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Feature: BROADWAY VS. HOLLYWOOD Parte 3° I Film tratti dai Musical Di Sir Andrew Lloyd Webber

By: Mar. 26, 2020
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Chi non ha in casa almeno un cd in cui non ci sia una canzone di Andrew Lloyd Webber: che sia un original cast recording, una compilation o semplicemente una cover, le composizioni di Lloyd Webber sono tra le più conosciute canzoni di musical al mondo. Tutti i più grandi interpreti si sono prima o poi cimentati in una delle sue composizioni tanto che sarebbe impossibile citarli tutti. Se i musical di Sir Andrew sono tra i più visti al mondo e detengono record invidiabili di durata in cartellone sia a Broadway che nel West End, altrettanto non si può dire delle versioni cinematografiche che non sempre sono ben riuscite. Cerchiamo di analizzarne il perché.

Nell'articolo di apertura abbiamo già citato Jesus Christ Superstar come uno dei musical che hanno creato una spaccatura nel modo di affrontare le versioni in celluloide dei musical. Se fino ad allora i musical erano spesso in costume, con uno sguardo al passato e con trame molto romantiche se non smielate, l'arrivo di Jesus Christ Superstar risalta come il giro di boa per questo genere. Il film, come il musical prima di lui, creò non poche polemiche: non si contano le condanne dalla Chiesa Cattolica o di gruppi religiosi di varia estrazione contro questa versione rock della vita del Cristo. Per dirigere questo controverso film, che fu girato in Israele, fu scelto Norman Jewison, regista fresco delle otto nomination e tre vincite all'Oscar per la sua versione cinematografica del musical Fiddler On The Roof.

Jesus Christ Superstar fu molto apprezzato da critica e pubblico, incassando poco più di 100 milioni a fronte di un costo di 3,5 milioni di dollari. Il successo del film si basa essenzialmente su una regia pulita e scattante: anche se in alcuni passaggi oggi può risultare un po' datato, all'epoca attirò un pubblico essenzialmente di giovani che finalmente si potevano riconoscere in un musical pop/rock di nuova generazione con un'ambientazione scenografica decisamente più accattivante di quanto non si fosse visto nei musical prodotti fino a quel momento. Il film fu snobbato da tutti i principali premi se non per due nomination ai Golden Globe per Ted Neely e Carl Anderson nei due ruoli principali ma rimane un cult movie ancora godibilissimo.

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Il successivo musical che Lloyd Webber portò in scena a Londra nel 1978 fu Evita, basato sulla vita di Eva Peron con Elaine Page nel ruolo principale. L'anno successivo debuttò a Broadway con Patti LuPone nel ruolo della moglie del presidente argentino. Il tema Don't Cry For Me Argentina divenne subito un classico e inciso, oltre che dalle interpreti dei cast originali, anche da molte altre ariste, come Olivia Newton-John, Karen Carpenter, Judy Collins, Donna Summer, Joan Baez, Sinead O'Connor e Sarah Brightman. Il musical è un grande successo, ma ci vorranno ben 18 anni prima che arrivi nei cinema: molti se si pensa che Jesus Christ Superstar era nelle sale dopo solo due anni dalla prima londinese. Per Evita il problema fondamentale era la scelta dell'interprete. Nessuna delle protagoniste delle versioni teatrali londinesi o newyorkesi fu minimamente presa in considerazione dai produttori hollywoodiani che puntavano su un nome ben affermato per giustificare il grande investimento necessario ad un musical di quella portata. Sulla stampa specializzata circolava un continuo carosello di nomi per far partire il progetto. Ken Russell sembrava il regista più accreditato ma la sua scelta di utilizzare Liza Minnelli con una parrucca bionda non fu molto convincente per i produttori e Russell lasciò il progetto. A seguire fu chiamato Oliver Stone che voleva Meryl Streep come sua interprete: Lloyd Webber avanzò dei dubbi sulle capacità vocali della Streep e anche questa accoppiata finì per abbandonare. Seguì Franco Zeffirelli che fece fare un provino a Diane Keaton, ma senza esito. Il progetto era in mano a Robert Stigwood che tanto successo aveva avuto con le sue produzioni di Saturday Night Fever e Grease ma non riusciva a farlo decollare nonostante una lunga serie di provini, che si susseguirono a ruota: furono prese in considerazione Barbra Streisand, Madonna, Bette Midler, Pia Zadora, Olivia Newton-John, così come i registi Richard Attenborough, Herbert Ross, Hector Babenco e Alan Pakula, tutto senza riuscire a trovare l'accoppiata giusta. Ad un certo momento si tornò a prendere in considerazione Elaine Page che aveva originato il ruolo a Londra ma la produzione mise nuovamente il veto. Quando il progetto stava quasi per essere accantonato, Stigwood si incontrò con Alan Parker, il regista di Fame (Saranno Famosi) e di tanti altri film di grande successo: con lui trovarono un nuovo approccio alla produzione e soprattutto alla sceneggiatura. La scelta finale per interpretare l'iconico ruolo ricadde nuovamente su Madonna che al primo provino aveva preteso una riscrittura della sceneggiatura irritando Stigwood che l'aveva allora scartata. Con la nuova sceneggiatura, alla quale partecipò anche Oliver Stone, fu trovato l'accordo con la regina del pop che si sottopose ad un lungo training con la vocal coach Joan Lader per poter educare la sua voce ad un genere che non era proprio il suo. Finalmente si arrivò al primo ciack e ad affiancare Madonna furono scelti Jonathan Price nel ruolo di Peron e Antonio Banderas nel ruolo di Che Guevara. Il film fu un grande successo al botteghino incassando 140 milioni di dollari e vinse tre Golden Globe e un Oscar per la nuova canzone You Must Love Me che Lloyd Webber e Tim Rice composero apposta per il film. Madonna riuscì a conquistare anche molti critici che non erano stati fino ad allora molto gentili con lei circa le sue capacità recitative. Si deve ammettere che nella breve filmografia della star questa è senz'altro (e facilmente) considerata la sua migliore interpretazione. Il disco con l'original soundtrack è certificato 5 volte disco di platino negli USA ed ha scalato le classifiche in molti paesi tra cui l'Italia dove arrivò fino alla seconda posizione.

