La stagione 2019-2020 del Teatro Brancaccio inizia con uno spumeggiante spettacolo destinato ad un sicuro successo di pubblico: una nuova versione della storia decisamente molto sfruttata del ladruncolo Aladino, ha entusiasmato il pubblico delle grandi prime con una platea ricca di VIP e addetti ai lavori.
Preannunciato da un notevole battage pubblicitario, ALADIN IL MUSICAL GENIALE ideato e diretto da Maurizio Colombi ripercorre le ben note vicende della celebre favola, riportando in superficie alcuni aspetti tralasciati nei due film della Disney: Aladin vive con la madre e non da solo e soprattutto, come nell'originale, ci sono due geni. Il musical si avvale di canzoni inedite scritte da Davide Magnabosco, AlexProcacci e Paolo Barillari: in un paio di scene l'autore si è servito di brani noti, utilizzando lo stile utilizzato nel film Moulin Rouge con un medley che racchiude titoli come Sei bellissima, Vorrei incontrarti fra cent'anni e altri famosi successi . Le nuove composizioni hanno il difficile compito di dover spazzare via dalla mente degli spettatori le notissime canzoni dei film della Disney. Nella celebre scena del tappeto volante ci si aspetterebbe di ascoltare le note di A whole new world: il trio di autori ha superato a pieni voti questo'ardua prova creando delle melodie appassionanti per i momenti più intimi e dei brani molto allegri in stile Bollywood per le scene di gruppo a cui le movimentate coreografie di Rita Pivano hanno dato un ulteriore slancio.
Animate ed imponenti le scenografie di Alessandro Chiti che hanno assicurato più di 20 cambi di scena con effetti a grande sensazione, sostenuti dalle ottime luci di Christian Andreazzoli.
Oltre a questa grandiosa messa in scena come sempre impeccabile, nello stile a cui Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio ci ha da tempo abituato, il punto forte di questo musical è senza dubbio un cast di grandi professionisti: non sono forse tutti al top nelle singole discipline ma nel complesso e nel variegato mix del veloce svolgimento della storia si possono perdonare alcune piccole lacune.
I due protagonisti, Leonardo Cecchi nel ruolo di Aladin e Emanuela Rei nel ruolo di Jasmine sono fisicamente perfetti per incarnare questi personaggi. Sono giovani, freschi, spontanei, atletici, molto intonati anche se non dotati di grandi voci. Senz'altro invece un ottimo interprete Renato Crudo nel doppio ruolo di Abdul e del narratore: ha incantato con la sua poderosa e calda voce, meno nel recitato. I due geni sono interpretati da due simpaticissimi e amati attori molto conosciuti al grande pubblico: il genio dell'anello è Sergio Friscia, animatore radiofonico, attore e personaggio televisivo dotato di una verve e innata ironia che ha strappato più di un applauso a scena aperta. Il genio della lampada è Umberto Noto, ottimo cantante, anche lui noto al pubblico televisivo e protagonista di tanti musical. Maurizio Semeraro detiene ugualmente un notevole curriculum di partecipazioni a molti importanti musical e interpreta il perfido Jafar con la necessaria cattiveria senza strafare. La innata simpatia di Daniele Derogatis ha dato al personaggio del Sultano la giusta impronta comica, così come Jonathan Guerrero nel ruolo di Skifus e Raffaella Alterio nel ruolo della scimmietta Coco. Gloria Miele nel ruolo di Aisha e Fulvia Lorenzetti nel ruolo della madre di Aladin completano il cast degli interpreti principali.
Questo ALADIN IL MUSICAL GENIALE non è forse un grande capolavoro, ma nasce con uno scopo ben preciso, quello di divertire un pubblico decisamente "da famiglia" composto da bambini di tutte le età. Questo scopo è pienamente raggiunto anche se battute molto scontate e l'uso di qualche velata volgarità, potevano essere evitate per dare a questo adattamento un livello un po' più elevato. Purtroppo questi elementi sono diffusamente considerati necessari per strappare la risata e l'applauso del pubblico: spesso sono veramente gratuiti.
Nonostante abbiamo assistito alla prima ufficiale, nei saluti finali l'autore e regista Maurizio Colombi ha sottolineato che ancora altri costumi e altri effetti speciali devono ancora essere aggiunti e perfezionati: precisazione un po' fastidiosa ma perdonabile se si pensa che a Broadway o nel West End, un musical di questo impegno in genere rimane in anteprima per tre o quattro settimane prima di aprire ufficialmente per poi rimanere in cartellone per molti mesi o anni: su una previsione totale di due mesi di repliche, per quanto il Brancaccio sia uno dei migliori teatri italiani, non ci si può aspettare la perfezione subito: rimane però la curiosità di vedere cosa ancora può essere inserito in questo lavoro piacevole e divertente.
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