"C'era una volta...".
Tutte le grandi storie iniziano con questa iconica frase che, non appena viene pronunciata, ci fa immergere in mondi fantastici popolati da fate, streghe cattive, principesse e principi azzurri; mondi dove il prode cavaliere salva la dama in pericolo e il drago viene ucciso.
Ed è quello che è successo al teatro Don Maria Torregrossa di Acilia domenica 20 gennaio, al debutto di FAVOLAH. Dopo SINFONITÉ, la Evoluzione Theatre Company, diretta da Martin Loberto, è tornata sul palcoscenico portando un po' di magia con un musical in grado di divertire adulti e bambini.
Alla corte del re Sole, il celebre scrittore di fiabe Charles Perrault (Carmine Barbato) non ha più l'ispirazione, ha smesso di credere nel lieto fine, e questo evento rischia di far sparire per sempre il mondo delle favole e, con esso, tutti i loro personaggi. Per risolvere la situazione, Polaris (Erica Picchi) e Altair, due fate, si mostrano allo scrittore e gli rivelano che, se non finirà di scrivere il suo libro, nel futuro i bambini smetteranno di credere definitivamente nelle fiabe, troppo distratti dalla tecnologia che sta sempre più prendendo il sopravvento. La situazione è critica: Cenerentola è diventata Cenebrontola a causa del suo continuo lamentarsi, la Bella Addormentata è in attesa di un nome, Azzurro (Federico Picchi) passa da una principessa all'altra e nessuno riesce a ricordarsi il nome di Ciaccoppetto Rosso, né tantomeno di quella Pelle d'Asino che, inspiegabilmente, vaga per il mondo delle favole in compagnia di un Gatto con gli Stivali incomprensibile. Come se non fosse abbastanza, a complicare le cose c'è la Regina Cattiva dal nome impronunciabile, bisbetica e cinica, che fa di tutto per mettere i bastoni tra le ruote alle due fate.
Riuscirà Charles Perrault a ritrovare il suo lieto fine e a salvare così il mondo delle fiabe?
Un cast eterogeneo, con ragazzi di ogni età pronti a dimostrare al pubblico di che pasta sono fatti: se la bravura di Carmine Barbato ed Erica Picchi non è stata una novità - li avevamo già incontrati in SWEET CHARITY questa estate al Teatro CometaOff di Roma - le interpretazioni dei più giovani sono state sensazionali. Impeccabile la Regina Cattiva che, con il suo cinismo e la sua voce, ha conquistato tutto il pubblico. E che dire dell'onnipresente Principe Azzurro? Ironico, galante e perfetto ballerino, ha fatto venire giù il teatro a forza di risate. Splendidi i testi, con un duetto romantico davanti ad un orologio che, per associazione di idee, fa subito venire in mente quello di Elphaba e Fyiero in WICKED (o forse l'ho pensato solo io?). La lentezza dei valzer si alterna a coreografie vivaci su musiche altrettanto allegre ed orecchiabili.
Il finale è stato una sorpresa: l'atteggiamento altruista della Regina Cattiva nei confronti di Polaris e di Perrault sembra un po' forzato. Offrendosi di aiutare Altair ad andare contro le regole, e permettere così ai due di vivere il loro amore, la Regina sembra quasi uscire dal suo personaggio, abbandonando quindi quegli ideali che aveva portato avanti per tutto il musical a favore del semplice romanticismo. Che si tratti di una redenzione troppo velata?
Alla fine dei conti, però, Favolah ha regalato agli spettatori due ore di ottima musica, di belle voci e un'ottima storia. Non può mancare la morale, onnipresente nelle fiabe di Perrault: i libri salvano. E non si parla solo dei personaggi delle favole o del mondo incantato delle fate, si parla di sogni, ambizioni, ideali. Quando un bambino ascolta una bella storia, forse non ne percepirà il significato completo, ma di certo nella vita di tutti i giorni vorrà interpretare il principe azzurro che salva la principessa e non il mostro cattivo che tenta di ucciderla e poi, come disse Chesterton, le fiabe insegnano ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.
Il mondo sta cambiando, su questo non ci sono dubbi, ma finché ci sarà anche solo una persona - nel musical, la nipote di Perrault - disposta a credere nell' "... e vissero per sempre felici e contenti", allora ci sarà ancora una speranza.
FAVOLAH
Evoluzione Theatre Company
Testi, Musiche e Libretto di Emanuele Derosas
Regia di Martin Loberto
Con Camilla Albano, Carmine Barbato, Rebecca Biacetti, Desire Caruso, Lucrezia Cesarini, Marina di Gennario, Gaia S. Longo, Simone e Sophia Nicolai, Laura E. Oprica, Erica e Federico Picchi, Asia Rossi, Martina Simbula, Alessandra Startari, Elena Tognalini
Coreografie Erica Picchi
Scenografie Emanuele Decoras, Francesco Picchi, Valerio Cesaroni
Assistenti di produzione Marzia di Lella, Monica Arlacchi
Costumi Claudia Cabisso, Patrizia Meuti
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