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Review: MACBETH ROCK OPERA al TEATRO TOR BELLA MONACA

By: Jul. 08, 2019
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La VEGA ROCK MUSICAL ha portato nuovamente in scena al Teatro Tor Bella Monaca di Roma, MACBETH ROCK OPERA, una moderna e avvincente trasposizione in musica della classica tragedia shakespeariana la cui prima rappresentazione risale al 2017.

Moderna e avvincente sicuramente, anche se sin dall'inizio si rimane un po' choccati dall'impeto troppo travolgente del tipo di musica scelto per illustrare gli intrighi della corte scozzese del basso medioevo, qui presentati in lingua inglese.

Conoscendo il passato della compagnia che si era cimentata in rappresentazioni di Jesus Christ Superstar, Rent e Rocky Horror Picture show, per questa opera originale ci si aspettava un "rock" in linea con i succitati classici. Sin dall'inizio invece il pubblico è stato travolto da un "heavy metal" più alla Iron Maden o Motorhead. Le musiche e gli arrangiamenti molto, troppo aggressivi hanno anche reso estremamente difficile la comprensione dei testi coprendo le voci degli interpreti in molti brani. La presenza dei sopratitoli in italiano ha reso possibile, a chi non conoscesse la trama del Macbeth, di seguire gli eventi: in loro assenza sarebbe stato molto complicato comprenderne il corso. Il volume eccessivo delle basi preregistrate ha ancora una volta evidenziato quanto i tecnici del suono siano ancora convinti che per attirare l'attenzione degli spettatori sia necessario bombardarli con una valanga di inutili ed eccessivi decibel quando invece la possibilità di poter ascoltare le parole, i testi e non una eccessiva cacofonia strumentale, sia il segreto per tenere il pubblico attento e partecipe. Assistendo al primo atto dalla seconda fila è stato veramente difficile cercare di ascoltare le voci in molti punti dell'opera. Per il secondo atto mi sono potuto spostare in decima fila e l'ascolto era senz'altro migliore, ma il volume delle basi era comunque troppo alto. Un vero peccato.

Inoltre non si può non notare una pesante monotonia della composizione musicale: soprattutto nel primo atto si ha la sensazione di ascoltare un'unica lunga canzone ripetuta allo stremo che stanca un orecchio già sufficientemente provato. Una maggiore alternanza di diverse atmosfere musicali sarebbe stata maggiormente apprezzata. Sono infatti risultati del tutto più godibili quei pochi brani a musicalità e arrangiamenti più vicini ad un rock più classico.

Passato comunque questo choc iniziale veniamo ai punti positivi di questa serata. La regia di Ermanno Manzetti si è rivelata molto efficace e precisa: il giovane regista è riuscito a creare un'atmosfera molto intensa e sufficientemente dark, in perfetta linea con le ben note ambientazioni delle tragedie del commediografo inglese e questo senza ricorrere ad alcuna scenografia se non un paio di troni. L'utilizzo sul grande schermo di immagini da lui accuratamente scelte alle spalle degli attori, pur rivelando la evidente semplificazione spesso necessaria per motivi di budget, ha comunque reso molto bene le ambientazioni e il clima cupo delle varie scene.

Secondo punto di forza di questa produzione l'accurata scelta degli interpreti che nonostante le succitate difficoltà nel poterli ascoltare, hanno dimostrato oltre alle loro potenti capacità vocali, di saper tenere la scena con classe e padronanza. Anche se gli arrangiamenti vocali li hanno comunque spesso spinti ad eccedere per competere con le sfrenate schitarrate, tutti hanno saputo "tenere la nota" anche nei momenti più drammatici e nei frequenti intensi acuti. Nel ruolo di Macbeth, Fabio Caliandro, anche autore con grande passione di quest'opera e altrettanta ne ha messa nella sua interpretazione, anche se la sua voce è stata tra quelle meno udibili. Impeccabile e perfettamente tragica Brunella Platania nel ruolo di Maeve, che è stata graziata da un paio di brani più soft in cui ha potuto esternare le sue ben note qualità. Banquo ha avuto la potente e ferma voce di Giovanni Alaimo, mentre Andrews Crudo in perfetto stile "Bruce Dickinson" ha regalato un Mcduff possente e intenso. Meritano una menzione speciale la prima "Witch", Alessandra Annibali e la dolce Marianna Di Maso nel ruolo di Keelin, la sfortunata moglie di Mcduff.

Completano il cast le altre due "Witch" Giulia Uda e Francesca Bianchi, Emiliano Laglia è un autorevole Re Duncan e, nei ruoli secondari di corte, Andrea Stocchino, Mirko Basile, Gabriele Giorgi e lo stesso regista Ermanno Manzetti.

Non è assolutamente facile trasportare nel rock le opere di William Shakespeare: si possono ricordare ad esempio l'Amleto adattato in varie edizioni con titoli come Rock-a-bye-Hamlet, e Something's Rockin' In Denmark, o la versione musical di qualche anno fa di Love's Labour's Lost, una delle sue opere giovanili, che non hanno mai ottenuto un grande successo di pubblico o di critica. Non a caso difficilmente questo tipo di adattamenti ha raggiunto i teatri di Broadway se non per brevissimi periodi e credo mai nel West End londinese. Questo non toglie che il coraggio e la determinazione mostrate da Fabio Caliandro siano assolutamente da applaudire ed incoraggiare, sperando che possa apportare delle modifiche per rendere più godibile il suo lavoro e soprattutto cercare dei tecnici del suono più affidabili.

Vega Rock Musical

presenta

MacbethRock Opera

Musiche e libretto di Fabio Caliandro

Regia di Ermanno Manzetti

Movimenti coreografici di Laura Sodano

Video proiezioni e immagini di Ermanno Manzetti

CAST

Macbeth - Fabio Caliandro

Maeve - Brunella Platania

Banquo - Giovanni Alaimo

Macduf - Andrews Crudo

Keelin - Marianna Di Maso

Witch 1 - Alessandra Annibali

Witch 2 - Giulia Uda

Witch 3 - Francesca Bianchi

Duncan - Emiliano Laglia

Malcolm - Andrea Stocchino

Porter - Ermanno Manzetti

Ross - Mirko Basile

Donaldbain - Gabriele Giorgi



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