UNA STORIA VERA DA NON DIMENTICARE MAGISTRALMENTE INTERPRETATA DA TOSCA
Intenso e sconcertante. Solo così si può definire lo spettacolo presentato ieri sera nell'ambito di Ebraica, il Festival Internazionale di Cultura giunto alla sua 14° edizione.
La sapiente penna di Gianni Clementi ha composto il monologo intitolato Soldo De Cacio ispirandosi a fatti realmente accaduti. Magistralmente interpretato e cantato dalla inconfondibile voce di Tosca, accompagnata al violoncello da Giovanna Famulari, la poliedrica artista romana fa rivivere in questo racconto le vicende di un numeroso gruppo di ebrei del ghetto romano che scamparono alla deportazione in quella malfamata notte del 16 ottobre 1943.
La piccola Giuditta, chiamata per la sua piccola statura "soldo de cacio" o "fringuellina" perché ama fischiare e cantare, riesce con la sua famiglia ad attraversare nel cuore della notte il ponte Fabricio e a rifugiarsi all'interno dell'Ospedale Fatebenefratelli. A suo padre, proprietario di un negozio di stoffe, viene chiesto di portare con se un rotolo di lino bianco. Rinchiusi in una grande sala assieme a decine di altri ebrei vengono subito messi a ritagliare quella pezza di lino per farne delle mascherine che ognuno di loro dovette indossare. Il medico dell'ospedale, il Dott. Giovanni Borromeo fece credere ai nazisti venuti a perlustrare l'ospedale che tutte le persone rinchiuse in quella sala fossero affette da un morbo molto contagioso denominato "Morbo di K". Questa bugia spaventò i nazisti al punto da neanche entrare in quella sala per identificare quei reclusi, salvandoli così dalla deportazione.
La recitazione di Tosca, in un romano accentuato ma senza forzature, porta lo spettatore ad immedesimarsi in questa bambina che con occhi inesperti ma curiosi capisce la drammaticità della situazione e ne racconta i particolari come se li stesse vivendo in quel momento. Il suo dosaggio di pathos nel descrivere quei terribili momenti con l'ingenuità infantile voluta dall'autore rende così realistico il racconto da andare a colpire nel più profondo l'animo di chi ascolta, anche di coloro che non conoscessero quella vicenda.
Il racconto è intervallato da piccole filastrocche ed un brano a forte stampo gitano che appassionano e sdrammatizzano la pesantezza del ricordo di quelle poche ma terribili ore vissute in quella particolare notte: ore che restano una delle pagine più tristi della storia di Roma.
La drammaticità della storia è accompagnata dalle note suonate da Giovanna Famulari che sottolineano i momenti più pesanti del racconto come solo il suono grave di un violoncello può fare.
Anche se il personaggio di Giuditta è inventato, questa vicenda è realmente accaduta e Soldo De Cacio è un monologo che dovrebbe essere rappresentato in tutte le scuole e a tutti i livelli perché non si perda mai la memoria di atrocità perpetrate in un'epoca non poi così lontana ma di cui se ne sta purtroppo perdendo una visione nitida. Soprattutto in questi nostri "anni 20" che stanno sempre più pericolosamente somigliando a quelli di un secolo fa.
Lo spettacolo sarà in tour con date che saranno presto annunciate.
EBRAICA
Festival Internazionale di cultura
Presenta
SOLDO DE CACIO
Testo di Gianni Clementi
Di e con Tosca
Accompagnata al violoncello da Giovanna Famulari
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