Ci sono i grandi musical nello stile di Broadway, ci sono le piccole e medie produzioni che possono piacere o deludere e poi ci sono le inaspettate sorprese. Quando una piccola compagnia di giovani autodidatti tra i 18 e i 27 anni si riunisce e dà sfogo alla propria passione con umiltà, molta energia ed entusiasmo può nascere un piccolo gioiello.
I Sognattori si formano nel 2011 sotto la guida di Raffaele Fracchiolla e di Martina e Marianna Ferrazano in un contesto del tutto casalingo e appoggiandosi al piccolo teatro della parrocchia di San Giuda Taddeo a Roma, negli ultimi anni hanno portato in scena cinque musical tra cui una versione di Grease, ma Figli di Giuda è il primo musical originale da loro scritto e diretto.
La sorpresa che si ha fin dal primo brano e dalle prime scene che introducono lo spettatore nelle vicende della piccola Stazione ferroviaria di Montorso, incuriosiscono al punto che viene da chiedersi subito quale direzione prenderà la serata.
Di giorno la piccola stazione è crocevia di normali pendolari che ogni mattina si incontrano, si corteggiano, si inseguono senza trovarsi: ottima la scelta della giovane coppia che pur non avendo una battuta fa da fil rouge scandendo l'alternarsi del giorno e della notte. Ed è dopo la partenza dell'ultimo treno della sera che la stazione si popola di senza tetto, di ubriachi e giovani disadattati, che dormono tra i cartoni. Tra di loro esiste un forte legame, più forte di quello che avrebbero avuto con le proprie famiglie che li hanno traditi o abbandonati. Il giovane parroco Don Oronzo, molto "swag" come lui stesso si definisce, interpretato da un divertente Massimiliano Tinà , assiste questa piccola comunità con due volontarie , Luna e Stefi, (Gorgia Fanari e Stefania Tinà) portando loro cibo e sostegno.
Il giovane Tommaso (Giorgio Scarpitti) , squattrinato leader di una rock band, viene assunto come nuovo metronotte nella stazione ed il suo arrivo cambierà il destino di questi ragazzi disadattati; durante la sua ronda notturna Tommaso involontariamente ascolta una giovane ragazza madre cantare alcuni versi per il figlioletto che le è stato tolto dai servizi sociali e riesce a leggere il piccolo quaderno con testi e poesie di un'altra ragazza abbandonata dai genitori. La scoperta di questi talenti calpestati, la sua passione per la musica ed una notevole pressione del parroco lo portano quasi involontariamente a esortarli a cantare e sera dopo sera, a stazione chiusa, li coinvolge nelle prove di canto corale.
L'aspirante candidata a Sindaco del piccolo paese, in piena campagna elettorale vuole sfruttare a suo favore la situazione di povertà dei senzatetto dichiarando di voler ripulire la cittadina dalla loro presenza: nell'attuare una ripresa in streaming di un suo comizio, il suo assistente Fiorenzo dimentica la macchina da presa e inavvertitamente diffonde in rete la prova serale del gruppo. Nel giro di poche ore il video riceve un incredibile numero di "like" tanto da attirare l'attenzione di un redattore televisivo che subito li contatta per averli nel suo studio televisivo: ma per quella stessa sera Tommaso e la sua band vengono scritturati per suonare in un importante evento e lui abbandona il suo ruolo di direttore del coro. La delusione e l'ennesimo tradimento subìto riporta i senzatetto nella loro miseria e desolazione. Quando Tommaso torna per scusarsi viene respinto e maltrattato ma Bic, la giovane poetessa abbandonata di genitori, gli fa capire che a volte si è così accecati dai propri sogni che non si riesce a vedere oltre. Tommaso ha allora l'idea di partecipare comunque all'evento musicale ma invece della sua band porta in scena il coro dei "Figli di Giuda" che ottengono un inaspettato ma meritato successo.
I brani originali sono scritti da Alessandro Maciocchi per le musiche e da Tiziano Grigioni per i testi, a cui si aggiunge un brano scritto e composto da Mariano Ferrazzano. Rock rap e pop si miscelano senza sforzo per descrivere con efficacia il disagio e la disperazione dei protagonisti in particolare nel brano che dà il titolo al musical che descrive con durezza dei sentimenti di chi è stato tradito da tutto e da tutti ma che sempre risponderà con un bacio. La ballata "Se resisti anche tu" che la giovane ragazza madre dedica al figlioletto rinchiuso in una casa famiglia è un sentito inno alla speranza e all'amore incondizionato.
