IL CELEBRE MUSICAL IN SCENA FINO AL 6 FEBBRAIO A ROMA PER PROSEGUIRE IN TOUR A TORINO E ASSAGO
Tratto dall'omonimo famoso musical della MGM, candidato a 5 premi Oscar nel 1954, 7 spose per 7 fratelli debuttò a Broadway nel 1982 con una non proprio fortunata produzione. Ne erano protagonisti Debby Boone nel ruolo di Milly e David Carroll in quello di Adamo. Dopo 15 previews, chiuse i battenti con solamente 5 performance. In seguito ha avuto svariate compagnie che lo hanno portato in tour negli Stati Uniti ma non è mai ritornato a Broadway.
In Italia ha avuto due produzioni di grande successo, quella del 1998 realizzata dalla Compagnia della Rancia con Tosca e Raffaele Paganini, poi ripresa per altre stagioni con altri protagonisti, e quella del 2014 al Sistina con la direzione di Massimo Romeo Piparo interpretata da Flavio Montrucchio e Roberta Lanfranchi.
Approda ora in scena la nuova versione diretta e coreografata da Luciano Cannito, una produzione della FDF Entertainment, Roma City Musical e Art Village in collaborazione con Angelo Longobardi del Teatro Brancaccio: una messa in scena senz'altro impegnativa ma con alcune pecche.
LA TRAMA
La conosciutissima trama di questo musical vede Adamo sposare in fretta la ingenua Milly per provvedere alla gestione della sua casa dove abita con i suoi 6 fratelli. Colta di sorpresa la giovane sposa non si perde d'animo e in poco tempo "addomestica" la selvaggia vita della famiglia Potipee insegnando loro come comportarsi e come corteggiare le ragazze. I sette fratelli organizzano il rapimento di altre sei ragazze del villaggio approfittando della stagione invernale che ne impedisce il salvataggio. In quei mesi, bloccati dalle nevi, le 6 ragazze finiranno per innamorarsi dei 6 fratelli e a trovare il modo di non ritornare alle loro noiose vite con i ragazzi di città.
DOV'Ѐ LA VERVE?
In un musical basato su freschezza, brio e allegria, non è stato possibile ritrovare questi elementi se non nelle movimentate coreografie. E questo a causa di una regia poco dinamica soprattutto nelle scene parlate o quelle con i soli due protagonisti. Lunghe pause e silenzi ingiustificati hanno pesantemente rallentato la fluidità dello spettacolo. Non si capisce se la colpa risieda nella regia, impossibilitata a spingere oltre sulla interpretazione dei due protagonisti, o se i due attori non sono stati adeguatamente diretti. Diana Del Bufalo è senz'altro dotata della perfetta voce da musical, squillante e pulita ma la sua recitazione è fredda, poco seducente e non riesce a dare la giusta verve che il suo personaggio richiede. Baz, al secolo Marco Bazzoni, è anche lui dotato di una voce potente ma è risultato distaccato e soprattutto statico, più vicino al tronco di legno che non al sensuale taglialegna che doveva interpretare. Non ci si aspettavano acrobazie alla Raffaele Paganini, noto più per le sue capacità nella danza che nel canto, ma Baz non è riuscito a dare al suo personaggio quella necessaria passionalità che avrebbe dovuto incantare il pubblico più che la ingenua Milly. Un vero peccato perché sulla carta questa nuova accoppiata del musical italiano prometteva molto di più di quello che è riuscita a dare.
L'ENSEMBLE E L'ORCHESTA I VERI CAPISALDI
I veri capisaldi di questa produzione sono stati essenzialmente la presenza di un ensemble molto dinamico e la eccellente orchestra Sesto Armonico condotta da Marco Attura. Con la direzione musicale di Beppe Vessicchio, riascoltare ottimi musicisti nella buca innanzi al palco, ha apportato quel particolare tocco purtroppo molto raro nelle produzioni italiane. E grande applausi hanno ottenuto i bravi componenti dell'ensemble, impegnati nelle frizzanti e acrobatiche coreografie. La scena della festa alla fine del primo atto si vorrebbe non finisse mai per quanto piacevole e ben strutturata. Senza meno vale tutto lo spettacolo. Anche nel finale, il virtuosismo dell'ensemble non ha fatto altro che mettere ancora più in evidenza la staticità dei due protagonisti la cui presenza in alcuni attimi di queste scene non ha ottenuto altro che rallentarne il ritmo. Come spesso accade nelle produzioni italiane, manca il rodaggio delle anteprime: ci auguriamo che replica dopo replica questi due pur talentuosi interpreti riescano a ritrovarsi in scena e a creare quella "chemistry" che non abbiamo visto in questo debutto.
FDF Entertainment | Roma City Musical | Art Village
Presentano
SETTE SPOSE PERSETTE FRATELLI
regia e coreografia LUCIANO CANNITO
libretto di Lawrence Kasha & David Landay
liriche di Johnny Mercer
musica di Gene de Paul
Canzoni aggiunte di Al Kasha e Joel Hirschhorn
traduzione di Michele Renzullo
scene Italo Grassi
costumi Silvia Aymonino
direzione musicale Peppe Vessicchio
Orchestra Sesto Armonica condotta da Marco Atturi
Cast
Diana Del Bufalo - Milly
Baz - Adamo Potipee
I fratelli Potipee
Mark Biocca, Gianluca Cavallaro, Mario De Marzo,
Felice Lungo, Fulvio Maiorani, Leonardo Scafati
Le spose
Claudia Calesini, Mia Cassandro, Giorgia Cino,
Ivana Massone, Noemi Marta Mazzecone, Gaia Salvati
I pretendenti
Giorgio Albanese, Gabriele Aulisio/Giovanni Bellucci,
Manuel Bartolotto, Antonio Corvo, Igor Matteo Di Pietra, Federico Ruiz
Gabriele Aulisio/Giovanni Bellucci - Mr. Bixby
Paola Stanzione - Mrs. Bixby
Mattia De Caetano - Pastore Perkins
Giorgia Duro - Mrs. Perkins
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