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Interview: LUCA ATTADIA al FESTIVAL DEI NUOVI TRAGICI al Teatro Marconi

Attore di teatro, cinema, televisione e ottimo imitatore, il giovane talento si confida sui suoi lavori passati presenti e futuri

By: Jun. 09, 2022
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Giovane e con un buon potenziale, Luca Attadia si sta assicurando un posto nello show business con già un nutrito curriculum di partecipazioni teatrali, televisive e cinematografiche. Lo incontriamo in occasione della sua seconda partecipazione al Festival dei Nuovi Tragici al Teatro Marconi di Roma.

D. Buongiorno Luca, grazie per averci accordato questa intervista. Hai studiato recitazione e canto con indirizzo sia cinematografico che teatrale: c'è una direzione primaria che vorresti dare alla tua carriera?

R. Innanzitutto grazie per la tua sconfinata gentilezza.

Ritornando alla domanda, ultimamente mi sto concentrando maggiormente sul mondo cinematografico, complice anche la pandemia purtroppo, ma non vorrei mai abbandonare nessuna di queste meravigliose strade che fanno parte di me.

Sono cresciuto in un ambiente familiare (a cui devo tutto) molto stimolante anche a livello artistico, con mio padre Pietro meraviglioso musicista e pittore, mio fratello Emanuele pittore di puro e cristallino talento e mia madre Rosanna turbinio di infinite idee. Perciò sono stato educato a guardare le cose da tanti punti di vista e vorrei potermi nutrire di tutte le diverse e vitali emozioni che questi mondi riescono a regalare: il cinema, il teatro, il canto, la musica e perché no, le imitazioni, che hanno caratterizzato i miei inizi.

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D. La prima volta che ti vidi in scena fu nel musical Mad World di Tommaso Capolicchio e ricordo rimasi colpito da un tuo monologo che nel voluto caos di quello spettacolo impose un momento di riflessione molto appassionato. Ti ho poi visto ottimo imitatore e divertente attore comico. Ti senti più a tuo agio nel serio o nel divertente?

R. Nel serio e nel divertente! E' talmente fantastico avere la possibilità di recitare che ogni volta che sono in scena mi sento immensamente grato. Sono profondamente innamorato di questo mestiere e riuscire a strappare una risata, una lacrima, una riflessione o qualsiasi tipo di emozione è davvero impagabile. Mi ha sempre affascinato far ridere, forse perché in assenza di bellezza, ahimè, ho dovuto puntare su altre presunte qualità. A parte gli scherzi, sono felice di essere riuscito a emozionare in entrambi gli spettacoli in modi differenti. Tu chiamale se vuoi soddisfazioni! Semicit. Grazie!

D. Hai un particolare metodo per scegliere i lavori a cui partecipare o come spesso accade ai giovani attori prendi ogni proposta che può capitare? Rifiuteresti parti che non ti senti addosso?

R. Forse inizialmente anni fa ho accettato lavori meno entusiasmanti, divorato dalla curiosità che per fortuna fa ancora parte del mio modo di essere, ma sono sempre stato abbastanza selettivo. Credo sia fondamentale dare dignità al proprio lavoro, per poterlo svolgere al massimo nel rispetto di noi stessi e del team. Riguardo alla seconda domanda, non ho ancora avuto modo di poter snobbare parti che potrei non sentirmi addosso, ma probabilmente questo rischio non ci sarà mai, qualora il progetto sia esaltante. Mi affascinano le sfide e ben vengano personaggi apparentemente poco calzanti. E' anche questa la bellezza del nostro lavoro: mettersi nei panni degli altri. Per questo credo che il teatro e il cinema debbano essere colonne portanti della scuola sin dalle prime classi! Sarebbe un mondo sicuramente migliore.

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D. Quale è stato invece il personaggio che ti è rimasto più dentro, che ti ha lasciato un segno importante.

R. Tutti! Dal neo laureato squattrinato al giovane saggio sacerdote, dal celerino disonesto allo speaker radiofonico timido nella vita e frizzante in radio, dal cattivo allo sfigato. Soffro terribilmente quando a fine film o spettacolo devo staccarmi dal personaggio interpretato, quasi come se dovessi dire addio a un amico e a situazioni irripetibili nel bene e nel male.