Nelle scene delle prove del coro invece di brani originali gli autori hanno preferito realizzare dei medley di canzoni di Lucio Battisti scegliendo pezzetti dei ben noti testi di Mogol con degli arrangiamenti molto attuali; "7 e 40", "Si Viaggiare", "Nessun Dolore" , "Acqua Azzurra Acqua Chiara" e molti altri successi della mitica coppia potrebbero in un primo momento sembrare fuori luogo ma al contrario rendono più umile e reale la situazione: in fondo una corale di provincia composta da principianti canterebbe brani conosciuti.
I giovani attori entrano e si muovono in scena con le normali ed evidenti limitazioni di chi non ha grandi esperienze lavorative o scolastiche: nessuno di loro ha frequentato accademie o scuole di recitazione ma nel complesso la loro energia e la loro passione fanno dimenticare le ovvie lacune: nelle coreografie delle parti danzate si nota la mancanza di anni di studio alla sbarra, ma anche questo viene perdonato nel vedere il notevole impegno messo nel cercare di raggiungere l'affiatamento necessario.
Tra tutti i giovani in scena meritano una menzione particolare le voci del quintetto dei senzatetto che in alcuni passaggi fanno dimenticare di trovarsi in un piccolo teatro parrocchiale: Ilaria Mannocchi nel ruolo di Mina, sorprende nella sua canzone di ragazza madre desolata: Cristina Di Sarra che interpreta Bic non perde una nota nei brani rap, così come ottima e perfettamente intonata l'interpretazione di Daniele Carboni nel ruolo di Passerotto e di Clarissa Settimi e Francesco Giacalone . Da sottolineare che tutti i brani sono suonati dal vivo dal gruppo dei Barbones.
Il musical sarà in scena ancora per tre rappresentazioni il 20, 21 e 22 aprile al Teatro Albertino di Colli Albani. Ne suggerisco la visione a chiunque abbia voglia di vedere vera passione tralasciando il fatto che si tratta di uno spettacolo totalmente autogestito che non ha poi molto da invidiare ad alcune produzioni professionali.
Il Gruppo Teatrale de "i SognAttori" presenta
FIGLI DI GIUDA - il musical
di Martina Ferrazzano e Raffaele Fracchiolla
Regia: MARTINA FERRAZZANO e RAFFAELE FRACCHIOLLA
Brani originali di: ALESSANDRO MACIOCCI (musiche) e TIZIANO GRIGIONI (testi)
ad eccezione di "La cosa più bella al mondo" (di MARIANO FERRAZZANO)
Arrangiamenti musicali: ALESSANDRO MACIOCCI e LORENZO BAGNOL
Coreografie: MARIANNA FERRAZZANO e VIOLA CENTI
Scenografie: MARIANNA FERRAZZANO e RAFFAELE FRACCHIOLLA
Costumi: ELISABETTA PINTO, CHIARA IOSUE, STAFF TECNICO DEL TEATRO ALBERTINO
CAST - Personaggi ed Interpreti (in ordine di apparizione)
GIACOMO NISINI - Salvatore
GIORGIO SCARPITTI - Tommaso
VIOLA CENTI - Gloria e passante stazione giorno
MASSIMILIANO TINÈ - Don Oronzo
FRANCESCA TINÈ - Stefi
DANIELE CARBONI - Passerotto
GIORGIA FANARI - Luna
CRISTINA DI SARRA - Bic
CLARISSA SETTIMI - Principessa
FRANCESCO GIACALONE - Figaro
ILARIA MANNOCCHI - Mina
SILVESTRO GIUSTI - Ettore
MARTA DI FABRIZIO - Michela
TIZIANO GRIGIONI - passante stazione giorno
MILA FISCHER - inserviente stazione giorno
GIOVANNI DI SARRA - Mastrogiacomo
DOMINIQUE DE GIROLAMO - Clorinda / cover Mastrogiacomo
RAFFAELE FRACCHIOLLA - Fiorenzo (cover Clorinda)
MUSICA DAL VIVO - BAND "BARBONES"
ALESSANDRO MACIOCCI - tastiere e piano
ERMANNO GIUSTI - batteria
MATTEO BACHIS - chitarra
Audio e luci: MASSIMO LEARDINI e MARTINA FERRAZZANO
Organizzazione: CARMELA CUOZZO
Foto di scena: ALBERTO SCARPITTI
Grafiche: Marta Vila
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