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Review: NIJINSKY IL BUFFONE DI DIO al TEATRO ELETTRA

RIVIVE IL MITO DI UNO DEI PIÙ CELEBRI DANZATORI DI TUTTI I TEMPI: IN SCENA FINO AL 12 GIUGNO

By: Jun. 10, 2022
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Il mito di Vadlav Nijinsky anche se rimasto un po' nel buio, non ha mai smesso di ispirare molte generazioni in tutti i settori. Nella danza ovviamente dove la sua innata grazia e incredibile arte è stata tramandata in testi e testimonianze scritte e alcune rarissime immagini filmate risalenti al 1912. Il cinema lo ha riportato alla ribalta nel 1980 con il film Nijinsky di Herbert Ross. Nella musica pop il cantante inglese Marc Almond lo ricorda nella sua Nijinsky Heart e la cantante francese Coeur De Pirate nella sua canzone Nijinsky e come non ricordare il tributo di Franco Battiato, ripreso anche da Alice, soprattutto in quelle due righe

"Poi guardavamo con le facce assenti
La grazia innaturale di Nijinski
"

UNA VITA DRAMMATICA VISSUTA TRA ARTE E AMORI DISTRUTTIVI

Il drammatico vissuto del grande danzatore viene ora sviscerato nel nuovo testo teatrale di Antonio Mocciola la cui qualità essenziale consiste nel ricercare i lati più oscuri e meno conosciuti dei personaggi che sceglie di portare sul palcoscenico. Come nei suoi precedenti lavori, Adolf prima di Hitler e L'isola degli invertiti, Mocciola affonda la ricerca nelle parti più intime e significative della psicologia dei personaggi per meglio comprenderne le azioni e reazioni. In Nijinsky Il buffone di Dio, scritto a quattro mani con Diego Sommaripa che ne ha curato la regia, scopriamo i retroscena che portarono Vaslav Nijinsky alla totale decadenza psichica e alla follia. Sfruttato e al tempo stesso intensamente amato- con un sentimento quasi tossico- dal suo impresario Sergej Djagilev, il celebre danzatore non riesce a vivere questo amore così forte in un'epoca decisamente difficile per un rapporto omosessuale vissuto alla luce del giorno. Mentre il danzatore ha bisogno di questa figura protettiva e paterna per poter esternare la sua arte, l'uomo ne viene invece oppresso senza potersene liberarsene. La frase "Io ti adoro ma non ti amo" racchiude la drammatica ambiguità del micidiale rapporto con l'uomo che riempie la sua vita professionale e sessuale ma sentimentalmente lo distrugge. Per sfuggire a questa forte influenza Nijinsky si rifugia tra le braccia di una donna, la contessa ungherese Romola De Pulszky che follemente innamorata di lui cercherà di salvarlo dall'autorità di Djagilev. Nijinsky si troverà di nuovo controllato, comandato e questo lo porterà ad una demenza precoce.

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La regia di Diego Sommaripa è essenziale, scarna e va dritta allo scopo, quello di far uscire lo spettatore, dopo 50 minuti di spettacolo, con una chiara idea di cosa è andato a vedere. La direzione dei tre attori in scena è precisa nei tempi e nei movimenti, in questo sostenuto dall'aiuto di Ilenia Valentino. Buona anche la selezione musicale che alterna spezzoni originali composti da Gianluigi Capasso a brani di Ravel, Stravinsky e Debussy.

Nel ruolo dell' impresario, Francesco Giannotti è realistico, intenso, senza strafare nell'esternare questo forte sentimento che suo malgrado lo comanda .

La contessa Romola è interpretata da Clara D'Afflitto Morlino, combattuta tra il sentimento d'amore che prova per il suo uomo e la necessità di essere forte e decisa per sradicare la pericolosa autorità del suo rivale: in alcuni momenti di alta tensione l'attrice ha lasciato prevalere una cadenza che ha leggermente sminuito la sua prestazione.

Stesso difetto che ha penalizzato l'interpretazione di Andrea Cancelliere nel difficile ruolo del protagonista. L'attore ha lasciato sfuggire la sua anima partenopea, con delle inflessioni tipiche del suo dialetto che hanno un po' stonato. Può essere comprensibile lasciarsi andare quando si affronta una parte così impegnativa e intensa e certo non ci si aspettava un accento est europeo ma un Nijinsky con una dizione napoletana ha tolto spessore alla pur ottima prestazione dell'attore che deve imparare a controllare di più la sua spontaneità.

Questa pièce sarà in scena ancora oggi, sabato 11 giugno alle 21 e domenica 12 alle 18 al teatro Elettra.

RESISTENZA TEATRO

Presenta

NIJINSKY IL BUFFONE DI DIO

Scritto da Antonio Mocciola e Diego Sommaripa

Regia di Diego Sommaripa

Movimenti scenici di Ilenia Valentino

Drammaturgia musicale di Gianluigi Capasso

Cast

Andrea Cancelliere - Vadvlav Nijinsky

Francesco Giannotti - Sergej Djagilev

Clara D'Afflitto Morlino - Romola De Pulszky

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