D. Hai partecipato per la seconda volta al Festival dei Nuovi Tragici con la regia di Pietro De Silva, una rassegna che si ripete dal 1990 e che ha portato fortuna a tanti comici oggi molto conosciuti come Enrico Brignano, Flavio Insinna, Neri Marcorè, Paola Cortellesi e altri. Cosa ti aspetti da questa partecipazione?

R. Mi aspetto quello che è realmente accaduto: uscire dal teatro col cuore stracolmo di gioia e di soddisfazione per aver dato vita a un monologo completamente folle ed esilarante dell'autore Pietro de Silva. Ogni suo monologo è una vera sfida attoriale. Mi sono molto divertito a renderlo mio e a sbizzarrirmi con tante voci, dialetti e suoni che caratterizzano i personaggi che incontro nei grotteschi viaggi intrapresi! Credo proprio che il pubblico si diverta proprio perché nota sin da subito il mio entusiasmo nel ripercorrere tutte le tappe de La gita, il titolo del mio coloratissimo monologo. In ogni replica si respira un'aria autentica proprio perché il pubblico reagisce, ride, si emoziona in appuntamenti diversi di serata in serata, e tutto questo per chi è sul palco è incantevole e a proposito di sfide, dà una carica infinita. Ho sentito un feeling magico in ogni serata. Sono fortunato a lavorare con Pietro de Silva, artista geniale e persona di un'umanità esemplare.

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D. Durante la pandemia hai lavorato a vari progetti: tra questi il film Gli Anni Belli che è uscito da poco e il docufilm Rua do Prior 41. Ci vuoi parlare di queste esperienze?

R. Esperienze uniche! Entrambe accomunate dallo stesso fantastico regista Lorenzo d'Amico de Carvalho che riesce sempre a mettere insieme cast, staff e situazioni che formano preziose alchimie.

Il film Gli Anni Belli è uscito al cinema a febbraio 2022, è una commedia fresca e intelligente ambientata nel 1994 al camping "Calabrisella" nella mia amata Calabria! Nel cast anche Ninni Bruschetta, Mariagrazia Cucinotta, Bebo Storti, Rosalia Porcaro e tanti altri strepitosi attori. Siamo rimasti tutti molto uniti. È stato meraviglioso realizzarlo. Non volevamo staccarci mai, trascorrendo insieme ogni sera e momento libero tra aneddoti, improbabili balli, canzoni e marachelle e siccome modestamente sono cintura nera di karaoke e di imitazioni, avevo spesso il microfono in mano costringendo i miei compagni a sopportarmi. Addirittura a fine film mi hanno goliardicamente travestito e truccato da Renato Zero e mi sono divertito a imitarlo nei suoi evergreen. Splendidi ricordi, che gruppo fantastico!

Con orgoglio ci tengo ad aggiungere che ne Gli Anni Belli sono anche la voce di Bruno Pizzul. Rua do Prior 41 è invece un docufilm internazionale che abbiamo realizzato tra Roma e Lisbona insieme allo spettacolo teatrale O povo tem sempre razao. Tramite l'intervista a Franco Lorenzoni, attivista di Lotta Continua in quegli anni, si parla della Rivoluzione portoghese del 1974, conosciuta anche come Rivoluzione dei garofani. Molto stimolante l'interscambio artistico e culturale tra noi attori italiani e portoghesi. Il documentario è sbarcato da poco in alcuni importanti festival tra cui il Biografilm festival internazionale 2021.

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D. Domanda di rito: quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho preso parte ad una serie che andrà in onda prossimamente su Canale 5 in prima serata, di cui ancora non posso parlare. Faccio parte della serie web Te lo assicuro con Pino Insegno e sempre con lui presto potremmo ritrovarci insieme in un nuovo progetto: ho partecipato a un lavoro culturale di video arte a Biella, sono la voce dello spot radiofonico e televisivo per il Ministero delle Pari Opportunità e presenterò come attore in varie librerie e biblioteche di Roma e dintorni il libro One Day Footballer di Alberto Patelli, fresco d'uscita.

Per il resto, chi vivrà vedrà, fiducioso che il meglio debba ancora venire!

D'altronde, come sai, quella degli attori è una vita di interminabili attese e di strabilianti incertezze.Ti ringrazio tanto per la salutare chiacchierata!

Grazie a te Luca per averci raccontato di te e in pieno stile Broadway, "Break a leg!" per i progetti futuri.



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