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Ci vollero 8 anni prima che un nuovo film tratto da un musical di Sir Andrew tornasse nelle sale. Il suo lavoro più visto al mondo, The Phantom Of The Opera (ancora in scena nel West End da 34 anni e a Broadway da 32 anni) si presentava come il film dell'anno 2004, ma così non è stato. La Warner Bros. acquisì i diritti per la versione cinematografica nel 1989 lasciando il controllo artistico a Andrew Lloyd Webber.

A dirigere il film venne chiamato Joel Schumaker che fino ad allora non aveva mai diretto un musical, avendo al suo attivo principalmente thillers come Phone Booth (In linea con l'assassino), Falling down (Un giorno di ordinaria follia), The Lost Boys (Ragazzi Perduti) e Batman Forever.

Inizialmente si voleva utilizzare il cast originale, Michael Crawford e Sarah Brigthman al momento ancora sposata con Lloyd Webber: il loro tempestoso divorzio rallentò ogni sviluppo del progetto e la produzione si fermò per parecchi anni.

Nel 2003 Lloyd Webber riacquistò i diritti dalla Warner Bros. con la sua compagnia, la Really Usefull Film Ltd per produrre direttamente il film con alla regia ancora Joel Schumaker rimasto fedele al progetto.

Dopo il successo ottenuto a Broadway con The Boy Form Oz, per il ruolo principale Sir Andrew voleva scritturare Hugh Jackman che per altri impegni già presi non poté accettare la parte. Fu Schumaker a suggerire Gerard Butler dopo averlo apprezzato in Dracula 2000 e da allora voleva lavorare con lui.

Gerard Butler non aveva mai affrontato un musical e pare si presentò al provino con Lloyd Webber dopo aver preso solo quattro lezioni di canto. La critica non fu molto gentile con lui, considerandolo poco adatto a questo ruolo a cui non riuscì a dare il giusto spessore né quel sex-appeal fondamentale per giustificare l'irresistibile attrazione che Christine prova per lui.

Katie Holmes fu la prima scelta per il ruolo della giovane soprano Christine Daaé subito sostituita con Anne Hathaway ma anche lei al momento non era disponibile. Lloyd Webber non volle aspettare che Hugh Jackman e Anne Hathaway fossero nuovamente disponibili per iniziare le riprese. Rimarrà per lui una spina nel fianco quando questi due attori dimostreranno il loro grande affiatamento nella versione cinematografica del musical da sempre considerato l'antagonista del suo Phantom, Les Miserables, film per cui vinsero entrambi il Golden Globe e furono nominati per l'Oscar che solo la Hathaway si aggiudicò.

Il ruolo di Christine fu affidato a Emmy Rossum una giovane attrice che si era recentemente distinta in due film di grande successo Mystic River di Clint Eastwood e The Day After Tomorrow. Per quanto fisicamente e vocalmente adatta al ruolo, la sua interpretazione non fu comunque molto convincente, tanto meno espressiva.

Per il ruolo di Raoul fu scritturato Patrick Wilson, il solo che è riuscito a dare il giusto piglio al suo personaggio sicuramente per essere l'unico del terzetto dei protagonisti ad avere una carriera sui palcoscenici di Broadway: l'attore aveva debuttato come sostituto in Miss Saigon nel 1995,poi come protagonista in The Full Monty (Tony Award nomination) e nei revival di Oklahoma!(Tony Award nomination), Carousel, Guys and Dolls, Brigadoon.

