero corale... sono solo alcuni dei momenti musicali più suggestivi.
La regia è scorrevole, originale e molto attenta ai dettagli. Infranta la cosiddetta "quarta parete," Fabrizio Angelini (assistente alla regia è Viviana Tupputi) sfrutta al cento per cento lo spazio teatrale - dal palco, alla platea, al bancone del bar - dando vita ad un interessante interplay tra realtà e finzione scenica che coinvolge e rende partecipe il pubblico, "spett-attore" dell'intera vicenda.
Via la scenografia, via le sovrastrutture. Idee, talento e passione: sono questi gli elementi che decretano il successo di uno spettacolo. E NON FINISCE MICA IL CIELO li possiede tutti. Ci auguriamo solo che lo spettacolo possa avere un futuro al di là di questa breve parentesi al Teatro Lo Spazio... è un'esperienza che non può lasciare indifferenti!!
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