Dopo un debutto romano di successo e un rovinoso incidente di percorso (il furto delle attrezzature tecniche durante la tourneè) è arrivato a Milano la versione italiana dell'off-broadway MURDER BALLAD firmato da Julia Jordan e Juliana Nash. E per fortuna! Perché si tratta di una delle proposte di genere più interessanti di questa stagione teatrale.
Murder Ballad è un rock musical che racconta le vicende di Sarah (Arianna Bergamaschi), una giovane donna in una New York degli anni '90 che dopo la relazione a base di sesso, droga e rock'n'roll con lo sfrenato barista Tom (Leonardo di Minno), decide di togliersi dalla cattiva strada sposando e mettendo su famiglia con il perfetto bravo ragazzo Micheal (Antonello Angiolillo). Passano gli anni e annoiata dalla monotonia della quotidianità familiare rimpiange la sua vecchia vita con Tom e inizia una relazione clandestina con lo stesso. Le bugie e i sotterfugi porteranno la famiglia a un lento deterioramento che culminerà con la rivelazione del tradimento e la supplica di Sarah, pentita, di tornare da sua figlia e alla vita di tutti i giorni. Ma tutte le azioni portano a delle conseguenze...a volte a un omicidio.
Uno spettacolo dalle tinte noir che fa parte della categoria dei sung-through musical, in cui la trama viene portata avanti dalle liriche della colonna sonora lasciando poco o nessuno spazio ai recitati. Le canzoni ci ricordano il rock degli anni '90 e si alternano tra melodie accattivanti e tracce più monocorde per portare avanti la narrazione. Nessuna presenza neppure di coreografie, nel tentativo di raccontare una verità in musica diretta e senza artifizi. Il tutto guidato da una regia (adattata da Ario Avecone) minimal ma che rasenta la perfezione: in un palcoscenico minuto e spoglio, lascia ai protagonisti e al disegno luci (eccelso e studiato per ogni singolo movimento scenico) il compito di ricreare nella mente dello spettatore situazioni e ambientazioni senza mai risultare però astratte o ambigue. In uno spettacolo così intimo ci si aspetterebbe un margine di libertà agli attori per esprimersi al meglio, in Murder Ballad accade esattamente il contrario: nulla è lasciato al caso, gli attori si muovono nello spazio calcolando centimetro per centimetro le proprie azioni in un disegno elaborato costruito per rendere ogni scena il più efficace possibile (chapeau!) Sebbene la prima mezz'ora dello spettacolo risulti a tratti lenta per la presentazione dei personaggi e la descrizione del loro status quo, la restante ora di rappresentazione è un climax di intensità e suspence che lascia fino all'ultimo minuto il dubbio su chi compirà il terribile atto omicida.
Bergamaschi, Angiolillo e Di Minno si confermano tre pezzi da novanta del panorama teatrale italiano dando ai propri personaggi una caratterizzazione realistica e psicologicamente profonda, non mi dilungo a parlare delle performance canore poiché le qualità dei signori sopracitati sono risapute. Se Di Minno ha un ruolo già stampato per la sua vocalità e fisicità (il bello e tenebroso) a Bergamaschi e Angiolillo è toccato l'arduo compito di rappresentare la fragilità della tipica famiglia da Mulino Bianco, raccontando con corpo e voce scene di squisita quotidianità ad un pubblico che non fatica ad immedesimarsici. Tuttavia vi è un quarto protagonista in questa vicenda, il Narratore, interpretato da Myriam Somma. A mio avviso il più promiscuo e interessante dei personaggi: si comporta come se fosse al di sopra delle parti ma non lo è, poiché emotivamente rispecchia le vicende narrate; si muove come un burattinaio eppure interagisce con gli attori, per dirla alla shakespeariana, un Prospero con impermeabile e sigaretta accesa. Un ruolo non semplice a cui Myriam Somma da tutta sé stessa vocalmente (e che voce!) e emotivamente, donando un'interpretazione intensa, esemplare e senza sfigurare davanti ai colleghi veterani. Da non dimenticare i due ragazzi dell'ensemble Naselli e Siccardi, che sono chiamati a spostare le scenografie e a creare i controscena, azioni piccole ma rilevanti in una messa in scena così essenziale, come piccoli ingranaggi senza i quali l'orologio non funzionerebbe.
Murder Ballad è un musical da non perdere assolutamente per vari motivi: 1) ha un cast stellare e dalle doti tecniche invidiabili 2) pochi spettacoli hanno una regia così pignola e ben riuscita 3) niente fate e folletti, è in scena la vita di tutti i giorni, emozionarsi è un attimo 4) una colonna sonora rock che "spacca"!
MURDER BALLAD
ideato e scritto da Julia Jordan
musiche e testi originali di Juliana Nash
arrangiamenti musicali e vocali di Justin Levine
Questa produzione è presentata grazie ad un accordo con Music Theatre International(Europa)
Adattamento teatrale Ario Avecone
traduzioni Ario Avecone, Arianna Bergamaschi, Fabio Fantini, Fabrizio Checcacci, Myriam Somma
Regia Ario Avecone e Fabrizio Checcacci
Direzione Musicale Cosimo Zannelli
con
Arianna Bergamaschi - Sarah
Antonello Angiolillo - Michael
Leonardo Di Minno - Tom
Myriam Somma - Narratore
Valentina Naselli & Jacopo Siccardi Ensemble
Scenografie Giuseppe Palermo
Costumi Myriam Somma
Luci Alessandro Caso
Aiuto regia Antonio Melissa
Assistente alla regia Laura Pucini
Assistente di produzione & Ufficio Stampa Maria Gabriella Mansi
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