Per rendere più accessibile la storia ad un pubblico più vasto Andrew Lloyd Webber volle che tutto il film, canzoni e parlato venissero tradotti in italiano, francese, spagnolo, tedesco. Pensava così di renderlo più piacevole agli spettatori dei vari paesi che non avrebbero dovuto seguire i sottotitoli che a suo giudizio distolgono da una visone più completa del film. Ottenne invece il risultato opposto quando molti critici europei sottolinearono la discrepanza tra il labiale degli attori, girato in inglese, che non si accoppiava con il sonoro doppiato nelle altre lingue: passabile nel dialogo ma fastidioso nelle canzoni. Non fu comunque molto ben accolto neanche dalla critica anglosassone che mise in risalto la scarsa profondità delle interpretazioni, una certa lentezza e la mancanza dell'intensa sensualità che caratterizza la versione teatrale.

Il film con un budget di circa 70 milioni ne incassò 160 al botteghino: non si può quindi considerare un flop ma neanche un capolavoro viste le critiche negative e l'assenza da tutti i principali premi cinematografici.

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Per tutto il periodo della pre-produzione di The Phanotm of The Opera, Lloyd Webber ha lavorato anche alla versione per il cinema di un altro suo indiscutibile successo: il musical CATS aveva debuttato a Londra nel 1981 rimanendovi in scena fino al 2002 e a Broadway nel 1982 al Winter Garden Theater per una durata di 18 anni. Inizialmente negli anni '90, il film di CATS era previsto come un cartone animato ma l'idea fu presto (e forse purtroppo) abbandonata. Tornò in produzione nel 2016 con la Universal che poi cedette i diritti alla Working Title. L'enorme successo del film Les Miserables aveva dato un nuovo slancio ai movie musical e per CATS Lloyd Webber voleva andare sul sicuro assicurandosene lo stesso regista, Tom Hooper.

Tutta la pre-produzione del film ha avuto una gestazione molto complicata con una continua diatriba tra produttori, regista e lo stesso Lloyd Webber sulla scelta tra il live action ed il CGI, (Computer Generated Imagery), optando per quest'ultima soluzione che non si è poi rivelata quella vincente.

Pur con un cast formato da molti nomi ben noti al grande pubblico, tra cui Judy Dench, Jennifer Hudson, James Corden, Ian McKellen, Idris Elba, Rebel Wilson e Taylor Swift, il film risulta poco efficace, finto, con degli effetti che tolgono l'espressività ed ogni possibilità agli attori di dare un qualsiasi spessore alle loro performance. Tom Hooper ebbe l'infelice idea di dichiarare che aveva lavorato per 36 ore di fila nel rivedere gli ultimi ritocchi agli effetti fino alla sera prima della distribuzione nelle sale: con questa dichiarazione creò una particolare attenzione a questo aspetto che fu proprio l'oggetto delle maggiori critiche (per fare uno dei vari esempi, tutti notarono che in una scena appariva una mano di Judy Dench al naturale e con tanto di anello nuziale). A peggiorare la situazione fu un comunicato inviato a tutte le sale che proiettavano il film, in cui si chiedeva di scaricare un nuovo file che conteneva una versione aggiornata con nuovi effetti e questo a solamente due giorni dopo l'inizio della programmazione: questo comunicato fece crollare ulteriormente l'interesse del pubblico che disertò le sale.

Con un costo di circa 95 milioni di dollari, senza contare l'ingente investimento promozionale, CATS ha incassato solamente 27 milioni di dollari negli Stati Uniti e 45 milioni nella programmazione internazionale. Decisamente pochi per un musical così amato dal pubblico di tutto il mondo, purtroppo "distrutto" in questa trasposizione sul grande schermo ... soprattutto se si pensa che Les Miserables incassò quasi 450 milioni.

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Quale sarà il futuro dei musical di Sir Andrew Lloyd Webber sul grande schermo?

Lo scarso successo di The Phantom Of The Opera e il pesante flop di CATS fermerà i suoi progetti cinematografici?

Noi speriamo assolutamente di no, visto che la Really Usefull Film sta ora collaborando con la Blueprint Pictures (Three Billboards Outside Ebbing Missouri, The Marygold Hotel) per portare sugli schermi un altro suo capolavoro, Sunset Boulevard. Attualmente il fim è in pre-produzione con Glenn Glose nel mitico ruolo di Norma Desmond mentre la regia è per ora affidata a Rob Ashford . Permettetemi di dire "Can't wait to see it!"

Nel prossimo articolo ci occuperemo dei movie musical tratti dai lavori di Stephen Sondheim.



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