Ciao a tutti i nostri amici di broadwayworld.com - Italia. Siamo al teatro della Pergola di Firenze con Federico Marignetti, il protagonista dell'opera moderna Dorian Gray - La bellezza non ha pietà.
Federico, è stato difficile interpretare Dorian Gray con la sua ecletticità e il suo fascino misterioso, alternandolo con gli altri personaggi del romanzo, a volte anche con cambi fulminei visto che sei praticamente l'unico attore in scena?
Sì, è stata un'impresa difficile, ma allo stesso tempo entusiasmante. Già in sé, è un personaggio bellissimo da interpretare, in più questo particolare spettacolo - che mi ha dato la possibilità di stare da solo sul palco per un'ora e venti minuti, è stato un'esperienza particolarmente forgiante. Gli altri personaggi che vivono nell'ambiente di Dorian sono per me una sorta di allucinazione, non sono veri e propri personaggi.
Come è stato interagire con il ballerino, che rappresentava la tua anima, e come è stato studiare quei piccoli sincronismi e quegli scambi? E' molto suggestivo il momento in cui tu e il ballerino lasciate andare al vento quel velo che rappresenta un po' Sybil Vane, l'amore di Dorian; oppure quando imbratti di colore nero il corpo del ballerino che rappresenta lo sporcarsi dell'anima.
È stato ovviamente fondamentale la visione del regista Gamba che ci ha aiutato nel rapporto tra l'anima e Dorian. Una difficoltà può essere stata quella di avere "tre anime" (tre ballerini si alternano nel ruolo dell'anima danzante), chiaramente ho riscontrato una differenza, non legata alla bravura o al talento, ma relativa alle empatie naturali tra persone. Ma devo dire che comunque mi sento molto fortunato perché mi sono trovato molto bene con tutti e tre.
Quali particolarità ti lascerà Dorian Gray rispetto ad un Melchior da Spring Awakening o un Romeo da "Romeo e Giulietta"?
Sono esperienze molto diverse: Melchior è stato l'inizio e rappresenta bene questa fase (chi conosce lo spettacolo potrà capire...) mentre l'esperienza di Romeo è quella del grande show. Questa di Dorian Gray è un'esperienza ancora diversa, più adulta. Questi personaggi mi hanno quindi accompagnato nella mia crescita professionale.
E sicuramente ce ne saranno tanti altri! Grazie!
Grazie a voi!
"Dorian Gray - la bellezza non ha pietà"
di
Daniele Martini
con
Federico Marignetti, Marco Vesprini, Thibault Servière
direzione artistica e scenografia: Rodrigo Basilicati
regia: Emanuele Gamba
sound design: Daniele Falangone
proiezioni: Sara Caliumi
luci: Paolo Bonapace
direzione di scena: Domenico Salvato
produzione e costumi: Pierre Cardin
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