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BWW Reviews: AVENUE Q - 'il web è fatto per il porno' ma anche per le recensioni!

By: Jun. 17, 2015
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Al Piccolo Teatro del Baraccano di Bologna, in una cornice open air molto suggestiva, è stato portato in scena il secondo spettacolo dell'A Summer Musical Festival.

Questa volta si trattava di AVENUE Q, il musical di Robert Lopez e Jeff Mark con le liriche di Jeff Whitty, presentato nella godibilissima e perfettamente musicale traduzione italiana di Michael Anzalone e accompagnato dall'orchestra diretta mirabilmente da Maria Galantino.

L'ironico ed irriverente intreccio, che vede protagonisti gli abitanti (attori in carne ed ossa e pupazzi), in cerca di un proprio "scopo" nella vita, della periferica AVENUE Q di New York, e che portano in scena la contemporaneità fatta di temi caldi quali disoccupazione, omosessualità, razzismo, pornografia, ... è il presupposto su cui si basa questo musical che ha conquistato gli Stati Uniti già dal 2003 (vincendo tre Tony Awards tra cui quello per il Miglior Musical) e che continua a riscuotere consensi in tutto il mondo.

AVENUE Q, rappresentato per la prima volta in Italia nel 2009, rivive in questa nuova versione, grazie al talento e all'energia di un frizzante e giovanissimo cast, diretto musicalmente da Vincenzo Li Causi, e composto, ancora una volta, da alcuni allievi della BSMT, che non smettono di sorprendere, rivelandoci oltre alle loro già note capacità da triple threat performers, anche la loro comicità e la loro disinvoltura nel portare in scena pupazzi che vengono elevati a personaggi a tutto tondo grazie alla voce e al movimento degli attori, che comunque non si annullano e stuzzicano la curiosità dello spettatore che non sa più dove guardare e da chi farsi guidare (pupazzo o attore?).

La regia, affidata al giovane regista Mauro Simone (già protagonista della versione italiana del 2009 dello stesso musical) rivela una grande energia, intelligenza, sensibilità e attenzione ai dettagli (perfetti i cambi di scena - per permettere che i vari attori potessero dare la voce a più di un pupazzo - e la scenografia - un "condominio" arancione i cui muri andassero a comporre la scritta "AVENUE Q") nel portare in scena un'opera tutt'altro che semplice, non solo per tematiche trattate, ma anche per l'irriverenza e il modo stesso in cui sono state trattate. La cosa che colpisce di più è che, l'utilizzo di linguaggio apertamente volgare e politicamente scorretto, non sia mai gratuito e non disturbi o crei particolare imbarazzo. Ogni parola è collocata esattamente dove dovrebbe essere e anche nella apparente volgarità, lo spettatore si ritrova in un contesto che, rispecchiando per molti versi la vita in cui è immerso ogni giorno, non scandalizza, ma semplicemente diverte (è il caso di brani come "Il web è fatto per il porno", "Vuoi sentirti uomo", "Grida pur forte fin quando vuoi", "La mia ragazza che vive in Canada", ...).

Dopo aver assistito alla realizzazione di questo piccolo capolavoro, ho voluto scavare un po' più a fondo e scoprire quale fosse la ragione di un così grande successo. La risposta si trova sicuramente nel clima di assoluta sintonia, coesione e amicizia tra interpreti e regista che ha permesso che ci fosse un'attenzione reciproca in ogni fase della realizzazione dello spettacolo e una collaborazione costante delle due parti alla creazione di tutto ciò che rende bello ed entusiasmante uno spettacolo; Mauro Simone e i performer hanno messo insieme le loro esperienze e passioni personali per creare qualcosa di unico e scoppiettante, contribuendo attivamente alla creazione di scenografia, oggettistica, make up, costumi, ... tutto ciò non può che sottolineare la grande passione e il grande amore di tutti coloro che sono stati coinvolti in questa avventura nei confronti del proprio lavoro, del proprio soggetto e finanche del Teatro stesso.



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