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Interview: SALVATORE GIULIANO IL MUSICAL - BROADWAYWORLD REGIONAL AWARD WINNER

INCONTRIAMO IL COMPOSITORE E CAST DEL MIGLIOR MUSICAL ORIGINALE DELLA DECADE.

By: Feb. 09, 2021
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I lettori di Broadwayworld.com hanno assegnato il premio come miglior musical originale per la passata decade ai Broadwayworld Regional Awards a Salvatore Giuliano Il Musical. Il compositore Dino Scuderi ha ottenuto il premio per le migliori musiche originali.

Con i testi scritti insieme a Pierpaolo Palladino e Franco Ingrillì e le liriche aggiuntive di Stefano Curina, l'edizione premiata è quella presentata nel 2011 con la regia di Giampiero Cicciò. Nei ruoli principali Giampiero Ingrassia nel ruolo del bandito siciliano e Barbara Cola in quello della sorella Mariannina. Nel cast molti nomi noti del musical italiano: Luca Notari, Piero di Blasio, Pierluigi Misasi, Carmelo Gerbaro, Elisabetta Tulli, Stefania Fratepietro, Andrea Spina, Valentina Gullace, Paolo Gatti, Laura Pucini, Roberto Rossetti, Luciano Guerra, Marco Stabile, Francesco di Nicola, Alessandro Marino, Luca Di Nicolantonio, Rosario Gualtieri, Silvia Santoro. La produzione era presentata da Rosario Coppolino, Antonella Piccolo e Manuela De Baggis.

Incontriamo Dino Scuderi, Giampiero Ingrassia, Barbara Cola, Luca Notari e Piero di Blasio che ringrazio per aver accettato di condividere i loro ricordi di questo musical.

D. Da dove è nata l'idea di scrivere un musical sulla storia di Salvatore Giuliano?

Dino Scuderi: Per cominciare approfitto di questo spazio per ringraziare tutti coloro che hanno votato Salvatore Giuliano il musical per la categoria miglior musical originale del decennio e che hanno indicato il mio nome per la categoria musiche originali del decennio. Una doppia vittoria che mi fa onore e piacere. Ho iniziato a pensare a Salvatore Giuliano nel 1997, in un periodo in cui il musical approdava con successo nei teatri italiani. Volevo orientarmi verso un soggetto che mi permettesse di realizzare uno spettacolo la cui storia e la cultura del mio Paese si fondessero con le caratteristiche del musical anglo-americano. La sua vicenda mi ha permesso di rendere concrete queste premesse. Ho cercato di far mia la mentalità degli autori di musical stranieri, soprattutto dei compositori più moderni, i quali hanno spesso attinto dal nostro melodramma adattandolo ai gusti del loro pubblico. Io ho agito in modo contrario: conservando le caratteristiche più importanti del musical d'importazione, ma sottoponendole alla nostra tradizione teatrale e musicale. Noi autori abbiamo messo a frutto la naturale e "storicamente accertata" teatralità del personaggio, il cui contesto storico-sociale e le sue ambientazioni, hanno contribuito a concepire un prodotto nostrano sia nelle melodie che nelle armonie, nelle orchestrazioni, nel linguaggio e nei personaggi.

Giampiero Ingrassia: Io accettai subito di far parte di questo spettacolo. Nonostante avessi già 40 anni non fu facile calarsi nei panni di un 23enne, ma le splendide musiche di Dino Scuderi mi affascinarono fin dal primo ascolto. Mi documentai molto leggendo libri e vedendo il film di Francesco Rosi del 1962 per meglio entrare nel personaggio ma il testo è scritto così bene che non fu poi così difficile interpretare questo ragazzo così pieno di ideali.

Barbara Cola: L'opportunità di interpretare Mariannina nasce nel 2006. Dino Scuderi mi inviò il materiale e fui folgorata dall'Intro del brano Davanti ai passi tuoi . Ma fu solo nel 2011 che ebbi la possibilità di partecipare al casting per la nuova messa in scena. Anche io come Gianpiero mi documentai molto guardando film e leggendo libri e nonostante questo ero impaurita dall'affrontare un personaggio così impegnativo. C'era il rischio di calcare la mano sull'accento o il colore siciliano diventando artificiale ma credo di averlo superato e non ho avuto grandi difficoltà devo dire. Ho lavorato con Giampiero Cicciò e con Dino Scuderi per le interpretazioni, come se iniziassi a cantare per la prima volta. Ho osservato Giampiero Ingrassia per rubare esperienza e infine quando è venuto il momento di entrare in scena ho acceso la Mia Luce e ho messo dentro tutta la mia esperienza per trasformarmi in una credibile sorella di Salvatore Giuliano.

