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Review: L'ASCENSORE DALLA SPAGNA CON TENSIONE al NUOVO TEATRO ORIONE

By: May. 08, 2019
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Review: L'ASCENSORE DALLA SPAGNA CON TENSIONE al NUOVO TEATRO ORIONE  Image

Debutto romano al Nuovo Teatro Orione per L'ASCENSORE, un musical thriller proveniente dalla Spagna carico di tensione, buona musica e con un palmares di premi non indifferente: è stato vincitore del Best Musical Award e del Audience Award ai Talent Awards dei Teatros del Canal di Madrid nel 2017, Best Musical e Miglior Attrice ai Musical Theater Awards of Spain 2018 ed è stato nominato ai BroadwayWorld Spain Awards come miglior musical e miglior musical originale.

Presentato in conferenza stampa prima della rappresentazione con il cast e la partecipazione dell'autore José Masegosa, alle domande del pubblico e addetti ai lavori, tutti riescono a sviare ogni possibilità di svelare dettagli lasciando il pubblico con una intensa suspense e curiosità di scoprire la trama e gli intrighi. Seguirò questa linea riassumendo solo l'essenziale della storia per non rendere noti particolri che potrebbero togliere la sorpresa a futuri spettatori: Emma e John sono due affermati professionisti, lei avvocato e lui chirurgo, sposati da sei anni nella New York dei nostri giorni. L'incontro di John con Mark, un suo giovane paziente, sarà il punto di inizio di un piano spietato da cui non c'è ritorno.

Josè Masegosa, attore in numerosi musical in Spagna come Peter Pan o La piccola bottega degli orrori, ha da tempo lasciato il palco per dedicarsi alla scrittura e regia. Già premiato con il BroadwayWorld Spain Award per la regia di Macabaret, ha portato in scena diversi musical del genere thriller e horror: tra i suoi titoli decisamente rivelatori, Muerte de pena (Morte per dolore), Il cadavere del sarto, Regreso al pasado (Ritorno al passato), Silencio por favor! (Silenzio, per favore!, il primo musical muto della storia). Con EL ASCENSOR ha senz'altro affinato la sua capacità compositiva con brani molto intensi e carichi del pathos necessario a catturare l'attenzione del pubblico.

Durante la conferenza stampa il produttore dello spettacolo Giuseppe Di Falco ha ammesso di avere apportato modifiche alla struttura originale del musical per adattarlo al pubblico italiano e di aver comunque sempre richiesto l'approvazione all'autore che proprio in quest'occasione assisteva per la prima volta alla versione italiana. José Masegosa ha spiegato di trovare ispirazione nella sua passione per i film gialli: chiedersi come sarebbero quelle intense colonne sonore se avessero avuto dei testi lo ha portato a ideare questo musical thriller.

Indubbiamente il libretto si presenta molto ben scritto e con la giusta tensione. L'autore ha evitato la banalità del racconto "inizio-svolgimento-finale", con un attento gioco di sovrapposizioni temporali che creano un'atmosfera di ansia e attenzione. Piccoli jingle musicali elettronici ma soprattutto precisi movimenti coreografici degli attori accompagnano il pubblico nel riconoscere questi spostamenti flashback/déjà vu rendendo più accattivante il susseguirsi delle azioni. Lascia un po' l'amaro in bocca la forse troppo veloce attuazione dell'evento finale: dopo una meticolosa e appassionante costruzione della trama con un avvincente crescendo che porta al finale, questo non dura che un attimo senza lasciare la possibilità di poterlo assaporare meglio rispetto al resto della pièce e comprendere a pieno il tormento del giovane Mark.

Di grande spessore i tre interpreti scelti ad hoc dal produttore fin dal primo momento in cui ha pensato di portare in Italia questo lavoro: Emma è una bravissima Elena Mancuso (cast originale di Disincantate! Le più stronze del reame e recentemente vista nel cast di School of Rock) che in questa occasione ha forse per la prima volta la possibilità di far conoscere a pieno la sua splendida voce e le sue capacità interpretative in un ruolo che la vede finalmente protagonista a tutti gli effetti. John ha la potente voce di Danilo Brugia, notissimo attore di molte fiction televisive che torna qui al suo primo amore, il canto: la sua presenza scenica sia fisica che vocale si presta perfettamente alle esigenze del copione anche e soprattutto nelle alte note non facili da raggiungere, come lui stesso ha dichiarato durante la conferenza. L'applauso più sentito è stato però per Luca Giacomelli Ferrarini che nella sua interpretazione ha mostrato il perfetto mix di intensità e vulnerabilità richiesto dal suo ruolo. Sia nell'interazione con gli altri due personaggi che nei brani da solista è riuscito a rendere palpabile l'interiorità dei pensieri e dei contrastanti sentimenti del suo Mark con una altalenante potenza vocale decisamente calcolata ma molto efficace.

La regia di Matteo Borghi (BroadwayWorld Italy Award 2017 come miglior regista per Disincantate! Le più stronze del reame) è molto scattante, precisa: ottima l'interazione con gli studiati movimenti coreografici creati da Luca Peluso per scandire i numerosi flashback in cui semplici gesti o pochi passi moonwalk stile Michael Jackson danno la precisa sensazione del rewind.

La direzione musicale della versione italiana è stata curata e suonata dal vivo da Eleonora Beddini (BroadwayWorld Italy Award 2017 per la direzione musicale di Disincantate! Le più stronze del reame), nota per aver posto la sua firma nelle versioni italiane di molti musical di successo tra cui Sweeney Todd, Rent, A little night music, Mary Poppins di cui è prima tastiera nelle due ultime stagioni.

A parte la recente versione italiana del musical Off-Broaway Murder Ballad, il genere "giallo in musical" non è molto diffuso, come se il delitto, la suspense, il reato non possano essere in sintonia con delle canzoni: José Masegosa ha invece ben dimostrato che anche se in passato ci sono stati musical drammatici ma non propriamente thriller, questo genere può funzionare e tenere lo spettatore attaccato alla poltrona come fosse in una sala cinematografica nell'attesa del crimine di turno.



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