È tornato a Milano dopo due anni di successi in tutta Italia il musical LA FEBBRE DEL SABATO SERA, prodotto dal Teatro Nuovo di Milano. Tratto dall'omonimo film musicale che rese celebre John Travolta, è un omaggio agli anni '70 e alla disco music. Una colonna sonora che ha fatto la storia della musica statunitense e mondiale e che è impossibile ascoltare senza canticchiare sulla propria poltrona (tra questi Stayin' Alive, Night Fever, More than a woman, You should be dancing dei Bee Gees, senza dimenticare hit come Disco Inferno e If I can't have you).
Una storia che può piacere o no ma che raccoglie tutto ciò che serve per un prodotto completo: intrecci amorosi, rivalsa giovanile, razzismo, stupefacenti nelle discoteche, violenza tra bande. Non mi dilungherò sulla trama, chi non conosce l'iconico Tony Manero e le sue traversie?
La versione prodotta dal Teatro Nuovo di Milano con la regia di Claudio Insegno e la direzione musicale di Angelo Racz non eccelle e sembra accomodarsi sulla fama della versione cinematografica, citando un noto spot, "Ti piace vincere facile?"
Procedendo con ordine, cosa ha convinto della messa in scena:
Le scenografie curate da Andrea e Roberto Comotti funzionano (semplice ed efficace la resa del ponte Verrazzano) anche se non numerose perché supportate dalle proiezioni di Francesca Del Cupolo ed Erika Dolci per la distinzione dei vari ambienti. Ammetto di non essere un grande fan delle proiezioni: basta un attimo ad ottenere l'effetto saggio di danza. In questo caso tutto sommato risultano piacevoli e d'effetto, soprattutto nelle scene ambientate in discoteca (ad eccezione degli sfondi alla Windows Media Player, linee astratte e confusionarie o distese di oceano sconfinato, durante i brani più commoventi, davvero un pugno nell'occhio!).
Si conferma egregio il lavoro di Angelo Racz alla supervisione musicale, che saggiamente sceglie di non stravolgere le tracce della colonna sonora, mantenendo il mood disco nelle tracce più dinamiche e rallentando invece le ballad per enfatizzarne la carica emotiva.
Quello che invece non ha convinto è proprio la parte più legata al cast:
Delle tre arti del genere Musical la danza è sicuramente la protagonista indiscussa della Febbre del Sabato sera. Purtroppo le coreografie di Valeriano Longoni non si dimostrano all'altezza delle aspettative, non stupiscono, rimanendo abbastanza scolastiche e scontante, senza particolari virtuosismi e a tratti fuori stile. Stessa cosa dicasi per i ballerini dell'ensemble, ben lontani dalla qualità tecnica necessaria per far risultare le coreografie accattivanti (da capire se la colpa è della preparazione degli stessi o della poca cura in fase di allestimento).
Altro tasto dolente è la regia non particolarmente brillante di Claudio Insegno, superficiale e approssimativa. Le scene procedono spedite, quasi fosse scontato quello che succederà, senza ricercare alcun effetto drammatico. Un vero peccato dato che Insegno in altre produzioni ha saputo dimostrare le sue qualità da regista, si veda Jersey Boys prodotto sempre dal Teatro Nuovo di Milano.
Per quanto riguarda il cast artistico, l'iconico Tony Manero di Francesco Italiani è tutt'altro che un'icona. Se nella danza si mostra preparato ed energico sembra incontri ancora parecchie difficoltà sul cantato (evidentissimo nel brano Tragedy) e nella pronuncia inglese. Fosse stato un personaggio secondario nessun problema, ma Tony Manero canta, e parecchio!
D'altro canto la sua controparte femminile, Valentina Gullace, sembra brillare di luce propria. Canoramente impeccabile e matura, seppur con qualche carenza perdonabile nella danza, la sua Stephanie Mangano si muove elegante e raffinata sulla scena, distaccandosi totalmente dal mondo urbano di Tony.
All'interno del cast un valore aggiunto allo spettacolo lo danno inoltre la voce potente e intensa di Giovanna D'Angi nel ruolo di Candy e l'interpretazione di Giacomo Marcheschi nel ruolo di Bobby, l'unico tra gli attori maschili a ricercare un minimo di verità scenica all'interno di una regia pantomimica e goliardica.
Uno spettacolo con un enorme potenziale - Ti piace vincere facile? - che segue la politica di produzione del Teatro Nuovo degli ultimi anni: numerose produzioni a budget limitato.
La questione che si apre è facilmente deducibile: quanto può giovare al Musical italiano questo tipo di politica?
Personalmente credo che, se da una parte il Teatro Nuovo con le sue molteplici produzioni aiuti la diffusione del Musical a Milano e in Italia, portando il grande pubblico a conoscere nuovi spettacoli (come Jersey Boys, Spamalot e l'ormai imminente Kinky Boots); dall'altra il rischio che ad un budget limitato corrisponda una bassa qualità è sempre dietro l'angolo, soprattutto per la scelta del cast e dei tempi di allestimento.
La minaccia è che la produzione di musical poco curati e dalla messa in scena pressapochista renda il pubblico poco esigente e assuefatto alla mediocrità tanto da considerare un prodotto passabile ma sicuramente migliorabile come uno standard elevato e da elogiare. Il che porterebbe ad un effetto a catena al ribasso.
LA FEBBRE DEL SABATO SERA
CAST CREATIVO
REGIA: Claudio Insegno
COREOGRAFIA: Valeriano Longoni
SCENOGRAFIA: Roberto Comotti e Andrea Comotti
VIDEO: Francesca Del Cupolo - Erika Dolci
COSTUMI: Graziella Pera
DISEGNO LUCI: Valerio Tiberi
DISEGNO AUDIO: Simone Della Scala
CAST ARTISTICO
TONY MANERO - Francesco Italiani
STEPHANIE MANGANO - Valentina Gullace
ANNETTE - Arianna Galletti
PAULINE - Sibilla Carlotta
GUS - Francesco Lappano
BOBBY - Giacomo Marcheschi
DOUBLE J - Simone De Rose
FRANK JR - Daniele Romano
DJ MONTY - Gianluca Sticotti
CANDY - Giovanna D'angi
FLO MANERO - Alessandra Sarno
FRANK MANERO -Andrea Ciarlantini
JOEY - Francesco Marino
LINDA MANERO - Giusy Miccoli
ENSEMBLE: Simone De Rose, Massimo Francese, Ilaria Leone, Camilla Lucchini, Fabrizia Marcaione, Giorgia Onesti, Pigazzi Cristiana, Eustachio Santucci, Marco Ventrella
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