Luca Notari: Il mio legame con Salvatore Giuliano è quello, dopo il compositore, forse il più forte e ne spiego il motivo. Ho avuto il privilegio e l'onore di cantare ogni singola nota dello spettacolo ancor prima che tutto fosse scritto o detto, ancor prima che ci fossero gli autori dei testi, o i produttori. Dino si sedeva al pianoforte mi faceva ascoltare la sua musica e io la ricantavo in un finto inglese che poi serviva alla scrittura delle liriche. Ho vissuto tutto di questa opera, i momenti belli, i momenti di sconforto e le rivincite.

Piero di Blasio: Io sono approdato in Salvatore Giuliano un po' per caso. Dopo il provino mi fu proposto un ruolo nell'ensemble. Erano poche date in estiva e accettai. Nel frattempo la produzione, l'autore e il regista stavano cercando di chiudere l'accordo con l'attore che avrebbe dovuto interpretare Minasola. Dopo due tentativi falliti, mi richiamarono per chiedermi se volessi interpretare io quel ruolo. La mia risposta fu: Quanti NO vi hanno detto? Due?... ok accetto! Mi è sempre piaciuta la gente diretta e mi piace sapere le cose. Da quel momento ho dovuto conquistarmi la fiducia di tutti perché temevano che un "comico" non potesse interpretare al meglio un ruolo così viscido e ambiguo come quello di Nitto Minasola, braccio destro del capo mafia e subdolo uomo "politico", senza esserlo.

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D. Quali emozioni vi ha lasciato l'aver lavorato in questo musical? Avete aneddoti o particolari ricordi di questo spettacolo.

Dino Scuderi: Questo spettacolo mi ha permesso di vedere più chiaramente certi sviluppi avvenuti negli ultimi 20 anni. Parlo dell'atteggiamento del pubblico nei confronti dello spettacolo e della graduale creazione di una vera e propria scuola di musical presso cui si sono formati performer di alto valore. Ci sono state 3 edizioni di Giuliano: la prima nel 2001, la seconda nel 2012 entrambi prodotti da Rosario Coppolino e Antonella Piccolo e la terza nel 2017 prodotta dalla Compagnia della Marca di Roberto Rossetti. Benché le prime due edizioni siano state interpretate da Giampiero Ingrassia nel ruolo del protagonista e Luca Notari nel ruolo di Michele, il resto del cast è sempre cambiato ( per il ruolo di Mariannina Barbara Cola subentrò a Tosca). E mentre la prima volta era formato praticamente da attori di prosa che cantavano, la seconda volta sul palco interagivano performer professionisti con precedenti esperienze di musical. Nell'ultima edizione erano le generazioni più recenti che rappresentavano la vicenda del bandito Giuliano affrontando il testo con un'ennesima sensibilità. Non sto qui a entrare nel dettaglio ma le differenze si avvertivano eccome e certamente ogni edizione testimonia una pagina del movimento artistico-culturale che, con riferimento al genere musical, cresceva a vista d'occhio nel nostro Paese. Anche il pubblico è maturato via via negli anni diventando più attento e più esperto nel valutare un musical nel suo insieme.

Giampiero Ingrassia: è uno spettacolo che mi ha lasciato grandi emozioni, forse quello che me ne ha lasciate di più: La messa in scena era significativa e quelle musiche mi emozionano ogni volta che le riascolto. Poi per me era un ritorno alle origini, a quei sapori di fichi d'India e di agrumi della mia infanzia in Sicilia.

