COSA SAREBBE CAMBIATO NELLA STORIA SE DUE GIOVANI AVESSERO DATO SFOGO AL LORO AMORE REPRESSO. LA NASCITA DEL PIÙ CRUDELE DEI DITTATORI RIVIVE AL TEATRO LO SPAZIO FINO AL 6 MARZO.
Adolf prima di Hitler, in scena dal 3 al 6 marzo al Teatro Lo Spazio, è la dimostrazione di quanto un attimo, una sensazione, un gesto potrebbero cambiare l'intero destino di una persona; in questo caso del mondo intero. La nascita di uno dei dittatori sfortunatamente più conosciuti della storia moderna, viene sviscerata e resa in maniera molto realistica in questo testo di Antonio Mocciola ispirato alla biografia di Gustav Kubizek, intitolata Il giovane Hitler che conobbi.
UNA TRISTE PAGINA DELLA STORIA DEL NOVECENTO
La trama affronta l'amicizia molto intima e ossessiva di due giovani adolescenti che, uniti dalla passione per la musica, si ritrovano a condividere una stanza in affitto in un appartamento di Vienna. La proprietaria, una donna sola e abbandonata dal marito, intuisce la relazione disturbata tra i due e mette in allerta il giovane Gustav nei confronti del suo compagno di stanza, lo squilibrato Adolf. Nonostante cerchi in tutti i modi di farlo allontanare da lui, Gustav non ci riesce. La sua attrazione per questo giovane posseduto da una malvagità interiore, causata dalla repressione e dalla mancata accettazione di se stesso, è troppo forte e va ben oltre la normale amicizia.
Nonostante la totale dedizione e la incondizionata sottomissione, Adolf abbandonerà Gustav per perseguire la sua ascesa verso quel potere che porterà tanta distruzione e dolore. L'interrogativo lasciato al pubblico è come sarebbero andate le cose se solamente Gustav fosse riuscito a vincere la resistenza del giovane Adolf e penetrare quel suo cuore blindato. Appassionante il monologo della proprietaria dell'appartamento che a distanza di 30 anni si renderà conto di come il mondo sarebbe stato diverso se solo lo avesse denunciato allora. Chiara Cavalieri interpreta la signora Zackreys con una concentrazione molto efficace tanto da rendere palpabile il suo iniziale intuito e la realizzazione di un senso di colpa da cui non riuscirà mai a liberarsi.
TRE INTERPRETI E UNA REGIA DI NOTEVOLE INTENSITÀ
La regia di Diego Sommaripa è precisa e talmente cruda da portare gli attori a tirare fuori una drammaticità così coinvolgente che veramente si ha la sensazione di essere presenti in quella umida stanza della periferia di Vienna. La tensione è altissima: non c'è un attimo in cui si abbassi. Sia Vincenzo Coppola nel ruolo di Adolf Hitler che Francesco Barra nel ruolo di Gustav Kubizek danno ai loro personaggi un realismo che spazza via ogni incertezza. Oltre ad essere perfetti fisicamente per interpretare questi due ruoli, riescono a dargli uno spessore estremamente tangibile. La loro interazione è sorprendente. Ogni gesto, ogni dettaglio, ogni parola, ogni inflessione che sia urlata o sussurrata è studiata fin nel minimo dettaglio e con un tempismo tale da tenere lo spettatore ad un livello di attenzione difficilmente raggiungibile.
La scenografia, con solo pochi rozzi oggetti può in un primo momento sembrare troppo scarna: un interno viennese degli anni 20 del secolo scorso, per quanto di basso livello sociale, potremmo aspettarcelo senza meno meglio arredato. La scelta è invece eccellente: puntando solo sul simbolismo di quelle spoglie linee, viene lasciata una rilevanza enorme alle parole, alle sensazioni e alla presenza degli attori che si muovono tra inesistenti tavoli, poltrone, letti. Se quegli oggetti e mobili ci fossero veramente, avrebbero solamente distratto la concentrazione.
UNA TRAMA PURTROPPO DRAMMATICAMENTE ATTUALE
La drammaticità di questo testo risiede senza meno nella triste attualità che stiamo vivendo in questi giorni. La sensazione che si ha, uscendo dai 60 minuti di questo dramma (sembrano pochi per una pièce teatrale ma sono talmente intensi da sembrare molti di più) è che la storia non insegna nulla e l'uomo è costantemente portato a ripetere gli stessi errori. 100 anni fa la spagnola mieteva vittime in tutto il mondo e subito dopo un pericoloso dittatore portò orrore e distruzione in tutta l'Europa. Pensare solo per un attimo che questo scenario oggi si sta purtroppo ripetendo con delle impressionanti similitudini, fa veramente rabbrividire.
GABBIANELLA CLUB & RESISTENZA TEATRO
presentano
ADOLF PRIMA DI HITLER
Di Antonio Mocciola
Regia Diego Sommaripa
Musiche Gianluigi Capasso
Costumi Dora Occupato
Trucco Forma e Colore - Agostino Amore
Cast
Vincenzo Coppola - Adolf Hitler
Francesco Barra - Gustav Kubizek
Chiara Cavalieri - Signora Zackreys
Teatro Lo Spazio
Dal 3 al 6 marzo
Da giovedì a sabato ore 21
Domenica ore 18
Biglietti: 15 euro - ridotto: 12 euro
(bar aperto per aperitivo dalle 19.00)
Via Locri 43, Roma
informazioni e prenotazioni
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com
Videos