INCONTRO CON IL MINISTRO DARIO FRANCESCHINI
A pochi mesi dalla propria costituzione, l'Associazione Teatri Privati Italiani (ATIP) - che annovera nel proprio Consiglio Direttivo 18 tra i più grandi Teatri italiani sparsi lungo tutta la Penisola per un totale di oltre 28.000 posti a sedere- si è già distinta come interlocutore concreto, operativo e propositivo delle Istituzioni.
Dopo i diversi interventi pubblici e svariati proficui confronti con parlamentari e Commissioni, in cui ATIP ha manifestato la propria missione, l'Associazione di categoria presieduta da Massimo Romeo Piparo, è stata ricevuta personalmente dal Ministro Dario Franceschini nel favoloso Salone di Via del Collegio Romano per un confronto serio e collaborativo alla luce della schiacciante crisi causata dall'emergenza sanitaria in corso.
Confermato l'apprezzamento per quanto fin qui messo in campo dal Ministro per sostenere la categoria dei lavoratori dello Spettacolo dal vivo, l'ATIP ha espresso la propria preoccupazione per il prossimo futuro reso molto fosco e nebuloso dal protrarsi della pandemia e dalla diffusa incertezza che questa genera rispetto ad una ipotetica ripartenza nel breve periodo.
"Il Teatro Privato è, e deve restare, una risorsa fondamentale dello Spettacolo dal Vivo- ha sostenuto il Presidente dell'ATIP- ed è giunto il momento di dare al comparto il giusto riconoscimento come settore paritario e complementare al Teatro Pubblico e alla Musica leggera, arrivando perfino a riconsiderare il meccanismo stesso del FUS (Fondo unico per lo Spettacolo) regolato da una legge del 1985. Sarà fondamentale per dare un impulso decisivo al settore Privato - ha sottolineato ancora Piparo- l'estensione della legge per il Tax Credit già in vigore per il Cinema e l'Audiovisivo, anche allo Spettacolo dal vivo a gestione Privata."
Il Ministro Franceschini ha recepito e ricevuto il "decalogo programmatico" presentatogli da ATIP (qui di seguito e in allegato) e si è dimostrato molto disponibile ad aprire da questo momento in poi un confronto con la realtà del Teatro Privato rappresentato da ATIP per la "gestione" del prossimo futuro, indirizzando ogni reciproca risorsa alla ripartenza concreta del settore, cercando di offrire strumenti fiscali e piani di rilancio per occupazione, produzione e gestione dei Teatri e delle Imprese di Produzione Privati.
Sul tavolo da parte dei Teatri e delle Imprese di Produzione aderenti ad ATIP la promessa, in cambio di un adeguato ristoro delle perdite attraverso premianti strumenti fiscali, di produrre nella stagione 2020/2021 un minimo di 1000 giornate lavorative ciascuno.
Tra i dieci punti del programma ATIP risalta anche la richiesta di istituire un "Bonus Teatro" come fatto già per altri settori dell'economia, e figura la richiesta di un abbattimento dell'Iva sullo spettacolo dal vivo.
Argomenti quest'ultimi che senz'altro necessitano della convergenza di altri Ministeri, primo tra tutti quello dell'Economia.
Nata nel maggio scorso, l'ATIP - Associazione Teatri Italiani Privati vede come nucleo fondatore 18 grandi Teatri Privati sparsi lungo tutta la Penisola che - da soli - sviluppano 28.632 posti a sedere; 2300 giornate di spettacolo dal vivo in una stagione; 2.5 milioni di biglietti venduti; 55 milioni di euro di incasso; 5,5 milioni di IVA sui biglietti.
I 18 teatri sono (in ordine alfabetico):
1. Ambra Jovinelli Roma (800 posti)
2. Augusteo Napoli (1420 posti)
3. Celebrazioni Bologna (966)
4. Colosseo Torino (1503)
5. Creberg Bergamo (1526)
6. Degli Arcimboldi Milano (2346)
7. Geox Padova (4500)
8. Europaditorium Bologna (1348)
9. Lyrick Assisi (1000)
10. Manzoni Milano (850)
11. Metropolitan Catania (1780)
12. Morato Brescia (1800)
13. Politeama Genova (1054)
14. Quirino Roma (850)
15. Repower-Luna Milano (1730)
16. Sistina Roma (1565)
17. Team Bari (2056)
18. Verdi/A. Pagliano Firenze (1538)
Decalogo programmatico:
Le imprese di produzione "sovvenzionate"in via ordinaria tramite il FUS, potranno accedere allo stesso beneficio solo nel caso in cui rinuncino alle integrazioni salariali concesse dallo Stato per i propri dipendenti per il periodo 15 settembre - 31 dicembre 2020 e, nello stesso periodo, dimostrino di aver sviluppato un volume di minimo 1.000 giornate lavorative, contribuendo alla ripartenza di tutte le categorie dei lavoratori dello spettacolo dal vivo.
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