Da ormai tre anni le estati bolognesi sono colorate dal "A Summer Musical Festival", il primo e, per il momento, l'unico festival italiano interamente dedicato al genere "MUSICAL".
A pochi giorni dall'inizio della terza edizione abbiamo intervistato Shawna Farrell, l'ideatrice e la direttrice artistica del Festival.
BWW: Cos'è "A Summer Musical Festival"?
SF:A Summer Musical Festival è un evento dedicato esclusivamente al genere del Musical che prevede dai quattro ai sei spettacoli quasi esclusivamente titoli dell'Off-Broadway.
BWW: Come nasce, tre anni fa, l'idea del Festival?
SF: Dopo tanti anni di spettacoli e l'inizio della collaborazione con il teatro Comunale e il Piccolo Teatro del Baraccano, il Festival è stata una conseguenza "naturale" per riunire sotto uno stesso evento e far collaborare insieme diverse realtà che di fatto agivano singolarmente.
Coincidendo il periodo della messa in scena, con l'estate bolognese, il passo è stato breve per giungere fino al "A Summer Musical Festival".
BWW: Come è stato accolto dalla città di Bologna?
SF: Bologna è una città dall'offerta musicale molto ampia e varia.
Per questo motivo, la prima edizione del Festival è stata per noi una sfida che, grazie all'enorme successo e al riscontro positivo da parte delle istituzioni e dei teatri stessi, ci ha spinto ad andare avanti l'anno successivo chiedendo l'appoggio di sponsor e collaboratori, per renderlo un evento unico.
BWW: Siete stati sostenuti e aiutati dal Comune di Bologna?
SF: Il Comune di Bologna dall'anno scorso ha cominciato a credere in questo progetto e grazie alla convenzione triennale, firmata lo scorso anno, una piccola parte delle spese del Festival, interamente sostenute dalla BSMT [n.d.r. Bernstein School of Musical Theatre] e da alcuni sponsor, vengono coperte da questo contributo.
BWW: Parlando di questa terza edizione: quali sono i musical in programma?
SF: Quest'anno i quattro titoli proposti sono quattro "piccoli gioielli". Fatta eccezione per "Evita", universalmente conosciuto anche grazie alla versione cinematografica, "Lucky Stiff", "Avenue Q" e "Nine" sono spettacoli con storie che toccano diverse emozioni e non si accontentano solo di intrattenere il pubblico.
BWW: Qual'è stato il criterio di scelta proprio di questi titoli?
SF: Il comune denominatore della scelta di tutti i titoli del Summer Musical Festival è sempre una spiccata sensibilità per gli spettacoli dell'Off-Broadway, definiti chambre musicals, dei quali in Italia spesso non si sente che l'eco.
Parallelamente, essendo coinvolti gli allievi dei corsi professionali della BSMT, viene sempre tenuto conto delle risorse vocali e artistiche disponibili.
BWW: Credete che la riscoperta degli ultimi anni, in Italia, di musical più "off" (es. Spring Awakening, Next to Normal, ...) sia dovuta in parte anche alle vostre scelte?
SF: Sì, mi farebbe molto piacere pensare che il lavoro della BSMT sia una della cause dovute a questa riscoperta.
"Next to Normal", ad esempio, è stato messo in scena in prima nazionale durante la seconda edizione del A Summer Musical Festival, e parte dell'attuale cast e della direzione artistica è presente nella produzione attuale.
La BSMT pur sapendo che gli spettacoli proposti non sono titoli che "fanno cassa" non ha mai voluto accontentarsi di proporre qualcosa di scontato o "famoso" semplicemente perché l'obiettivo è sensibilizzare e mostrare il "vero" volto di questo genere.
Avere il coraggio di "sfidare" il pubblico mettendo in scena spettacoli non conosciuti e più "Off" in un periodo di crisi non è un rischio che molti in Italia hanno saputo o voluto prendersi negli ultimi anni.
BWW: I musical saranno presentati nella loro versione originale o tradotti e/o riadattati?
SF: Escluso Evita, che sarà presentato e cantato nella versione originale, gli altri tre spettacoli sono stati tradotti e riadattati proprio perché vogliamo che il pubblico comprenda il messaggio che questi portano: vogliamo stimolare il pubblico ad uscire dalla sala con qualcosa su cui riflettere e per questo è necessario che tutto sia comprensibile e alla portata di persone anche non vicine a questo mondo.
BWW: Come si sono svolti i casting?
SF: I casting avvengo sempre all'interno della BSMT tra gli allievi stessi.
Se alcuni ruoli, per motivi di copione o di emergenza, non possono essere coperti dagli allievi stessi, solitamente ricorriamo ad ex-studenti che si rendono disponibili per il ruolo richiesto.
BWW: I ragazzi coinvolti (sia in veste di attori, che di tecnici) provengono quindi tutti dall'ambiente della BSMT?
SF: Sì, quasi esclusivamente per quanto riguarda la parte artistica.
I tre teatri che ci ospitano (Teatro Duse, Piccolo Teatro del Baraccano e Teatro Comunale) condividono le loro, per noi fondamentali, risorse ed esperienza come tecnici/fonici etc.
Questo è per noi un grandissimo aiuto e per i ragazzi/e un importante insegnamento sul cosa c'è dietro la preparazione e messa in scena di uno spettacolo.
BWW: Parecchi protagonisti degli scorsi Summer Musical Festivals sono poi entrati a far parte di importanti produzioni italiane e internazionali, come e quanto pensa abbia influito l'esperienza del Festival?
SF: Sicuramente l'esperienza del Festival ha dato loro una base solida sul quale poter costruire la loro carriera.
Fare una vera e propria esperienza di palcoscenico, diretti da registi e coreografi professionisti, li ha preparati all'impatto con il mondo lavorativo e soprattutto ha dato loro la consapevolezza di cosa significhi intraprendere questa carriera in maniera professionale, del lavoro e dei sacrifici richiesti.
BWW: Cosa vi aspettate e cosa dovrà aspettarsi il pubblico da questa terza edizione?
SF: Grande varietà che vi farà passare da una serata altamente divertente, come "Lucky Stiff", ad una serata che stimola profonde riflessioni e che può toccare argomenti oggi molto attuali, come "Nine", passando per il satirico "Avenue Q"all'indimenticabile "Evita".
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