Barbara Cola: L'esperienza è stata complessa, Mariannina Giuliano è stato un ruolo potente ed esaltante per il fatto che ero io ad aprire il Primo Atto con quel monologo intenso, nel silenzio scandito da sole percussioni. Un silenzio di morte, perché Mariannina in quel momento ha già perso suo fratello e intimamente, profondamente, si erge a protettrice della sua figura per il resto della vita. Potete immaginare inoltre cosa fosse per me, nel secondo atto dare l'addio a Giampiero/Salvatore e interpretare Davanti ai passi Tuoi. Il crescendo dell'Orchestra era anche lo spiegamento delle mie ali, era volare alta era far sentire la mia resilienza, la mia presenza e il peso di una scelta coraggiosa. La dichiarazione d'amore fraterno più bella in assoluto. Uno dei ricordi più belli fu a Campofelice di Roccella vicino Palermo, in piazza. Nella scena finale del primo atto, L'ora di libertà, tutto il cast è schierato e l'ultimo gesto era il braccio alzato lentamente a simbolo della Trinacria. Ebbene, alcune persone del pubblico, travolti dalla scena corale, alzarono il braccio con noi. Sembrava davvero che lo stesso pubblico fosse lì con noi, come se la quarta parete fosse parte della scena.

Luca Notari: Il mio ruolo, quello di Michele, è l'unico personaggio inventato e che non trova corrispondenze nei personaggi reali ma nasce dalla storia perché ne rappresenta la forza: è il simbolo del popolo siciliano che crede nel sogno del bandito. Salvatore Giuliano non è semplicemente un musical, ma è patrimonio culturale che va difeso e tutelato perché rappresenta e racconta un periodo fondamentale della storia del nostro paese.

Piero di Blasio: Ricordo di essermi talmente calato nella parte, che in una rappresentazione riuscii a lussarmi una spalla nello scontro tra il mio personaggio e Giuliano. Il povero Giampiero era mortificato per avermi fatto male... in realtà ho fatto tutto da solo! Salvatore Giuliano è uno spettacolo che rifarei domani!

D. A questo proposito, ci sono progetti di riproporlo in futuro?

Dino Scuderi: Purtroppo no, al momento non ci sono progetti relativi ad una ulteriore messinscena.

Giampiero Ingrassia: Salvatore Giuliano è uno spettacolo scomodo, non certo il "musical favoletta" per famiglie. E' un dramma e forse per questo non ha avuto un grande seguito nonostante le tante ottime critiche ben documentate che ha sempre ricevuto. Anche se io per raggiunti limiti di età non potrò più interpretarlo, spero che torni in scena con un team altamente professionale perché lo merita.

Barbara Cola: Sarebbe bellissimo riproporlo: io sono pronta.

Luca Notari: Salvatore Giuliano meriterebbe, come accade per i musical fuori Italia, una grande tenitura stabile, un teatro che investe sul patrimonio artistico culturale di un paese che vanta compositori moderni di grandissimo spessore.
Salvatore Giuliano è l'opera moderna che un domani sarà storia.

D. Sconosciamo bene il dramma della totale inerzia in cui si trovano il teatro e la cultura in generale in questo periodo di pandemia. Cercando di guardare ad un futuro più roseo, avete dei progetti su cui state lavorando?

Dino Scuderi: Ho ultimato e portato in scena un nuovo lavoro intitolato Edda Ciano-tra cuore e cuore che ho scritto insieme ad Elisabetta Tulli, proposto dalla Compagnia della Marca con la regia di Roberto Rossetti e protagonista Floriana Monici. Purtroppo le attuali restrizioni hanno bloccato le ulteriori repliche di questo spettacolo che io amo moltissimo. Attendiamo momenti migliori. In ogni caso le idee non mi mancano e ho cominciato a lavorare su più progetti, più piccoli, ma estremamente stimolanti per me. Non bisogna lasciarsi abbandonare a causa del momentaneo disorientamento, dobbiamo pensare positivamente. Tenersi pronti con idee e progetti per quando si ripartirà. Così noi ci saremo.

Barbara Cola: Aspettando che si possa tornare a cantare e calcare un palcoscenico mi sono messa in gioco come cantante e attrice con Tale e quale Show su Rai Uno fino a novembre scorso, trasformandomi in dieci personaggi. Questo mi ha permesso di farmi ascoltare da 5 milioni di persone e in questo difficile momento è stato un privilegio. Sono sempre orientata verso la musica e il teatro e anche sull'incontro con i giovani cantanti e attori che mi chiedono aiuto e appoggio. Collaboro con Accademie di stimabili colleghi in un dialogo continuo con le aspettative dei giovani professionisti: è una cosa che mi gratifica e alla quale vorrei dare continuità. E perché no, aspetto il ritorno sulle scene di Salvatore Giuliano, ora meritatamente premiato.

Ringrazio tutti per le preziose testimonianze su questo musical che veramente merita di essere riproposto in scena.



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